TITOLO: Sono stata cattiva
AUTORE: Maura R.
GENERE: Romanzo rosa
EDITORE: Independently published
DATA DI PUBBLICAZIONE: 8 Luglio 2020
L’amore unisce, l’amore divide. L’amore cura, l’amore è un killer. L’amore è tutto, ma a volte non basta.
Come si può descrivere la paura? Per quel che mi riguarda, la racconterei esattamente così: improvvisamente, un giorno, per decisione di qualcun altro, la mia vita, che non era perfetta ma era la mia, fu spezzata, devastata, infettata dal suo male. Ogni sua decisione e ogni suo abuso ebbero il potere di danneggiarmi irreparabilmente.Sarei mai riuscita a risentire il battito del mio cuore? Il mio nome è Viola, ho venticinque anni e da tre vivo in bilico tra un passato che mi tormenta e un futuro dal quale mi ostino a fuggire. In bilico, spezzata da un uomo che mi ha sottratto l’anima. In bilico, tra i ricordi che tornano a farmi del male e il desiderio di andare oltre quella luce che intravedo, ma che si allontana quando la mia mente va in tilt. Nonostante la mia resistenza, un giorno ho incrociato due occhi verdi screziati che non hanno avuto paura di fissarmi e mi hanno tolto il respiro. Chi sei? Perché mi guardi così? Vorrei solo allontanarmi, ma non lo faccio. Forse questo è l’inizio di un nuovo capitolo della mia vita.
“Sei una bambina cattiva, ti odieranno tutti! Gli farai schifo… non ti conviene provare a scappare!”
Bentrovate care fenici, sono ben lieta di proporvi la lettura di questo suspense-romance di Maura R., intitolato Sono stata cattiva.
Il tema affrontato dall’autrice è quello della violenza sulle donne, raccontato dalla voce di Viola, la protagonista, che conosciamo a distanza di tre anni dal sequestro che ha segnato la fine di quella che era la sua vita.
Le ferite, sia fisiche che psicologiche subite dalla ragazza, sono impresse a fuoco nel suo animo. Lei era solare e bellissima, innamorata di un ragazzo stupendo che gli ha spezzato il cuore e distrutto la vita.
Ciò che le ha fatto più male è capire che le persone che più ci stanno vicino e dicono di volerci bene , a volte possono tradirci.
Viola è una ragazza di venticinque anni che vive a Torino con i suoi genitori, dopo l’accaduto la sua vita non è più la stessa, sopravvive e non si fida più di nessuno. Il rapporto con loro è disastroso, il padre essendo un militare si sente in colpa per non averla potuta aiutare, la madre si affligge col pianto e le recriminazioni.
La nonna materna che vive fuori città con il cugino sono gli affetti più importanti e ai quali è più affezionata, per cui i genitori decidono di mandarla per un periodo a vivere con loro.
Lei rifugge tutto ciò che le darebbe una parvenza di normalità, non riesce a trovare il calore e il conforto da un qualsiasi essere umano e così anche con loro non è più la stessa. La voce del suo aguzzino, il dolore subito, le violenze, le privazioni, sono tutte lì, presenti nella sua testa e non la lasciano andare.
Quando conosce Pietro, un amico del cugino che vive lì con loro, qualcosa si smuove e i ricordi ormai rimossi, perché troppo dolorosi, tornano a galla. Il presente e il passato si intrecciano, infatti la storia si alterna tra il presente e il passato durante la prigionia di Viola.
“Tu non sarai più niente. Non ti basterà scappare e sai perché? Perché io rimarrò qui.”
Riuscirà Pietro a ridarle la fiducia nel prossimo? Ma poi in realtà chi è Pietro e cosa nasconde?
Non aspettatevi la classica storia d’amore, è molto di più, è un percorso molto doloroso, di conoscenza e di fiducia soprattutto, che è quella che ormai manca alla nostra protagonista. Pietro è bastone e carota, un bravo ragazzo ma che sa affrontare gli sbalzi d’umore di Viola e le crisi inevitabili dovute alle torture subite.
“Chi siamo noi, Pietro?”
“Un casino.” La sua voce è morbida e rilassata, mi abbandono come è sempre stato tra le sue braccia, respirando la tranquillità di chi sa di potersi fidare.
“Allora è così che va a finire la storia del fior di loto?”
Molto commovente e introspettivo, vi consiglio di leggerlo con le dovute premesse,essendo il tema trattato molto forte.
Buona lettura!