Titolo: ZOO
Autrice: Paola Barbato
Genere: Mistero / Mystery /Thriller Suspence
Editore: Piemme
Pag.: 440
Data di Pubblicazione: 28 Maggio 2019
1- io so chi sei
2- zoo
3- vengo a prenderti
Immagina di risvegliarti da una notte senza sogni e di ritrovarti sdraiata su una superficie fredda e dura, i vestiti del giorno prima ancora indosso e nessun ricordo delle tue ultime ore. Intorno a te solo un buio spesso a cui lentamente lo sguardo si abitua. Cominci a intravedere delle sbarre alla tua sinistra. Non può che essere un incubo, tra poco sarai nella tua stanza, avvolta nelle soffici lenzuola di casa e la vita riprenderà come prima. Questo non è ciò che accade ad Anna, che in quella gabbia, tra quelle sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei, si risveglia per davvero. Da quell’istante inizia una lotta contro chiunque l’abbia presa, una guerra impari perché Anna non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte. Spetterà a lei, circondata da persone diversissime, alcune rese folli dal macabro gioco, altre succubi di un “Lui” dai tratti sempre meno sfumati, decidere se giocare o lasciarsi morire. Il nuovo thriller dell’autrice di “Io so chi sei”, fratello gemello di “Zoo”: due storie parallele che finiscono nello stesso luogo, nello stesso momento e hanno un unico seguito.
Tredici persone rinchiuse in gabbie (carrozzoni del circo per l’esattezza), vivono di stenti, alimentati tramite delle razioni non sufficienti per più di una decina di giorni; monitorati ventiquattro ore su ventiquattro, come fossero in uno animali, vengono puniti crudelmente ogni volta che commettono un errore e non rispettano le regole.
Questo è “Zoo”, secondo libro di Paola Barbato, che vi farà vivere momenti di terrore, repulsione e sdegno per il genere umano. È una storia davvero folle, claustrofobica e al limite della realtà, ambientato nella periferia della campagna toscana.
La protagonista è Anna, una ragazza come tante, ma con una difficile gestione della rabbia. Un giorno Anna si sveglia su una superficie dura, con i vestiti del giorno prima e nel buio più cupo vede altre persone che come lei, sono circondate da sbarre. Non ha memoria di cosa l’abbia condotta lì, ma da quel momento in poi lei (come gli altri), dovrà solo pensare a sopravvivere e a rispettare le regole del carceriere.
Ma quale mente malata può arrivare a concepire un ambiente simile? Inizialmente Anna terrà un profilo basso, mostrandosi schiva, ma successivamente il suo vero carattere dominante predominerà, mettendone in evidenza la ribellione, l’aggressività e causando delle liti furibonde tra gli altri “ospiti”.
Ogni persona rinchiusa lì dentro ha delle peculiarità che la rendono unica, e costruire un vero dialogo con ciascuno di loro è tutt’altro che semplice se la prima regola è fingere di star bene, di non aver problemi e soprattutto non crearne. In particolare, tre persone instaureranno un singolare rapporto di amore e odio con Anna, nato dalla voglia della protagonista di ribellarsi, di rompere il sistema e di scappare tornando alla propria quotidianità.
Non conoscevo quest’autrice e devo dire che mi ha sconvolta! Ho iniziato la lettura senza troppe pretese, all’inizio non riuscivo a capire fin dove volesse spingersi, ma devo dire che alla fine, questo grande fratello del macabro, è in grado di catturarti all’interno della storia senza neanche rendertene conto.
È un libro spietato, inspiegabile al cervello umano, ma che non si può fare a meno di continuare a leggere fino alla conclusione. Con mia grande sorpresa, io sono già corsa ad acquistare il terzo e ultimo volume della trilogia… anche perché sono ancora molti i punti interrogativi, quindi non vedo l’ora di scoprirne di più su questo folle pazzo uomo chiamato carceriere.
Credetemi, una volta che inizierete a leggerlo non potrete più farne a meno!