“Don’t fence me in” è il titolo del quarto episodio di Walker. Decolla? Non decolla? Leggiamo insieme cosa ne pensa la nostra Wicked Wolf. Qui intanto l’episodio precedente.

Progetto grafico di Maria Grazia
Niente The Walking Dead, non è Ghost Whisperer, non ci sono gli Acchiappafantasmi e no, neanche i fratelli Winchester.
Finalmente un episodio in cui non è presente la moglie morta di Walker: Emily è rimasta sottoterra e, guarda un po’, è tutto più piacevole da guardare!
Micky e Cordell vengono chiamati sulla scena di un crimine: il petroliere Harlan è stato ucciso da Enzo, un suo dipendente, e testimone del fatto è nientemeno che lo sceriffo.
Inizialmente tutto sembra corroborare la sua testimonianza, ma i nostri ranger sentono che qualcosa non è al suo posto e indagano più a fondo, scoprendo che i due uomini avevano rapporti cordiali e che la vittima era molto presente nella vita dell’accusato e della sua famiglia.
La vedova e i figli, invece, sembrano nascondere qualcosa.
Ora, non chiedetemi perché Micky usa le foto segnaletiche per esercitarsi col disegno, ma il risultato è che nota delle somiglianze tra i due uomini (in Texas, boh, niente esami del dna in caso di omicidio?) e insieme a Cordell concludono che petroliere e dipendente altri non erano che padre e figlio. Questo sposta definitivamente i sospetti sulla moglie della vittima e scopriamo che aveva una relazione con lo sceriffo: è stato lui a uccidere Harlan e a colpire a morte Enzo, accusandolo poi dell’omicidio.
Niente male, ma possono fare di meglio.
A casa intanto Stella inizia col servizio sociale e conosce Trevor, un ragazzo carinissimo, mentre August trova una scatola con il materiale di un caso che suo padre seguiva sotto copertura e che fa? Mamma mia non ce la faccio… riesce a ricaricare il cellulare e manda un messaggio a una tipa in rubrica.
Scopriamo poi che nonna Walker potrebbe aver fatto le corna al nonno, ma non è proprio sicura questa cosa.
E Micky?
Beh, lei ha vinto la lotteria: il suo compagno è bellissimo, ha un fisico che farebbe cappottare chiunque, è dolce, supportivo, intelligente e divertente.
Archiviati i fuochi fatui e i ricordi strappalacrime, ci troviamo con un poliziesco casereccio dai colori brillanti, che rimane comunque sul semplice senza voler strafare.
Finalmente la famiglia trova una sua dimensione più marginale, presente ma non invasiva, e lascia il giusto spazio ai Ranger; è curioso che l’interesse amoroso di Stella sia Trevor, il bravo ragazzo figlio però di un detenuto.
Voleranno scintille con Walker?
Assisteremo all’ennesima versione statunitense di Romeo e Giulietta?
Staremo a vedere, intanto promuoviamo Walker da lagna nostalgica a robetta buona.