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Recensione: “Sporchi segreti”di Rhys Ford (Un’indagine di Cole McGinnis Vol. 2)

 

Per Cole McGinnis, ex poliziotto diventato investigatore privato, amare Kim Jae-Min non è sempre facile, perché Jae è riluttante a mostrare apertamente il suo orientamento sessuale. Al contrario, Cole non sa vivere in un altro modo, anche se capisce come si sente Jae. Gli uomini coreani che seguono la tradizione, infatti, non sono gay, perlomeno non quando possono essere scoperti.

Ma Cole non può dedicare troppo tempo a sbrogliare i problemi del suo ragazzo. Ha un incarico da portare a termine. Quando una cantante di nome Scarlet chiede il suo aiuto per trovare Park Dae-Hoon, un coreano gay che è sparito quasi vent’anni prima, Cole si ritrova immerso nel mondo intricato delle ricche famiglie coreane, dove il dovere e la politica significano sacrificare la felicità per conservare imperi aziendali. Ben presto i cadaveri iniziano ad accumularsi senza un’apparente logica. A ogni passo che Cole fa verso il ritrovamento di Park Dae-Hoon, un’altra persona va incontro alla morte, e proprio qualcuno che Cole ama potrebbe essere la prossima vittima dell’assassino.

Era dura vederlo così raggomitolato su se stesso. Le scapole sporgevano dalla schiena, inquadrando le linee della spina dorsale. Le lenzuola gli stavano sulle ginocchia come una tenda, e le afferrò con la mano libera, torcendole tra le dita mentre parlava. Non avevo modo di capire quello che stava dicendo, ma sentire la sua voce così tesa mi feriva. Il suo corpo stava urlando, il suo dolore filtrava da ogni linea rigida degli arti e del torso. Tutto dentro di me voleva toccarlo, rassicurarlo. Tutto quello che sapevo di lui mi diceva di non farlo. Non capivo quello che stava dicendo. Due mesi di coreano mordi e fuggi non erano abbastanza per farmi comprendere quello che sua madre gli stava tirando fuori. Ogni volta che si interrompeva per ascoltare, si ritraeva. Le parole di lei lo pugnalavano, ami appuntiti che si agganciavano al suo cuore e strappavano via pezzi della sua anima.”

Anche se non è necessario, alla comprensione del libro, aver letto il capitolo precedente, dal titolo “Baci sporchi”, permette di entrare immediatamente nel rapporto complesso e problematico della coppia Cole e Jae- Min. I due si sono incontrati durante una delle indagini di Cole, ex poliziotto ora diventato detective privato. Cole non ha certo avuto vita facile: dopo aver detto al padre di essere gay, lui e la sua seconda moglie Barbara lo hanno buttato fuori di casa quindi non ha mai neppure visto le sue due sorelle, nate successivamente. L’unico contatto che gli rimane con la famiglia è il fratello maggiore Mike che, assieme alla sua fantastica moglie, gli è stato vicino anche nel momento in cui era più disperato per la morte di Rick, l’uomo con cui aveva vissuto alcuni anni.

Questo è uno dei grandi misteri della vita di Cole: Ben, il suo partner di pattuglia nella buoncostume, colui che per anni ha frequentato la loro casa, guardato partite alla tv un giorno si è presentato alla loro porta ed ha fatto fuoco su entrambi, uccidendo Rick, ferendo gravemente Cole e poi suicidandosi. Da allora, ogni giorno, Cole si domanda perché? Ed anche se sono passati alcuni anni, le cicatrici del suo corpo non gli permettono di dimenticare quel giorno che ha cambiato la sua vita. Dopo alcuni anni passati in solitudine, nell’indagine precedente (“Baci sporchi”), ha conosciuto Jae-Min.

Ora i due si frequentano regolarmente ma il loro è un rapporto molto difficile: Cole fin da ragazzino ha deciso di non volersi nascondere, ed anche mentre era in polizia ha sempre rimarcato il suo essere gay, nonostante questo gli abbia procurato problemi. Jae-Min, al contrario, tenta di palesarlo il meno possibile. Proviene da una cultura molto chiusa e retrograda. Le grandi famiglie della Corea del Sud, infatti, sono divise in Chaebol, una sorta di casta ricchissima (che è il volto del paese), dove il non sposarsi e amare un uomo vuol dire essere disconosciuto dalla famiglia oppure esiliato lontano da essa. Non è, inoltre, permesso fare carriera nelle aziende di famiglia e Jae-Min è disposto persino a farsi ricattare pur di non dover dare un simile dolore a sua madre. Sarà proprio in questo clima bigotto e pieno di segreti tra i ricchi coreani, che si dipana questa nuova indagine di Cole.

