Recensione: Gli omicidi dei tarocchi di Barbara Baraldi

Autrice: Barbara Baraldi
Genere: Thriller
Editore: Giunti Editore
Data di pubblicazione: 2 luglio 2025

Un giallo magnetico e visionario, una storia che fonde logica e mistero, un segreto sepolto fra molti destini intrecciati.
Trieste è una città abituata al silenzio, ma questa volta tace per paura. Un killer senza volto ha commesso due delitti: le vittime non sembrano avere nulla in comune, se non che sulle scene vengono trovate due carte dei tarocchi, la Temperanza e la Ruota della Fortuna. Appena la commissaria Emma Bellini le vede, il gelo la attraversa. Quelle carte fanno parte di un mazzo realizzato a mano da sua sorella Maia, artista e appassionata di esoterismo, con cui non parla da anni. Emma ora non può evitare il confronto. Deve ritrovare Maia, interrogarla, capire cosa leghi il mazzo agli omicidi. Maia, però, è atterrita: rivela di aver distrutto tutte le carte da tempo, dopo un evento drammatico che ha stravolto la sua vita e l’ha portata a rinnegare per sempre la divinazione.
Un trauma che le ha lasciato una parola incisa nella memoria, come un’eco lontana o un marchio a fuoco. Safir. Quando un terzo cadavere viene ritrovato, con un’altra carta accanto, l’indagine diventa una corsa contro il tempo. Mentre Emma segue i fili logici di un enigma che sembra sfuggire a ogni razionalità, Maia rimette mano ai tarocchi per cercare di far pace con il passato. E, forse, per ritrovare sua sorella.

Barbara Baraldi è una garanzia nel genere thriller e, per quanto non abbia letto tutte le sue opere, l’ho molto apprezzata.
Gli omicidi dei tarocchi è un romanzo ambientato a Trieste, una città che amo perché rappresenta quel mix di italianità e altre popolazioni che hanno lasciato il segno non solo nella cultura ma anche nell’architettura che dona una sorta di magia. Mi sarebbero forse piaciuti più riferimenti all’ambientazione, ma non si può avere tutto dalla vita!
Ciò che maggiormente mi ha convinta a prendere in mano questo libro è stato quel velo di esoterismo dato dalle carte dei tarocchi. Il mistero diventa ancora più magnetico, non trovate? Ma veniamo a noi stando attentissima a non anticiparvi nulla, in un giallo lo spoiler è un sacrilegio, noi lettori lo sappiamo bene.
Due delitti all’orizzonte (in realtà poi ne arriverà un altro, shhh, io non vi ho detto nulla!) che in apparenza sembrano non avere elementi in comune se non quelle due carte dei tarocchi presenti sulle scene del crimine: la Temperanza e la Ruota della fortuna… Chi ne capisce si faccia una domanda e si dia una risposta, io rimarrò con la bocca chiusa.
Prende in mano le indagini Emma, una commissaria, un personaggio estremamente intelligente e intuitivo che si dovrà scontrare con il suo mondo interiore poichè quanto sta accadendo la riguarda da vicino. Sua sorella Maia infatti, dovrà essere interrogata proprio in seguito a quelle carte.
I tarocchi sono importanti nella struttura dell’enigma e della trama in sé, perché danno quel carattere di introspezione che serve a comprendere meglio la conflittualità delle protagoniste che si intersecano nel mistero.
Dovete pazientare, per quanto alcuni elementi si comprendano sin dall’inizio, secondo me il tutto si capirà meglio nell’ultima parte del romanzo, in cui il ritmo della narrazione diventa veloce e incalzante e ti spinge a leggere senza fiato.
Forse è giusto anticiparvi che i tarocchi hanno un senso se riconosciuti tramite gli scritti di Jodorowsky (egli, infatti, ne riconosceva l’importanza non tanto per la preveggenza quanto come uno strumento terapeutico che aiutasse a comprendere se stessi) altrimenti potreste perdere un attimo la bussola.
Emma e Maia sono il fulcro della storia, da lì nasce tutto, sono il giorno e la notte, la logica e la razionalità contro la creatività e il simbolismo.
Alta la tensione emotiva, ci si immerge nei sentimenti familiari e vi è una accurata introspezione senza che la narrazione prosegua in modo noioso, i colpi di scena non mancano e per quanto il filo conduttore del romanzo rimangano i tarocchi ci si immerge in un thriller psicologico con un tocco di esoterismo in cui il colpevole dà il suo volto solo alla fine.
Molti gli spunti di riflessione sulle problematiche sociali e familiari, mentre vi è una minor parte investigativa, seppur dettagliata nelle descrizioni.
Una scrittura emotiva, elegante e scorrevole per un mistero che richiederà un viaggio interiore per essere svelato.







