Katrina Ivanova è la figlia del narcotrafficante più potente della Russia. Ha passato anni ad allenarsi per essere all’altezza delle rigide aspettative di suo padre. Ed è sempre stata pronta a tutto pur di compiacerlo, anche a privarsi della propria identità. Tutto cambia quando si imbatte in una spia dei servizi segreti incaricata di sorvegliarla. Malik Bykov è magnetico, sfacciato e pieno di sé. Tra i due è subito guerra. Prima dell’uno contro l’altra. Poi, contro la passione irrefrenabile che nasce in una notte tempestosa. Katrina e Malik si troveranno a fare i conti con i loro stessi segreti. Con le loro stesse bugie. Ma soprattutto con una relazione proibita che potrebbe mettere in serio pericolo le loro vite.
Si sono incontrati in una notte di tempesta.
Cosa accadrà quando saranno alla luce del sole?
Hanno scritto di Il mio meraviglioso imprevisto:
«Un romanzo intrigante e che ti lascia con il fiato sospeso, assolutamente consigliato.»
«Questo libro mi ha veramente stregata.»
“Regola numero uno: Non devi mai parlarle, né toccarla. Niente di niente.”
“Regola numero due: cogli più informazioni possibili. Katrina sarà la porta d’accesso per arrivare a Vladimir”.
Malik Bycov è un poliziotto, ma soprattutto è una spia.
La sua missione è stanare il più grosso narcotrafficante di droga della Russia, Vladimir Ivanov, un uomo irraggiungibile e furbo, un tiranno capace di uccidere a sangue freddo, quindi qual è il modo migliore per avvicinarlo? Katrina è la sua unica figlia ed erede, nata per comandare e addestrata a essere una combattente.
A un mese dalle elezioni è in gioco il mandato del presidente in carica Lakin, alleato di Vladimir. Il favore del popolo però và a Michail Iskander, funzionario del KGB (Servizi Segreti) e capo dell’organizzazione per cui lavora Malik.
“I segreti non hanno mai un lieto fine”.
Rispettare le regole per Malik diventa impossibile quando conosce personalmente Katrina. L’opinione che si è fatto della ragazza viene stravolta completamente quando si imbatte in lei casualmente, visto il divieto impostogli. La ragazza che conosce, però, ha una personalità completamente diversa da come l’avevano descritta.
“Come si distinguono le persone buone da quelle cattive? Forse è uno sguardo a convincerti delle buone intenzioni di qualcuno e le azioni a smentire tutto il resto. Forse, la realtà, è che non esistono persone buone. Siamo cattivi in un mondo che ci costringe a esserlo, esattamente come un leone nella savana: non uccide mosso dalla furia animale, lo fa per sopravvivere in un universo che l’ha voluto predatore.
Katrina è una donna triste e sola, vissuta con il solo affetto della nonna paterna. Dietro la facciata da dura e spietata figlia di un mostro, si cela ben altro. Mi ha fatto tanta tenerezza perché in questo mondo oscuro, dove è vissuta fino all’età di ventisei anni, c’è un’anima desiderosa dell’affetto e dell’apprezzamento paterno, un uomo che non gli ha mai perdonato di essere sopravvissuta al fratello gemello e alla madre, morti durante il parto. Sono inutili tutti i suoi tentativi di mostrarsi all’altezza del padre, allenarsi ogni giorno per essere più forte; vive reclusa in casa senza avere amici o impegni sociali. La sua è una vita di solitudine con l’unica presenza di Dimitri, l’allenatore personale e braccio destro del padre, nonché si presume candidato a diventare il suo compagno, nonostante il forte disprezzo che prova per lui. Dimitri, anche se è un bellissimo ragazzo, ha un carattere viscido e subdolo che attira naturalmente tutte le antipatie della ragazza.
Ed è bellissimo il momento in cui conosce il tenebroso poliziotto che le fa battere il cuore e che le insegna a essere libera e amata. Due bugiardi mascherati da persone vere. La bella Katrina imparerà ad essere felice? Il castello di sabbia quanto reggerà? I loro incontri e le esperienze vissute nell’arco di cinque giorni varranno la pena di essere rivissute per tutta la vita? Ma per Malik il peggior nemico è sé stesso e la resa dei conti arriva sempre, visto che le bugie hanno vita breve.
“Dove iniziava la tempesta, esistevamo noi”.
Un finale esplosivo, aperto a un seguito vista la diversa collocazione temporale dell’inizio, rispetto a quella dell’epilogo. Sono rimasta col fiato sospeso durante tutto il corso della lettura, ma non mi aspettavo niente di meno dalla penna di questa scrittrice, che ho apprezzato in altre letture. Che dire, spero nel seguito il più presto possibile.