Nuna, o Scarlet, un bellissimo travestito che da anni è l’amante di un uomo potente, e grande amico di Jae-Min, chiede a Cole di indagare su un suo amico di cui non si hanno più notizie da anni, Dae-Hoon, che risulta disperso dopo una retata fatta dalla polizia. David e Shin-Cho, i suoi due figli, ora adulti, vogliono sapere che cosa ne è stato del loro padre. Questa dovrebbe essere una banalissima indagine di routine, senza rischi. Un’ indagine che riguarda fatti avvenuti vent’anni prima, eppure, non appena si comincia a rimestare nei ricordi, persone che non hanno nulla che le collega a Dae- Hoon, cominciano a morire e Cole, ancora una volta, si trova nel centro di un mirino.

La caratterizzazione dei personaggi è davvero buonissima: Cole è un uomo forte, ha amato il suo compagno nonostante tutti i suoi difetti per anni e la sua morte è stata devastante, così come angosciante è il non sapere dove Rick sia sepolto. Anche lui aveva alle spalle una famiglia odiosa, dopo la sua morte si è presentata in casa loro, ha portato via tutto quello che apparteneva al giovane (persino il suo cane) e lo ha sepolto in un posto segreto, in modo che Cole non possa neanche avere una tomba su cui piangerlo. L’incontro con Jae-Min non era previsto e da subito Cole ha capito che il giovane, bellissimo asiatico, porta con se un sacco di problemi.

Ma nonostante ciò, dopo anni in cui il suo cuore ha vissuto nell’apatia, improvvisamente ha ripreso a battere. Innamorato nuovamente, vorrebbe potergli dire che lo ama, ma Jae-Min rifugge dal manifestare i propri sentimenti. Non riesce a prendere la decisione di dare un taglio netto con la sua famiglia, che da una parte fa finta di non sapere e dall’altra non esita a ricattarlo. Una frase in questo libro riesce a spiegare bene il dilemma del giovane, che può essere così riassunto: i coreani vivono per le generazioni future, se non ti sposi e non hai figli, alla tua morte è come se tu non fossi mai esistito. Nessuno ti piangerà, nessuno ti ricorderà.

Jae-Min deve decidere se essere se stesso fin in fondo e vivere quest’amore alla luce del sole, o nascondersi e mentire per non arrecare onta alla famiglia. Non sono da meno i personaggi secondari: Bobby, ex poliziotto, che ha rivelato la sua omosessualità solo dopo essere andato in pensione e che spesso aiuta Cole nelle sue indagini, essendo rimasto in contatto con molti colleghi; Mike, il fratello maggiore, che pur non capendolo del tutto, non ha mai abbandonato Cole e gli è sempre rimasto vicino nel momento del bisogno. Non dimentichiamoci della mitica Claudia, la segretaria di Cole, che lo ama come un altro dei suoi figli, elargendo affetto e consigli materni al posto della gelida e crudele Barbara, la sua matrigna.

Una trama corposa, con un’indagine che prosegue, indizio dopo indizio, fino alla risoluzione. Una cultura lontana dalla nostra mentalità, alle volte anche crudele ma molto affascinante. Le scene di sesso sono ben descritte ma non minuziose: raccontate in modo elegante e mai volgare, parlano di un sentimento intenso e dolce e sono molto più rare di quel che si potrebbe pensare. Il colpo di scena finale è alquanto intrigante, mettendomi una grande curiosità. Un’autrice che mi piace: ha una scrittura bella e pulita, la storia si legge con grande scioltezza. L’unica vera difficoltà che si incontra, almeno all’inizio, sono i nomi dei personaggi coreani: c’è sempre bisogno di quell’attimo per capire di chi si stia parlando, ma è una serie davvero molto bella.

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Voto Lucia63 4,5

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