The Serpent è una nuova serie Tv presente su Netflix, con Jenna Coleman, nota per Victoria. Qui il trailer. Buona lettura!

Progetto Grafico di Maria Grazia
Netflix ormai ha capito che ciò che piace agli spettatori sono serie, film e documentari crime/thriller. Per questo ogni mese sul catalogo state certi che ne arriveranno a bizzeffe, tutto sta nel riuscire a trovare un prodotto valido da una ciofeca.
Dal 2 aprile è uscita nella piattaforma sopra citata la miniserie The Serpent che, in soli 8 episodi, ci racconta la storia del serial killer Charles Sobhraj (Tahar Rahim) il quale si spaccerà per un commerciante di diamanti e pietre preziose, con il nome di Alain Gautier. Al suo fianco ci sarà Marie-Andrèe Leclerc/ Monique (Jenna Coleman) franco-canadese, che finirà per cadere vittima del suo fascino carismatico, tanto da diventare sua compagna e complice.
La miniserie ci racconta la storia vera di questo spietato e camaleontico assassino, per questo soprannominato il serpente, che cambia identità alla stessa velocità di come io mi cambio le mutande.
Le sue vittime erano ragazzi pieni di ideali, che decidevano di lasciare le comodità dei loro paesi occidentali quali l’America e l’Europa e raggiungere l’Asia: Thailandia, Indonesia e via dicendo. Questo viaggio tra continenti venne soprannominato Hippie Trail, ovvero il sentiero degli Hippie.
Per Alain era facile irretire questi giovani lontano da casa, amanti dell’avventura, del viaggio e del senso di comunità che si veniva a creare conoscendo lungo il cammino altri, con cui condividere questi ideali. Inoltre la scomparsa e la morte di questi non suscitava il minimo interesse, erano quindi delle prede perfette. Questi terribili crimini vennero commessi nel corso degli anni ’70.
La miniserie da una parte ci racconta la storia di questo serial killer, dall’altra ci parla di Herman Knippenberg, l’uomo che per anni gli ha dato la caccia. Questo diplomatico, che prestava servizio a Bangkok nell’ambasciata olandese, indagherà per puro caso sulla scomparsa e successivamente omicidio, di una coppia di connazionali, da qui si aprirà una vera e propria caccia all’uomo.
Ciò che rende The Serpent affascinante sono: i luoghi dove hanno girato la serie, la meticolosa ricostruzione degli anni ’70, le interpretazioni degli attori, ma soprattutto la caratterizzazione dei personaggi.
Il cinismo crudele di Alain, nell’usare tutti come delle pedine per il suo tornaconto personale, lo rende uno dei serial killer più spietati della storia. Degne di nota sono anche l’ambivalenza di Monique, che da un lato ama il suo uomo ma ne è anche disgustata, e infine la caparbietà di Herman nel cercare giustizia.
I continui flash-back sono stati l’elemento che ha reso la storia pesante e spesso caotica. Dal primo episodio fino alla fine si salta avanti e indietro di due, quattro o dieci mesi. Se utilizzati bene, possono creare un buon ritmo ai fini della trama, ma in questo caso sono eccessivi e usati anche in momenti in cui si va a spezzare la tensione di una scena per passare a un ulteriore salto temporale, spesso inutile. Durante la visione all’ennesima scritta: due mesi prima, la mia reazione era alzare gli occhi al cielo ed esclamare: “Ma che rottura di balle!”
Se vi piace questo genere di storie, The Serpent è la serie che fa per voi, siete anche avvisati delle fastidiose incursioni nel passato.
Ci vediamo alla prossima serie!