Recensione: Tra le braccia di un Highlander di Lynsay Sands

Il laird Calan Campbell desidera solo fare un rinfrescante bagno nel lago, ma, mentre nuota, il suo plaid viene rubato. Dopo aver affrontato il giovane ladro, si rende conto che ha catturato una ragazza gravemente ferita. Calan la nasconde a casa sua per proteggerla finché non sarà guarita. Ma Allissaid MacFarlane è appena scappata dai suoi rapitori e ritrovarsi di nuovo tra le braccia di un uomo sconosciuto è soltanto un altro incubo. Così finge di avere perso la memoria. A poco a poco, però, la gentilezza e la premura del laird sgretolano ogni difesa. E quando fuggire diventa impossibile, proprio Calan potrebbe rivelarsi l’imprevisto che può salvare il suo futuro e il suo cuore…

Bentornate Fenici!

In questo nuovo capitolo scozzese vediamo come protagonista della storia Alissaid MacFarlane, secondogenita di una nidiata di femmine del laird MacFarlane e sorella di Claray, la protagonista del romanzo precedente. La nostra eroina è preda di una violenza inaudita da parte di Maulden MacNaughton, un uomo viscido e senza scrupoli che, per mettere le mani sulla terra del clan rivale, vuole sposare a tutti i costi una delle figlie di MacFarlane per poi uccidere tutti. Insomma, un simpaticone.

La ragazza sfugge dalle violenze e viene trovata da Calan Campbell, laird dei Kilcairn Campbell, che la mette in salvo. Vi sembrerà tutto finito così e invece no. La povera Alli soffrirà molto per riprendersi perché il bastardo non l’ha violentata fisicamente ma l’ha pestata talmente forte da provocarle un odio profondo.

L’amore sboccerà tra lei e Calan, un uomo dolce che la comprende e che si innamora fin da subito e vuole proteggerla dal matrimonio imposto dallo stronzo, il quale rivendicherà i diritti su di lei dichiarando che hanno consumato (cosa non vera).

La storia di per sé è semplice ma la si ama perché quando si parla di Scozia io ci vado a nozze. Se poi c’è una dolce fanciulla che tira fuori un notevole coraggio, non si lascia piegare anche dal più infimo dei bastardi e trova l’amore, chi sono io per dire di no?

La bellezza di questa autrice è che ha la capacità di portarti in terra scozzese in poche pagine, di farti affezionare ai personaggi, siano essi principali che secondari, e, sì, anche un odio viscerale per i cattivi che sono stronzi all’inverosimile.

Lettura consigliata in questa estate rovente per tenervi compagnia.

Alla prossima

Un saluto dalla vostra Mal