“Don’t look back in anger” è il titolo del quarto episodio di Station 19. Vediamo cosa è successo ai pompieri di Seattle questa volta. Qui l’episodio precedente!

Progetto grafico a cura di Francesca Poggi
Nella quarta puntata di Station 19, Sullivan torna al lavoro come nuova recluta della caserma, tra risa e scherzi però l’unico a non prenderla bene è Dean. Nel frattempo la squadra è costretta a intervenire in una casa in cui abita una coppia di drogati. La situazione degenera un po’ e Ben, Travis e Vic finiscono feriti. Mentre Gibson, Imara e il piccolo Marcus sono sottoposti al tampone dopo il ricovero di Marsha.
È stata una puntata all’insegna della follia, tra una pazza che prima colpisce Travis e poi minaccia Maya con una mazza da baseball, seguito dal marito di questa che scaraventa Ben contro una credenza e tira un pugno a Vic. Ah e aggiungiamoci pure che nel giro di tre minuti è nato un bambino che Bishop ha preso al volo.
In realtà non c’è molto da dire riguardo tutto quello che è successo, a parte che la gente non è sana di mente, che certi elementi dovrebbero stare in un manicomio e non in giro a spasso.
Mi dispiace un sacco per Marsha, spero che almeno lei si riprenda e torni a casa sana e salva. Come al solito mi sono piaciuti i momenti con Jack e Imara: speriamo sia la volta buona che formino una coppia e, perché no, diventino anche una famiglia.
Molto carine le scene tra Vic e il nuovo ragazzo, che spero continueremo a vedere.
Non mi è piaciuto molto lo scontro tra Dean e Robert, per lo più perché l’ho trovato un po’ campato in aria. Non fraintendetemi, capisco e apprezzo tutti i discorsi riguardanti gli afroamericani che si stanno facendo nelle varie serie tv, soprattutto dopo quello che è successo quest’anno. Però fino alla scorsa puntata sembrava che per Dean non avesse molta rilevanza quello che è successo e ora scoppia così? Mah, sono un po’ basita.
Per il resto sono curiosa di vedere Robert e Andrea insieme e lo stesso vale per Maya e Carina, che trovo sempre bellissime.