Recensione: Windwitch
Autore: Susan Dennard
Serie: Witchlands #2
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Data di pubblicazione: 16 Marzo 2021
Truthwitch – Serie: Witchlands #1
Windwitch – Serie: Witchlands #2
Tutti pensano che il principe Merik, lo Stregone del Vento, sia morto nell’esplosione della sua nave. Invece, per quanto malconcio, è vivo, e deciso a dimostrare il tradimento della sorella. Giunge così nella capitale, strabordante di profughi in cerca di rifugio, e inizia ad aggirarsi per le strade, difendendo i deboli. Nasce così la leggenda di un semidio sfigurato, la Furia, che porta giustizia agli oppressi.
Lo Stregone del Sangue Aeduan ha scoperto che su Iseult pende una ricca taglia ed è determinato a trovarla per primo, ma è la ragazza che gli si consegna proponendogli un accordo: gli restituirà il denaro che gli è stato sottratto se la aiuterà a scoprire che fine ha fatto Safi. Legati da un patto, attraversano insieme le Lande Stregate, domandandosi costantemente chi sarà il primo a tradire l’altro.
Vittime di un attacco a sorpresa e un naufragio, Safi e l’Imperatrice di Marstock sono riuscite a salvarsi per un pelo nelle terre dei pirati. La loro vita è appesa a un filo, ma non tutto è come sembra e ogni loro mossa potrebbe essere decisiva per sventare una guerra nelle Lande Stregate… o per scatenarla.
Continuiamo la lettura della Witchlands saga con il secondo libro, Windwitch. La storia inizia subito con un avvenimento sconvolgente, che cambia la vita di Merik, uno dei personaggi principali. Egli, in seguito a un’esplosione, viene creduto morto; da qui parte il suo viaggio alla scoperta della verità, di chi si cela dietro il suo tentato omicidio.
La vicenda di Merik, però, non è l’unica, anche se alla fine si rivela quella più importante. Tutti gli altri personaggi, infatti, hanno una propria storyline che prosegue nel corso del romanzo, con l’alternazione dei loro punti di vista. Abbiamo Safy, che cerca di resistere a degli attacchi e sfuggire alla sua “prigionia”, Vivia, che prova a diventare regina, e Inseult con Aeduan, che collaborano per ritrovare la strega della verità.
Inizialmente la narrazione così decentrata, che si sviluppa su più fronti diversi, mi ha confuso: non riuscivo a capire i collegamenti tra le varie vicende, né dove volesse arrivare l’autrice. Tuttavia, da metà libro in poi, tutto diventa più chiaro, vengono svelati particolari interessanti che danno vita a nuovi rebus e, soprattutto nel finale, ci sono dei colpi di scena non indifferenti, che ribaltano tante cose.
Questo secondo libro, quindi, non mi ha impressionata tantissimo. Credo sia più statico del precedente, utile principalmente ad approfondire i vari personaggi. Tra questi, quella che mi ha colpito di più è Vivia, forte, ma allo stesso tempo fragile, che in quanto donna sente di dover dimostrare di più, di essere superiore al fratello per far valere il suo diritto al trono. Il suo personaggio così duro, ma con un animo tormentato, mi è arrivato dritto al cuore e l’ho rivalutato parecchio.
Resta invariato il mio pensiero sull’autrice: la Dennard, anche in questo caso, ha saputo equilibrare bene fantasy e romance, azione e mistero, creando un mix perfetto. La cosa che mi è mancata maggiormente è il legame tra le Sorelle di Filo, che tanto mi aveva affascinato. Ma ciò dipende dal fatto che ci si concentri più su Merik, sulla sua crescita e sulla sua trasformazione.
Il filone narrativo generale rimane, tuttavia, ancora labile: ci sono troppe cose irrisolte che spero vengano rivelate nel terzo volume. Detto ciò, se avete amato il primo sono sicura che apprezzerete anche il secondo!