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Recensione: Un debito dovuto Serie: The DebtDuet #1 di Clarissa Wild

Titolo: Un debito dovuto

Serie: The Debt Duet #1

Autore: Clarissa Wild

Genere: Dark Romance

Editore:  Heartbeat Edizioni

Data di pubblicazione: 9 Febbraio 2022

 

Un debito dovuto

Un debito ripagato

La figlia del mio nemico offerta a me come pagamento di un debito.
Ora diventerà mia moglie, il mio animaletto domestico.

Non sono sempre stato freddo e vendicativo.

È stata lei a rendermi così.

Charlotte Davis, la principessa più bella e privilegiata che ci sia.

Ucciderei per farla mia.

Ci siamo incontrati per caso al matrimonio di suo padre e ora, anni dopo, ci rivediamo di nuovo.

Ma lei si è dimenticata di me. Mi ha ignorato. Mi ha fatto arrabbiare.

Poi suo padre ha commesso un passo falso imperdonabile, e adesso l’obiettivo della mia vita è quello di rovinarlo…

Prendendo la figlia come pagamento per il suo debito.

Un debito che lei ripagherà sposandomi.

Finché morte non ci separi.

«Voglio renderti felice» dice, stringendo i pugni.

«No, tu vuoi possedermi. E c’è un’enorme differenza».

«Lo faccio già, e non è abbastanza»

 

 

Per la miseria, siamo nella mente di uno stupratore! Easton abbina il vittimismo a un atteggiamento permaloso e scarica sugli altri le responsabilità delle esperienze negative della sua vita con un’aggressività spropositata e una sadica e meticolosa pianificazione volte a frantumarli economicamente ed emotivamente.

 

Non la voglio perché è lei, perché è spiritosa, o affascinante, o carina. No, la voglio per poterla controllare. Così da usarla per ogni mio desiderio e farla piegare alla mia volontà. Sfoggerò la sua sottomissione in faccia a suo padre come vendetta finale.

 

Ferito per un comportamento scostante di Charlotte e pieno di rancore nei confronti del padre di lei al quale attribuisce la responsabilità di aver fatto lavorare troppo l’unico suo genitore, provocandone la morte. Per vendicarsi si conquista un posto tra i miliardari e lo mette sotto scacco imponendogli di cedergli sua figlia con un ricatto economico.

La cosa assurda è che probabilmente lei gli sarebbe caduta tra le braccia in poche ore semplicemente flirtando. Invece la costringe a provare senso di colpa, rabbia, odio, privazione della libertà, forzatura, umiliazione, tortura e manipolazione mentale.

 

«Ti piacciono gli uomini determinati… per toglierti il peso del controllo, così non devi pensare al senso di colpa»

 

Purtroppo Charlotte non ha un carattere forte e, anche se non si è mai sentita amata dal padre, non riesce a dare la priorità a se stessa rispetto alla vita del genitore. L’abilità e l’esperienza di Easton, quindi, riescono con pochi gesti o parole a farla dubitare di sé e a rovesciare la sua realtà interiore, annebbiando il suo punto di vista e proiettandolo in quello di una sottomessa.

Credo che il punto del romanzo sia proprio l’abilità di Easton nel sottomettere Charlotte con la lussuria, l’erotismo, con i piaceri del corpo e della carne, trattandola e volendola trasformare in un cagnolino bramoso delle sue attenzioni.

È agghiacciante e molto triste pensare a quanto può essere debole la mente umana preda dell’istinto di conservazione, che arriva a scusare o giustificare le azioni di violenza nel tentativo di mantenere la sanità mentale e di limitare il senso di umiliazione e di annichilimento della propria personalità.

 

Mi preparo alla lite che seguirà. Aspetto e aspetto… ma non succede niente.

Piuttosto, comincia a tirare su con il naso, i suoi occhi si fanno rossi e gonfi e poi una singola lacrima le scende sulle guance.

Splendidamente spezzata, ecco come appare… ma ancora feroce come un leone disposto a combattere per uscire dalla gabbia. Si alza orgogliosa, mi lancia uno sguardo truce ed esce dalla stanza, lasciandomi da solo a cuocere a fuoco lento. Proprio come farebbe una vera regina.

 

Per quanto sia buona la caratterizzazione dei personaggi, l’autrice non è riuscita a convincermi che Easton possa essere meritevole della mia accettazione e della mia pietà.

Sono stati mostrati con scene passate e sfumature presenti il suo lato più tenero/infantile, quello di un uomo che fa beneficienza,che aiuta una donna in difficoltà, che stride particolarmente con il suo lato sadico/dominante che vuole la distruzione dei suoi nemici, e quello possessivo che vuole prendersi la sua donna. Se non ci saranno grandi exploit nel prossimo libro, trovo che queste due personalità insieme non si amalgamino molto, e in ogni caso niente, neppure un bambino tradito, può giustificare il suo comportamento o addolcire il mio giudizio su di lui: non ci sono scuse per il fatto che violenti, manipoli, renda prigioniera e schiava la nostra povera Charlotte, lui è perfettamente lucido, perfettamente consapevole di mettere in atto un abuso su un’altra persona.

 

Osservo i suoi occhi limpidi che esigono di essere guardati e non distolgo lo sguardo. Voglio che veda quello che mi sta facendo, che la mia vergogna si rifletta nei suoi occhi e lo distrugga dall’interno.

Ma tutto ciò non fa altro che provocarlo ancora di più.

 

Ho apprezzato che nonostante la situazione tragica la caratterizzazione di Charlotte abbia tenuto, e lei sia rimasta coerente con un personaggio tenero, altruista, lontano dall’essere forte. È una ragazza che ama suo padre anche se hanno litigato, che non ha il coraggio di fare dei passi che possano metterlo in pericolo, e che cerca appoggio nelle persone anche laddove sa di non trovarlo.

Per il giudizio vorrei riservarmi la lettura del secondo episodio, lasciando aperto lo spiraglio di poter cambiare idea sulla caratterizzazione del protagonista, ma al momento rimango piuttosto disturbata… cosa che forse era proprio nelle intenzioni dell’autrice.

 

«Perché?» Chiede. «Perché non farlo e basta?» Ovvio che chiedesse una cosa del genere… perché in segreto vuole che lo faccia. Il suo corpo voleva disperatamente essere toccato e il fatto che io lo abbia privato all’improvviso delle carezze è stato crudele. Ma avevo bisogno che lei si trovasse in quel momento cruciale, sull’orlo della disperazione, dove giusto e sbagliato si confondono, e non sapesse più quale scelta fare. Il momento in cui avrebbe gridato di fermarmi o di prenderla. Mi sono allontanato in quel momento perché voglio che lei assapori la sensazione, che ricordi il momento… in modo che possa fare una scelta consapevole e non una improvvisata.

 

 

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