Recensione: Un’avventura per due di Kris Hamlet e Len Mc Cabe

Autrici: Kris Hamlet e Len Mc Cabe
Genere: contemporaneo spicy
Editore: self
Data di pubblicazione: 5 giugno 2025
Mi chiamo Amélie Johnson.
Non sono il tipo da legami, da promesse, da cuori e fiocchetti.
Ho imparato a contare solo su me stessa.
Ma poi è arrivato lui.
Samir Kapoor.
L’uomo perfetto. Troppo perfetto.
Controllato, brillante, sfuggente.
Mi ha fatto perdere la testa, il respiro… e forse anche qualcosa di più.
Il nostro primo incontro è stato puro fuoco. Il secondo, un’esplosione di desiderio.
Poi è cominciato il gioco.
O la guerra.
E io non mi tiro indietro.
Questa è la nostra storia. Fatta di attrazione, scontri, verità non dette. E qualcosa che nessuno dei due vuole ammettere.
Attenti: non tutte le guerre si combattono con le armi. Alcune iniziano con un bacio.
Chiamate i pompieri, anzi no munitevi di ghiaccio o, ancora meglio, prenotate una vacanza in Alaska e iniziate a leggere il libro lì! Il romanzo inizia con il botto grazie a un paio di scene di sesso bollenti e travolgenti tra due anime controverse che si abbandonano l’una all’altra!
In questo nuovo capitolo scritto a quattro mani ci imbattiamo nella storia della sfrontata, e senza peli sulla lingua, Amélie che avevamo già conosciuto nel capitolo precedente dedicato a Grace.
L’altro protagonista è Samir, il collega indiano di Thomas; i due sono fiamme allo stato puro ma hanno anche bisogno di trovarsi, giocano alla toccata e fuga, si rincorrono, litigano e battibeccano come una coppia di vecchi fidanzati senza però esserlo. Entrambi hanno bisogno di risolvere alcune questioni del passato piuttosto complicate da superare, che li hanno lasciati con l’amaro nell’anima.
«Ho paura di non essere capace,» mormora. «Di amare?» Annuisce, senza alzare lo sguardo. «Di restare. Di essere vista. Di lasciarmi andare.» Le bacio i capelli. «Allora impariamo insieme.»
Una storia fatta di mancanze, nostalgia, culture differenti che si fondono e vanno oltre il dovere, caratterizzata dalla riscoperta di sé stessi perché a volte, anche se sembra che ci mangiamo il mondo, in realtà stiamo ancora ricostruendo i cocci che qualcun altro ha rotto.
Amelie e Samir li ho adorati entrambi, lui è un po’ tardo, ve lo devo dire, ma quando capisce ciò che vuole non lo ferma nulla; lei invece è una forza della natura, che pensa una cosa e cento ne fa, ritrovandosi a volte in situazioni di cui finisce per pentirsi. Mi è piaciuto molto il libro perché non è soltanto una storia puramente sessuale ma è un amore che nasce piano, dove la lontananza la fa da padrone; nel romanzo sono infatti presenti alcuni salti temporali per far comprendere a questi due cocciuti che son fatti l’uno per l’altra. Ai loro amici dovrebbero fare una statua credetemi, sono dei santi! E il sentimento sfocerà in un romanticismo e in una poeticità che non mi sarei aspettata, visto che sono decisamente pazzi e sopra le righe. Mi è piaciuto molto il fatto che, anche se sono belli come due dèi, il loro rapporto è molto “normale”, non è proprio rose e fiori ma nonostante tutto e tutti si scelgono ogni giorno superando ogni difficoltà e incertezza. Una menzione speciale va alla mamma di Amelie, un’anima buona e dolce, che sa guardare dentro le persone senza lasciarsi influenzare. Un romanzo focoso e inaspettatamente, per certi versi, poetico che non vi dovete lasciar sfuggire!