Home » Recensioni: serie TV e Film » Recensione: “Star Trek Discovery” 3×03

Recensione: “Star Trek Discovery” 3×03

La nostra Paola ha scritto la recensione dell’episodio 3×03 (il precedente qui) di Star Trek Discovery, ne accadono di cose, andiamo a leggere?

Star Trek Discovery

Progetto grafico a cura di Maria Grazia

Terzo episodio: People of Heart, trasmesso su Netflix il 30 ottobre

Bentornati trekker e amanti della Fantascienza!

Con questa terza puntata, credo che si possa considerare conclusa la fase introduttiva di questa nuova stagione, che, come già detto, ha rotto gli schemi delle precedenti due; e per fortuna aggiungerei, perché questa Discovery non stava accontentando né i fan nostalgici né quelli nuovi, rasentando, a mio avviso, l’assurdo e/o il ridicolo (io ancora non riesco a digerire il motore a spore).

Questa nuova stagione sembra, per ora, promettere meglio e penso che sarà molto apprezzata da nuovi fan più che da quelli nostalgici, a meno che, col proseguire delle puntate, non si ritrovi quel familiare senso dell’ignoto, della scoperta, dell’avventura, così tipico del franchising di Gene Roddemberry.

Le promesse ci sono: l’astronave Discovery e il suo equipaggio sono finiti nel futuro, un futuro più remoto di qualunque altro mai affrontato in Star Trek, dove tutto è alieno e inesplorato, persino la Terra.

Abbraccio di gruppo

Dopo il ricongiungimento fra Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) e l’equipaggio, con le conseguenti spiegazioni, Saru (Doug Jones) diviene capitano (il primo che non sia un umano all’interno della saga) e Michael il comandante, il famoso Number One che ha sempre contraddistinto William Riker in The Next Generation (e che, in questo episodio, è dietro la macchina da presa).

La loro prima azione è quella di dirigersi sulla Terra, per capire cosa sia successo alla Flotta Stellare e quanto sia cambiato il pianeta.

Il nuovo amico di Michael, Book (David Ajala), accetta di seguirla in questa avventura. I due lavorano insieme da un anno ma si capisce che a livello sentimentale non è ancora successo nulla fra loro, anche se il desiderio di Book è evidente, come è evidente che Michael si sta trattenendo/castigando forse timorosa di abbandonarsi a una storia d’amore, visto lo sfacelo della precedente con Ash Tyler (Shazad Latif).

Squadra

L’accoglienza sulla Terra non è delle migliori e la loro ricerca della Flotta Stellare non porta a nulla di risolutivo.

Fa la sua comparsa un nuovo personaggio, Gray (Ian Alexander) che avrà un ruolo più duraturo che per una sola puntata: è un’umana che reca dentro sé un simbionte Trill, razza, per gli amanti della saga, ampiamente conosciuta in Star Trek Deep Space Nine.

Grey

Come anticipato nella scorsa puntata, questo è il personaggio transgender, non mi ripeterò su questa scelta ma ribadisco che Star Trek, fin dagli anni Sessanta, è sempre stata innovativa, multirazziale, senza pregiudizi (aggiungo scherzosamente che, se mai, il pregiudizio c’è tuttora verso gli Italiani, non ce ne è mai stato uno con un ruolo importante e, i pochi personaggi con cognomi italiani, facevano sempre una brutta fine nel corso dell’episodio), però Discovery sta spuntando una lista, a mio modesto avviso.

La puntata non mi ha particolarmente entusiasmata ma riconosco che ci sono buone premesse perché la serie decolli nel vivo dell’azione portandoci là dove nessuno è mai giunto prima.

Lunga vita e prosperità!

 

Click to rate this post!
[Total: 0 Average: 0]

StaffRFS

Lascia un Commento