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Recensione: “Un bel quartiere” di Therese Anne Fowler

 

 

Titolo: Un bel quartiere

Autore: Therese Anne Fowler

Genere: Thriller

Editore: Neri Pozza

Data di pubblicazione: 17 Giugno 2021

Ampie strade, case di mattoni in stile ranch e giardini rigogliosi… Oak Knoll è un quartiere molto ambito nel bel mezzo di un’amabile città della Carolina del Nord. A Oak Knoll vivono Valerie Alston-Holt, professoressa di silvicoltura, e il suo talentuoso figlio Xavier, che in autunno partirà per il San Francisco Conservatory of Music. Esperta botanica, Valerie ama, del suo quartiere, soprattutto la maestosa vegetazione: cornioli bianchi e rosa, castagni, peri, viburni, camelie, ciliegi, cachi, cespugli di biancospino e agrifoglio. E, soprattutto, la grande quercia che svetta nel suo giardino. Qualche mese prima, però, è accaduto l’irreparabile: un’impresa di costruzioni ha abbattuto tutti gli alberi che ombreggiavano la casa accanto alla loro, demolita senza tante storie e portata via come i resti di una tempesta o di un terremoto. Ora al suo posto c’è un edificio grande e luminoso, con il suo spoglio ma costoso giardino, un’enorme piscina e, soprattutto, i nuovi vicini.
I Whitman sono l’esatto opposto degli Alston-Holt: bianchi, benestanti, popolari. Brad Whitman, della Climatizzatori Whitman, è un giuggiolone pieno di soldi; sua moglie, Julia, coda di cavallo alta e un aderentissimo top da fitness, sembra uscita dalle pagine di un catalogo sportivo. E poi ci sono le figlie: la piccola, spumeggiante Lily, e Juniper, con i suoi segreti ben celati di adolescente.
Con poco in comune, a parte un confine di proprietà, le due famiglie sono inevitabilmente destinate a scontrarsi, soprattutto quando Brad Whitman, incurante di ogni regola di buon vicinato, lascia che i lavori di ristrutturazione della casa intacchino le radici della quercia tanto amata da Valerie. Tra gli Aston-Holt e i Whitman scoppia, feroce, la guerra. Una guerra che cela in sè il seme dell’odio razzista e che rischia di sfociare nel più drammatico degli esiti. Una guerra che non si arresta nemmeno quando tra Xavier e Juniper sboccia l’amore.

Mi vengono in mente tre aggettivi per descrivere Un bel quartiere: accogliente, multirazziale e progressista… almeno all’apparenza, perché poi in realtà si rivela essere l’esatto opposto.

Siamo in Carolina del Nord, nel quartiere residenziale di Oak Knoll dove due famiglie completamente diverse, si ritrovano come vicini.

Valerie e suo figlio Xavier Alston-Holtsono: lei un’insegnante e convinta ecologista e lui un chitarrista con un brillante futuro che lo attende in un college prestigioso grazie a una borsa di studio.

Brad Whitman è un imprenditore che si è fatto da solo e vive con sua moglie Julia (che grazie a lui ha cambiato la sua vita) e le figlie Juniper, all’ultimo anno di liceo, e la piccola Lily.

Juniper è in realtà figlia biologica di un altro uomo… e questo comporterà qualche problema.

I protagonisti di questa storia sono proprio lei e Xavier che sonocosì fiduciosi nel futuro e nel loro amore che sta per sbocciare e per nulla consapevoli del destino che, da dietro l’angolo, a volte può essere  beffardo e crudele.

Questa storia mi ha fatta sentire insicura, sfiduciata, confusa e allarmata, come se mi trovassi sull’orlo di un precipizio dal quale non ero pronta a saltare.

Uno spaccato del nostro vivere quotidiano, una realtà che viviamo senza fare nulla per cambiarla. Perché Xavier è nero e Juniper è bianca. Non dovrebbe essere un problema, giusto? E invece è IL PROBLEMA.

Il romanzo è un racconto morale di ciò che è accaduto, e un monito affinché non succeda più.

È attraverso una serie di voci fuori campo che scopriremo tutti i segreti che si celano nei cuori dei protagonisti: alcuni disgustosi, altri così innocenti da fare tenerezza. Quello che ho fatto fatica a digerire è il voto di castità di Juniper, che sottintende che una ragazza non sia in grado di pensare con la sua testa, di prendere in autonomia le proprie decisioni.

La figura che ho disprezzato in modo viscerale è stato quel patrigno così abituato a ottenere ciò che vuole, così malato e viscido da cercare di trovare una giustificazione per il suo comportamento. Un uomo-alfa bianco che pensa che i soldi risolvono ogni problema. Un personaggio controverso che cerca di giustificare le sue pulsioni verso quella figlia adolescente, arrivando a credere che anche lei provi qualcosa di diverso dell’affetto paterno.

Si fa fatica a rimanere impassibili di fronte a questa storia amara, funesta e bruciante di due adolescenti il cui unico desiderio è stare insieme.

Un finale che strazia e fa riflettere parecchio, verso cui l’autrice ci accompagna con cautela e coraggio, con una narrazione serrata.

La prosa cattura il lettore immergendolo completamente in un racconto da leggere assolutamente! Un romanzo che appassiona e fa riflettere per il realismo della storia che racconta.

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