Agli occhi di tutti Cami è forte e indipendente. Al secondo anno alla Eastern University, vive sola e si paga gli studi facendo la barista al Red Door. Ma dietro quell’aria da ragazza determinata e testarda si nascondono tante insicurezze che originano dall’essere cresciuta in una famiglia non propriamente perfetta.
Trent Maddox fa il tatuatore e sa come mettersi nei guai. Qualcosa nel suo passato gli ha lasciato ferite profonde mai rimarginate. C’è un solo avvertimento per quelli come lui: stargli alla larga. Cami lo conosce bene. Ha visto tutte le sue conquiste e le sue bravate, e sta molto attenta a mantenersi sempre a distanza di sicurezza.
Ma una sera si incontrano per caso e Trent le offre da bere. Senza un secondo fine, vuole solo esserle amico. Cami non ci crede e avverte subito il pericolo, non ha intenzione di farsi travolgere da lui come fanno tutte le altre. Non si può essere solo amiche di un ragazzo come Trent. Eppure standogli accanto, giorno dopo giorno, scopre la dolcezza di quegli occhi che sembrano aver scoperto le sue fragilità e vogliono solo proteggerla. Fino a quando Trent confessa di volere qualcosa più dell’amicizia. E come dice suo fratello Travis, se un Maddox si innamora è per sempre. Ma Cami non può permettere che questo accada. Sarebbe un imperdonabile sbaglio. Perché c’è una verità che Trent non conosce e lei deve fare di tutto perché non la conosca mai.
Eccolo, finalmente in italiano, il primo libro ( il terzo per chi considera la storia di Travis come facente parte) della serie dedicata agli incredibili fratelli Maddox. Eh si, perché se il buongiorno si vede dal mattino, risulta piuttosto difficile immaginare che qualcuno che condivide il sangue di Travis possa essere una delusione. E infatti non lo è. Trenton Maddox è un ragazzo assolutamente dolce, vulnerabile ed incredibilmente romantico nel modo tipico dei Maddox che conosciamo e amiamo. Ma una cosa è il personaggio, un’altra il romanzo. Non posso dire che sia una brutta lettura, intendiamoci: i personaggi sono sempre ben delineati e con una loro tipica originalità. Solo che superare per intensità e conflitto Uno splendido disastro era impresa ambiziosa che non è perfettamente riuscita all’autrice. Non saprei dove identificare il nodo del problema in modo preciso, ma certamente questo “segreto” che Cami custodisce per tutto il romanzo e che è accennato giusto un paio di volte nella narrazione – tanto che si tende a dimenticarlo – non fa mai avvertire il suo peso incombente e ingombrante. Una volta scoperto l’arcano poi, questa sensazione diventa più vivida perché in effetti il segreto è roba grossa, roba da rovinare legami familiari, roba da arrovellarsi il cervello su come uscirne, roba da perderci il sonno per il senso di colpa. Invece, viste a posteriori, le preoccupazioni e gli stati d’animo della ragazza non sono a mio avviso proporzionati all’entità del problema. E’ vero che non si sceglie di chi innamorarsi, ma è anche vero che il “dilemma “ di Cami non è semplicemente scelgo l’uno o l’altro: la sua è una scelta potenzialmente devastante, che potrebbe portare conseguenza enormi, è un gioco che potrebbe ferire le persone coinvolte molto più a fondo della semplice scelta tra due innamorati… Ma nel romanzo si ha la sensazione che Cami non si renda conto dell’entità del problema; le domande e i dubbi che si pone sembrano quelli che ci si porrebbe in una situazione “normale”… che però nel suo caso normale non è! Credo che l’autrice non abbia voluto calcare la mano con gli arrovellamenti che sarebbero sorti spontanei sapendo qual è il vero nocciolo della questione, per paura di svelare in anticipo il colpo di scena che invece fa arrivare come una mazzata all’ultima riga del romanzo. Alla luce poi dello svelamento finale, ci si pongono parecchie domande relativamente al grado di consapevolezza dei vari amici: diciamo che le reazioni di molti lasciano intendere di esserne a conoscenza, ma anche in questo caso sono sempre reazioni non proporzionate alla criticità del segreto.. insomma, causa la necessità di non lasciare indizi troppo rivelatori a farne le spese è un pochino la verosimiglianza delle reazioni, con comportamenti un pò troppo al servizio del colpo di scena piuttosto che del plot.
Ciò che invece tocca il cuore, è come l’autrice riesca anche questa volta a farci percepire la fortissima influenza di mamma Maddox sulla formazione emotiva dei suoi ragazzi: la tenerezza, l’adorazione per la propria donna, la necessità di amare in modo aperto, totale e incondizionato è di Trenton così come è di Travis. E dopo questo libro non vedo l’ora di scoprire se la vulnerabilità e l’insicurezza dovuta al precoce abbandono materno che è tipica dei Maddox più giovani si trasformerà nell’esatto contrario nei fratelli più grandi…
Recensione ed Editing a cura di: