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Recensione: “Stalked” di Amélie (Dark Love Series Vol. 01)

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COSA SUCCEDE QUANDO IL DESIDERIO SI TRASFORMA IN OSSESSIONE?


Luana Davies è una splendida ragazza di vent’anni, che lavora come cameriera in un locale dell’East End londinese. La sua vita scorre tranquilla e indisturbata, finché, in una serata di lavoro come tante altre, non incontra Adrian Hamilton. Lui rimane folgorato dalla bellezza prorompente di Luana e in particolar modo dai suoi occhi unici, viola come il settimo colore dell’arcobaleno, e si rende conto che non troverà pace finché non l’avrà posseduta. Luana, sebbene non indifferente al fascino di Adrian, non gradisce i suoi modi arroganti e insistenti e in più, non può ignorare la minaccia inequivocabile che aleggia nel fondo di quegli occhi grigi, in grado di manipolare le sue emozioni. Ecco perché decide di stargli alla larga, respingendo le sue avances. Adrian non è abituato ai rifiuti e quello di Luana innesca in lui una reazione estrema: inizia a seguirla, minacciarla, perseguitarla in modo sempre più aggressivo, mostrandole di essere disposto a tutto pur di vederla piegarsi al suo volere. La vita della ragazza si trasforma in un vero e proprio incubo e la paura diventa una realtà con la quale è costretta a confrontarsi continuamente. Adrian le ha messo un cappio intorno al collo e ogni giorno lo sente stringersi un po’ di più: quanto tempo ci vorrà prima che soffochi? Nessuno può aiutarla a liberarsi del suo stalker, l’uomo più folle e crudele che abbia mai conosciuto. Lui ha iniziato questo gioco perverso e lei è l’unica in grado d’interromperlo. Dovrà solo pronunciare le parole magiche ‘prendimi, Adrian’ e finalmente sarà libera. Lo farà, ritrovando la quiete nella sottomissione, oppure escogiterà un altro modo per scappare dalla gabbia che la tiene prigioniera?

Stalked è il primo volume della ‘Dark Love’ Series.

Quando ho saputo che questo libro avrebbe trattato una tematica indigesta, sebbene fin troppo attuale, come quella dello stalking, l’ho acquistato immediatamente e senza il minimo tentennamento, per poi lanciarmi a capofitto in una lettura che si è rivelata estremamente intrigante e fin troppo capace di scatenare dentro di me un bel vortice di emozioni. Anche se non sempre positive.

E la colpa di questo è soprattutto del protagonista maschile, Adrian Hamilton, che fin dal suo primo incontro con Luana Davies, nel locale dove la ragazza lavora come cameriera, si è rivelato una persona mentalmente instabile e un mostro della peggior specie.

Follia… Possessività… Malvagità…

Queste sono soltanto alcune delle innumerevoli sfumature oscure di cui si tingono la mente malata e l’animo disturbato di quest’uomo.

Lui vuole Luana fin dalla prima occasione in cui ha posato gli occhi su di lei e sa per certo che, con le buone o le cattive – soprattutto con le cattive – lei sarà sua.

Adrian la spia, la segue ovunque, s’insinua di prepotenza nella sua testa, la minaccia, la ricatta, la bracca come farebbe un cacciatore con la sua innocente preda e le fa terra bruciata tutt’attorno, facendo del male o coinvolgendo nelle sue subdole macchinazioni tutte le persone a cui Luana vuole bene.

Luana mi è piaciuta, perché è forte, decisa, coraggiosa e combatte strenuamente contro quell’infimo carnefice che sta trasformando la sua vita in un vero e proprio incubo, alimentando in lei una cocente rabbia e un immenso terrore, sensazioni che si abbattono su noi lettori con la stessa potenza di un fiume in piena. E il fatto che quel sociopatico di Adrian riesca sempre a farla franca, ogni dannatissima volta, ha accresciuto il mio sdegno nei suoi confronti sempre di più.

Ma il potere soffocante e distruttivo di quest’uomo è così grande, che nemmeno una ragazza in gamba come Luana ha la benché minima possibilità di resistere a un simile tormento e soprattutto di uscirne indenne.

Ho odiato Adrian Hamilton. L’ho detestato dall’inizio alla fine perché questo personaggio, rimanendo perfettamente coerente con se stesso, non ha mai abbandonato l’aura di tetra follia e di efferata malvagità di cui si è sempre circondato.

Adrian è violento, è meschino, è uno scaltro manipolatore e un pericoloso sociopatico. E quella che nutre per Luana è la più infima delle ossessioni.

Devo ammettere che il mio animo ingenuo e sognatore ha sperato fino all’ultimo che Adrian sfoderasse una giustificazione capace di renderlo meritevole di perdono e di una possibilità di riscatto. Una possibilità che quest’uomo si è puntualmente bruciato, compiendo azioni così deplorevoli e disgustose – a volte al limite dell’assurdo – da ridurre in briciole quello spiraglio di redenzione che avrei tanto voluto concedergli. E che invece non gli concederò mai.

Soprattutto alla luce di ciò che farà a Luana nel capitolo finale, un epilogo che ti lascia con parecchie domande in testa e il sospetto di una possibile evoluzione, per la quale spero vivamente di non dover attendere troppo con l’uscita del libro successivo.

In conclusione posso dire che questo romanzo, nonostante qualche situazione un pochino surreale, trattata in modo leggermente affrettato, e nonostante un protagonista maschile incapace di suscitare simpatia da parte del lettore – caratteristica che non è necessariamente negativa, intendiamoci – è un romanzo che mi ha coinvolto molto più di quanto pensassi e mi ha trascinato nella lettura delle sue pagine quasi senza sosta dall’inizio alla fine.

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Voto Nikky 3,5

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