Recensione libri

Recensione:”Brama di luce” (I vampiri Templari vol.3) di Rene Lyons

Care Fenici,appuntamento con affascinanti vampiri;ce ne parlerà Vega Vampy…

 

 

 

 

Jessica Vargo non ha mai creduto nell’esistenza dei vampiri, finché non viene strappata alla sua monotona vita dall’incontro con una di quelle creature. Torturata dal suo rapitore e reclusa nelle oscure viscere di un castello medievale, è destinata a diventare la vittima di un altro prigioniero in catene: Lucian di Penwick. Un tempo cavaliere Templare, Lucian è ora un vampiro, e deve lottare contro la sete di sangue per non uccidere questa giovane donna innocente di cui si scopre innamorato. Tanto più che Jessica, sebbene terrorizzata, si rende conto che Lucian non è malvagio. Anzi, lungo quella sottile linea che sfuma tra realtà e mito, è l’unico che può aiutarla a ritrovare la luce…

 

 

 

In questo terzo volume la Lyons ci racconta la storia di Lucian, che si trova nelle segrete del suo castello natio in Inghilterra, insieme a Jessica, rapita in America mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. A tenerli prigionieri è Stephan, fratello di Lucian, che nei secoli ha accumulato talmente tanto odio per quest’ultimo, da studiare un piano perverso per piegarlo e spedirlo all’inferno: costringerlo, colto dalla fame, a nutrirsi della ragazza fino a ucciderla, così da macchiarsi della morte di un’innocente.

 

Lucian però è molto più forte di quanto creda suo fratello e non cederà e inoltre, la convivenza forzata porterà il Templare ad innamorarsi della spaurita Jessica.

 

La storia è interessante ma, come per il primo libro della trilogia, nutro non poche riserve: innanzitutto trovo ci siano situazioni ben poco credibili – mi direte: “E’ un fantasy, per forza ci sono cose incredibili “-  ed io, per quanto sia un fantasy, un minimo di realismo lo cerco sempre. Lucian ha 700 anni e rotti e non ha mai avuto rapporti carnali. Santi Numi!

Che uomo stoico deve essere per aver resistito tutti questi anni in completa castità! Ora, dopo questi settecento anni di astinenza, posso capire che una volta iniziato non voglia più smettere, ma sinceramente, il fatto che facciano l’amore nella cella, lui frustato a sangue e lei, tutta tagliuzzata da quel sadico del fratello, lo trovo a dir poco fantascientifico. Mi è sembrato molto irreale anche che lui, proprio in quel frangente, riesca a non mordere una Jessica sanguinante, malgrado l’impulso sia fortissimo. Altro appunto che mi viene da fare è che per tre libri la Lyons ci parla degli Obyri, come della più grande minaccia per i Templari e di come questo scontro decreterà il loro destino, ma questi non appaiono mai, lo scontro al termine del libro viene descritto come imminente, ma noi non abbiamo modo di sapere cosa succederà. Lascia in sospeso anche le storie di Tristan, che ha il ruolo più particolare di tutti i templari e che sarebbe stato divertente vedere alle prese con l’amore, e di Rhapael, che appare coinvolto da un’umana sia nel primo che nel secondo libro, ma la cui storia è solo accennata.

In conclusione la storia è appassionante, non manca la sensualità, ma lascia l’amaro in bocca; malgrado questo, ne consiglio la lettura se non altro  perché l’evoluzione della storia di Lucian è molto interessante.

 

 

 

 

 

 

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