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Recensione: “Soprattutto Viole” di Mauro Biagini

Care Fenici, oggi Ipanema ci parla di “Soprattutto Viole” di Mauro Biagini

Leo G. è un gallerista milanese. Ricco, borghese. Yuri è un ragazzo romeno che si prostituisce per sopravvivere. Bello, erotico. Si incontrano in un desolato piazzale ai margini della città di Milano, la sera del 31 dicembre. Leo offre al giovane una somma considerevole per trascorrere l’intera notte di Capodanno insieme. Solo qualche scambio di battute e il Cliente Omosessuale Borghese acquista il Ragazzo in Vendita. I due si rinchiudono, come in una cella, nella lussuosa abitazione di Leo piena di oggetti di valore e di un’infinità di fiori, la sua passione. Yuri è la Transilvania, i monasteri, il Mar Nero, gli ovili nelle campagne, il comunismo, la carnalità. Leo è l’occidente che consuma, il capitalismo, è l’opulenza fino in fondo, colui che compra tutto. Cosa ne sarà delle loro anime? Desolazione e innocenza, si direbbe, ma la mezzanotte che sta per arrivare non perdonerà nessuno dei due.

 

Mi aspettavo di leggere un romanzo differente dagli altri fino a ora letti? Sì.

Immaginavo questo testo grondante di romanticismo e cuoricini? No.

La quarta di copertina è fin troppo esplicita e, immagino, volutamente chiara per non indurre un eventuale lettore in confusione. Soprattutto viole di Mauro Biagini per goWare, di certo non è un MM (dove il lieto fine è d’obbligo) e la sua ambientazione – il mondo della prostituzione maschile, i forum di interscambio tra omosessuali feticisti ma soprattutto la dittatura e la lotta per la sopravvivenza nella Romania pre e post-Ceausescu – sicuramente non lasciava intravedere altro che un romanzo duro e difficile da assimilare.

Ho aperto questo libro convinta di essere preparata a tutto, ma sono stata subito colpita da un pugno allo stomaco giunto da un’angolazione che non avevo proprio considerato.

Leo G., gallerista facoltoso, la notte di Capodanno rimorchia Yuri, ragazzo rumeno che si prostituisce per necessità. Diventano immediatamente Cliente Omosessuale e Ragazzo in Vendita, spersonalizzati e disumani nella loro solitudine e fame di compagnia e soldi. L’incontro e l’abbordaggio vengono introdotti con un’immediatezza scarna, brusca, priva di fronzoli e asettica, senza artifizi narrativi ad addolcire o romanticizzare un semplice accordo tra le parti, una domanda e un’offerta che si compie nell’arco di pochissimi minuti. La calma placida di un percorso breve in macchina e poi, il salto nel vuoto.

Perché il lettore viene catapultato, risucchiato sarebbe meglio dire, nell’etere dell’online, in un forum per “gay punters”, uomini gay che si scambiano informazioni su come acquistare poche ore di sesso con ragazzi rumeni, etero e “cattivi”, ruvidi e persino violenti; il fetish di queste chat è proprio rivolto a questo tipo di scambio. Il dialogo tra questi “invisibili”, protetti da un monitor e una rete internet è disumanizzante, i consigli, i trucchi, le esperienze e le battute ironiche non fanno che enfatizzare la spersonalizzazione del tutto. Non parlano di “uomini” ma di semplice carne.

Ammetto che per un po’ ho avuto difficoltà a proseguire nella lettura. Ho dovuto chiudere e fare altro. È quasi istintivo domandarmi perché abbia io scelto di leggere un libro simile. La risposta che mi do è che anche questo è reale. Esiste. Accade, e l’autore lo mostra senza sconti. E io voglio vedere questa realtà dove arriva, a cosa approderà alla fine.

Pur con raccapriccio, sono avvinta dalla prosa di Biagini, dalle brusche virate del testo che ora ti cullano con placida blandizia mentre ti racconta di come piano piano Leo G. convince Yuri ad aprirsi, a confessare di chiamarsi in realtà Mihail, ora ti frustano perché ti trasportano trent’anni indietro, alla Romania del comunismo spietato, delle retate, delle torture, del carcere e dell’annientamento umano, per poi virare di nuovo sul forum dei gay punters, dove si ride, ci si scambia informazioni, tecniche, astuzie per accalappiare il quarto di manzo più succulento.

Soprattutto viole è un’altalena che ondeggia veloce, una montagna russa che si inerpica lenta e lascia ben sperare in un lento appropinquarsi per poi volare giù, a velocità supersonica verso la conclusione drammatica del finale a sorpresa.

Un libro diverso e non per tutti, ma di sicuro scritto con maestria e dalle tematiche che oltrepassano la barriera del genere narrativo e che non dovrebbe essere relegato alla mera classificazione di Lgbt.

Un autore, Biagini, da tenere d’occhio e seguire con interesse e assiduità.

 

 

 

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