Walker torna con il quinto episodio dal titolo “Duke”. Ce l’avrà fatta a convincere finalmente la nostra Wicked Wolf? Scopriamolo insieme e buona lettura!

Progetto grafico di Maria Grazia
Vogliamo fare un trashissimo tuffo nella vita sotto copertura di Walker? Ma sì, dai!
Nello scorso episodio quel gran pollo di suo figlio August, che probabilmente si chiama così perché ha il cervello in ferie a Riccione, ha trovato una scatola con gli oggetti personali della falsa identità di suo padre e ha pensato bene di scrivere un messaggio alla donna che lui credeva la sua amante.
Certo, chiedere fa brutto. E anche fidarsi di ‘sto pover’uomo devastato dalla vedovanza, quindi perché non inguaiarlo?
Ed ecco che “Duke” torna in vita.
La presunta amante di cui parliamo è Twyla Jean. Sì, avete letto bene: Tuaila Gin.
Nel dubbio il nome di Cordell non fosse abbastanza brutto e la scoperta che il fratello lo chiama Cordi, traumatizzante, arriva lei che pianta l’ultimo chiodo sulla bara dei nomi tremendi.
La storia è questa. Walker era andato sotto copertura con la falsa identità di Duke per infiltrarsi nella banda di rapinatori Rodeo Kings, che come dice il nome si divertivano a cavalcare tori tra una rapina e l’altra. In quel periodo ha conosciuto Twyla e beh… ci ha limonato duro. Non so questa sua avventura come si possa sposare con la devastante vedovanza, in effetti, e dubito che i due abbiano passato il tempo limitandosi agli sbaciucchiamenti, quindi diciamo che questo particolare per me non ha il minimo senso; l’incarico finisce in un bagno di sangue, quando nell’ultima rapina c’è una sparatoria tremenda e tutti credono che Duke abbia rubato i soldi della banda.
Twyla alterna episodi di accecante stupidità ad altri in cui cerca di fare la boss, inganna Walker, Micky che si era infiltrata d’emergenza per aiutarlo e anche il suo stesso complice e riesce quasi a fuggire col denaro quando l’FBI la arresta e finalmente inscena la morte del povero Duke.
Ora Walker è libero, ma gli resta il figlio deficiente che l’aveva pedinato e quasi fatto ammazzare; i due parlano, se così si può dire, e in un certo senso si chiariscono.
Sono entrambi ebeti a pari merito, il primo perché non spiega niente e il secondo perché non chiede.
Purtroppo la resa di questa serie è proporzionale alla presenza della famiglia del protagonista: se ci sono loro, l’equilibrio si spezza e l’episodio perde di efficacia. D’altronde c’è un motivo se in tutte le grandi serie procedurali e poliziesche degli ultimi vent’anni non c’erano figli intorno ai personaggi, se non appena accennati nel contorno delle loro storie: quando ci sono, gli autori non possono ignorarli e rovinano tutto.
Perfino in serie come Grey’s Anatomy ‘sti poveri ragazzini sono sacrificati, con genitori assenti che sono al lavoro per turni di 85 ore.
Quindi per favore, o Stella e August si danno una svegliata, o vanno uccisi come la loro madre, Walker diventa una sorta di Rambo e finalmente abbiamo la serie che volevamo vedere.
Questo Ranger con le paturnie, la tristezza, le preoccupazioni e praticamente zero carattere non ha il minimo senso. Spero in un cameo di Chuck Norris che venga a insegnargli finalmente come deve essere il suo personaggio.