Penultimo appuntamento per The Mandalorian. Leggiamo insieme cosa ne pensano Federica Laura e Aurora, ma prima eccovi qui la puntata precedente.

Progetto grafico di Francesca Poggi
Aurora: Ciao a tutte, Fenici! Purtroppo, stiamo volgendo al termine di questa seconda stagione di The Mandalorian che ci sta regalando un climax ascendente di emozioni non da poco. La puntata di oggi si intitola “The Believer”, in italiano tradotta con “Il Vendicatore” e già questo offre uno spunto di riflessione interessante riguardo proprio a due temi che vengono sviluppati. Il titolo in lingua originale fa riferimento al significato del “credere”, mentre la scelta italiana si riferisce all’atto vendicativo di Mayfeld di cui parleremo tra poco. Fatta questa premessa, l’episodio si apre con Mando che si dirige a Morak con Boba Fett, Cara Dune, Fennec e Mayfeld, che ricordiamo essere stato spedito in prigione proprio da Mando nella prima stagione. Lui è l’unico in grado di aiutarlo a ottenere le coordinate imperiali di Moff Gideon. Così, la meta è una base mineraria di Ridonium, un materiale altamente esplosivo e quindi pericoloso.
Federica Laura: eh sì, penultimo episodio che ci porterà al gran finale. Ma torniamo a noi, Mando abbandona la sua armatura indossando quella di un carrista imperiale e la cosa non gli va tanto a genio. Mayfeld cerca in tutti i modi di farlo parlare, anche di farlo riflettere sulle sue “regole” e che alla fine siamo tutti uguali, non importa se tu sei un imperiale, uno della nuova repubblica o chiunque altro.
Aurora: hai ragione cara Federica Laura, il cambio dell’armatura come travestimento e il discorso di Mayfeld rivelano un vacillamento dei fondamenti del credo mandaloriano, ma non si limita solo a questo, bensì si estende a ogni contesto della vita. Così, siamo alla situazione del rischiare il tutto e per tutto per salvare il piccolo Grogu. Mando e Mayfeld riescono così a entrare nella base dopo aver lottato contro dei pirati. La scena è alquanto paradossale: gli imperiali salvano la pelle ai due infiltrati, accorrendo in loro aiuto contro i ribelli, e i nostri vengono accolti come eroi. La tensione inizia a salire quando Mando non ha altra scelta che identificarsi al posto del compagno, in quanto corre il rischio di essere riconosciuto e di far saltare così il piano. Il Mandaloriano si toglie l’elmo e devo ammettere di essere stata travolta da un sentimento quasi di commozione: Pedro Pascal è molto espressivo e nel suo atteggiamento si può notare il modo in cui tutte le sue certezze siano crollate e che nemmeno i dogmi del suo credo potranno interferire con la missione. A differenza della prima volta in cui si era mostrato in volto, al droide-balia e credendo di stare per morire, adesso si espone completamente nel covo dei nemici.
Federica Laura: Hai perfettamente ragione. Pedro Pascal ha un’intensità espressiva che non avevo mai visto e… ho percepito quello che lui ha sentito. Ora permettetemi di entrare nel Mal pensiero, la Mal birichina di Arrow. Gesù Pedrito del mi corazón, ma quanto sei bono? No davvero ho gridato (sorry ma alla soglia dei 40 fangirlo come se non ci fosse un domani). Din riesce nell’impresa ma vengono “presi” da un ufficiale che vuole bere con lui e Mayfeld.
Aurora: Non posso negarlo, ormai Pedrito ha fatto breccia nei nostri cuori! La scena al tavolo con l’ufficiale determina il corso degli eventi successivi e raggiunge il picco del pathos: Mayfeld brinda alla missione Cenere, alla quale aveva assistito, e dice delle cose che non ci saremmo aspettati. In sostanza, erano state letteralmente incenerite tantissime persone e, a differenza di ciò che dice l’ufficiale, ovvero che sono state perdite imperiali necessarie, Mayfeld non è convinto. È stato davvero un bene per tutti? All’improvviso, quest’ultimo manda a quel paese l’autocontrollo e uccide l’ufficiale scatenando il panico. Con anche l’aiuto di Cara e Fennec e Boba, che per tutto il tempo hanno tenuto la situazione sotto osservazione, Mando e Mayfeld riescono ad abbandonare la base e succede un altro colpo di scena dell’ex imperiale che non smette di sorprenderci. Federica Laura, a te l’onore!
Federica Laura: Questo ci fa capire quanto l’impero fosse tirannico e castrante e che non tutti la vedevano allo stesso modo. I due alleati riescono a fuggire dalla raffineria, Mayfeld spara un solo colpo di fucile facendo esplodere tutto. Mando e Cara lo lasciano libero dopo quello che ha fatto dicendo che è morto nell’esplosione. Menzione speciale a: Cara Dune e Fennec, la cazzutaggine di due donne che sparano e picchiano duro, quanto adoro tutto questo? Boba Fett, indispensabile come sempre. E ora tutti al salvataggio di Grogu.
L’ultima scena è un videomessaggio, quasi più un ultimatum che Mando da a Gideon. Ne vedremo delle belle.
Aurora: In conclusione, ritornando alle premesse iniziali, abbiamo quindi potuto capire come il credere abbia un raggio più ampio di quel che sembra: per Mando, significa scavalcare i limiti e conoscere nuove emozioni e sentimenti, come la vulnerabilità e il distacco dalle regole inculcate sin da bambino; mentre per Mayfeld implica una sorta di risveglio di ideali e che sfocia nella vendetta con i colpi nella base – mi ricollego al termine “vendicatore”. Chissà se lo ritroveremo, più avanti. Poi, anche io voglio sottolineare la grandezza delle due donne, le quali incarnano il girl power in maniera equilibrata. Insomma, con Boba Fett e la sua inconfondibile navetta insettiforme, tutti formano una squadra coi fiocchi. Moff Gideon, fai bene a essere turbato!
Con questo passo e chiudo. Un saluto galattico da me e da Federica Laura, alla prossima!