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Recensione: “Tra le righe” di Abby Brooks – Serie: The Hutton family #1

Titolo: Tra le righe

Serie: The Hutton family #1

Autore: Abby Brooks

Genere: Contemporary Romance

Editore: Queen Edizioni

Data di pubblicazione: 8 Ottobre 2020

“Nello stesso giorno in cui ho perso il lavoro, la casa e tutte le speranze per il futuro, ho perso anche il mio diario. E la parte peggiore, la più terribile, non riesco a dirla nemmeno ad alta voce, è… Uno sconosciuto l’ha trovato, l’ha letto e l’ha commentato. Contattami. Per favore. Alla fine del suo messaggio ha lasciato anche un indirizzo e-mail. So bene che non devo fidarmi degli estranei, ma dopo una notte a base di tequila, ho creato un nuovo indirizzo e-mail, e l’ho fatto. L’ho contattato. E l’uomo che ho scoperto è pieno di gentilezza, umorismo e profondità. Nel frattempo, incontro Lucas Hutton, un marine con il corpo, il cuore e l’anima coperti di cicatrici. La chimica tra noi è una forza della natura. La sua intensità mi fa girare la testa. Non posso averli entrambi. Devo fare una scelta prima che le cose vadano troppo in là. Non so proprio come farò.”

 

“Tornare a vivere è stato difficile. Ha cambiato tutto. Mi ha fatto rendere conto di quanto fragili siamo tutti quanti. Mi ha fatto rendere conto che così tanto di ciò che amiamo alla fine non significa nulla”. 

 Questo libro è rimasto lì, in attesa di essere letto, per molti mesi ormai. Quando si dicono le coincidenze, che fosse ora il momento giusto per me?

Ho deciso di aspettare un paio di giorni prima di buttare giù i miei pensieri, perché semplicemente ero confusa. Non capivo se le emozioni che avevo provato derivassero dal fatto che ho letto un bel romanzo o se invece, come la razionalità mi suggerisce, è riuscito a far vibrare delle corde solo perché in questo periodo sono un po’ come un nervo scoperto e di lacrima facile.

Il libro si apre con una giovane e fragile ragazza che non ha ancora capito quale strada deve percorrere, ingabbiata in un rapporto assurdo con Nash; il classico uomo tutto d’un pezzo che appare e che, stringi stringi, vale meno dell’escremento di un moscerino (con tutto il rispetto per i moscerini). Un cliché? Ebbene sì, e quale sarà il prossimo scontatissimo cliché? Avete visto Sliding Doors nella scena in cui lei rientra a casa e… ecco! Fedifrago, insulso uomo. È uno spoiler? Piccolo, però, dai. Questa parte mi ha fatto arrovellare le budella e mi ha scatenato un attacco di bile.

Cat, la nostra protagonista, aveva già avuto una pessima giornata dopo aver perso il lavoro come massaggiatrice, infatti, dimentica il suo diario segreto in un bar. Adesso, per quanto trovi romantico il tutto, mi chiedo: in quante girano con il proprio scrigno dei segreti in borsa tutti i giorni? Niente domande difficili, va bene. Qualcuno troverà il diario e le lascerà un indirizzo email, con il quale contattare lo sconosciuto, e un messaggio che avrei voluto ricevere io! Qui è partito un moto d’invidia. Tra i due comincia una conoscenza per email, si scrivono parole forti, cercano di conoscere l’altro come se due anime gemelle si fossero rincontrate nell’etere. Molto romantico; troppo? Forse. Cat (alias Cavalletta) e Lucas (alias Skywalker) non sanno nulla concretamente l’uno dell’altro, ma qualcosa li lega.

Arriviamo a Lucas: ex marine scampato alla morte e decisamente bionico, come scherzosamente lo definiscono i fratelli Hutton, è un uomo straordinario, dentro e fuori. Mi sono immaginata le sue espressioni, i suoi gesti. I due giovani “innamorati dell’amore” s’incontreranno, più o meno diciamo, nell’hotel degli Hutton. Un famiglia assolutamente ironica, simpatica e molto stimolante.

La trama mi è piaciuta molto, accattivante e afrodisiaca pensando all’ambientazione delle isole Key; i temi trattati (dal tradimento, all’alcolismo, alla morte, al semplice vedere la vita in modo leggero e col sorriso sulle labbra) mi hanno riempito il cuore. Ecco che arriva il MA. La scrittura era lenta, talvolta poco fluida, altre volte precipitosa, al punto che ho dovuto viaggiare di fantasia per trovare ciò che cercavo. Il pov alternato aiuta a conoscere i protagonisti e te li fa amare, tuttavia ritengo che andassero analizzati più in profondità, con meno descrizioni dei sentimenti e più gesti che ce li facessero vivere. Avrei apprezzato ancor di più il romanzo con maggiori dialoghi, avrei voluto leggerci rabbia, delusione, felicità, passione in quegli scambi tra loro. Molto meglio quelli tra i fratelli che sprigionavano ilarità e ironia.

Un libro semplice e di buoni sentimenti, che mi ha regalato emozioni e mi ha intrigata, ma voglio una spinta di forza in più, desidero i fuochi d’artificio. Confusa? Forse! Lo rileggerei tornando indietro? Sì, certo, ma senza le aspettative iniziali.

 

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