Recensione libri

Un maledetto per sempre di Bianca Marconero

Cosa sei disposto a fare per la persona che ami?
Cosa sei disposto a fare per ritornare a casa?

Brando e Agnese si sono lasciati. Sono passati tre anni dalla loro separazione. I ricordi sono i loro compagni silenziosi ma cercano di andare avanti e ricostruire le loro vite. Brando, dopo le vicende accadute a Montréal, desidera una felicità di base, fatta di amicizia, lavoro e affetti. Vuole consolidare il successo della sua band, gli Urban Knights, e soprattutto desidera innamorarsi di nuovo. Quando incontra Penny, una giovane fotografa, si convince di aver trovato la persona che può aggiustare il suo cuore spezzato.
Agnese vive a Milano e ha un unico obiettivo: proteggere la persona più importante della sua vita. Affronta le difficoltà a testa alta, in fuga dal padre, il senatore Goffredo Altavilla e in lotta continua con Lucio, divenuto ora l’avvocato del senatore.
Dopo una serie di appuntamenti mancati con il destino, Brando ritrova Agnese e scopre l’esistenza di Jacopo. L’incontro fornirà l’occasione per ripartire un’altra volta o sarà l’ennesima caduta verso un finale sbagliato? In che direzione va il “per sempre”, quando i segreti del passato diventano troppo ingombranti, quando l’amore deve essere gridato, quando la fiamma brucia ancora, pronta a divampare, per l’ultima volta?
Capitolo conclusivo della storia di Brando e Agnese, protagonisti di “Un maledetto lieto fine”.

Ordine di lettura consigliato:
Un maledetto lieto fine
Montreal
Un maledetto per sempre
Un maledetto addio (novella prequel)

Care lettrici vi chiedo scusa; sì, perché non posso scrivere una recensione oggettiva di questo libro. E non perché ne ho fatto la correzione di bozza (cosa che già mi porterebbe a essere di parte) ma perché io adoro i libri di Bianca Marconero. L’ho “conosciuta” come scrittrice quando ho letto Albion (libro urban fantasy che vi consiglio assolutamente di leggere) e poi ho scoperto che aveva scritto anche romanzi rosa (altro genere che mi piace molto).
Può una scrittrice misurarsi con ottimi urban fantasy e altrettanto incredibili romance? Impossibile! Invece lei può. I suoi romance sono uno più bello dell’altro.
Così, a inizio anno, ho letto a occhi chiusi Un maledetto lieto fine e l’ho odiata… sì, l’ho proprio odiata (questo non gliel’ho mai detto) perché non si può far finire un libro in quel modo, la delusione più assoluta; chi l’ha letto può capirmi.
Poi, fortunatamente, ho saputo che ne avrebbe scritto un seguito e mi son rincuorata.

Devo dire che la prima volta che ho letto Un maledetto per sempre non me lo sono goduta.
Ero talmente concentrata sulla correzione di quel manoscritto per lavoro che non l’ho vissuto veramente; in seguito l’ho letto davvero, l’ho riletto anche da “lettrice”. E devo confessare che la Marconero non sbaglia un libro.
Dopo aver lasciato le lettrici con l’amaro in bocca con Un maledetto lieto fine, finalmente è arrivato il tanto atteso epilogo delle vicende di Brando e Agnese. Un maledetto per sempre.
Ritroviamo qui i due protagonisti che si inseguono per rincontrarsi e scontrarsi; li vedremo combattere per il loro “per sempre”, ostacolati non solo dal senatore Altavilla, ma anche da Lucio Barberini e da Mattia Degli Innocenti.

Un libro intenso, caratterizzato da una narrazione scorrevole che ti fa entrare nella storia e immedesimare nei due protagonisti, grazie ai capitoli col POV alternato tra Brando e Agnese.
Il personaggio che più ho amato, naturalmente è Brando: come si fa a non tifare per lui con tutto quello che la vita gli ha riservato?
Lui così innamorato, lui così ferito, lui che si strugge per questo amore apparentemente impossibile.
Ritroviamo un’Agnese molto cambiata dalla maternità: una ragazza di vent’anni diventata donna troppo presto, costretta a crescere e a responsabilizzarsi per poter essere un’ottima madre per Jacopo, ma costretta anche a scendere a compromessi per poterlo crescere.
Attraverseranno mezza Europa per cercare di chiarirsi, di confessarsi a vicenda ma rischiando anche di perdersi per sempre. Ma per fortuna c’è Pier che li aiuta, quel Pier sempre gentile e altruista, quel Pier che crede ancora nell’amore.

Confesso che verso la fine son rimasta a bocca aperta e mi è pure scesa una lacrimuccia. Ma ne è davvero valsa la pena. Una storia emozionante dalla prima all’ultima pagina, con diversi colpi di scena, con l’alternarsi di momenti d’amore ad altri momenti di rabbia (personalmente ne ho provata tanta nei confronti di Camilla), a momenti di sconforto e dolore. Un mix di sentimenti che non fanno mollare il libro fino all’ultima pagina in cui si legge la parola FINE.



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