TITOLO: Siamo cinque
AUTORE: Matias Faldbakken
EDITORE: Mondadori
COLLANA: Strade blu
GENERE: Thriller
A Råset, un villaggio sperduto nella campagna norvegese, vivono Tormod Blystad, sua moglie Siv e i loro due figli. Lasciatosi alle spalle gli anni selvaggi e pericolosi della giovinezza, Tormod ora è un padre di famiglia affidabile. Ma quando l’adorato cane Snusken scompare, all’improvviso all’interno della famiglia si apre un vuoto che dev’essere riempito in qualche modo. E così Tormod si trova a passare le serate trafficando nel suo laboratorio in garage, dove sperimenta miscelazioni di argilla rossa e concime chimico. Finché un giorno questi suoi esperimenti non finiscono per dare vita al pezzo di argilla che diventerà – a modo suo – parte della famiglia, scatenando potenti forze di cui Tormod non immagina nemmeno lontanamente la portata. “Siamo cinque” è una versione moderna di leggende come quelle di Loki e del Golem, di storie come quella di Frankenstein, ma ci ricorda anche fiabe nelle quali omini di pan di zenzero prendono vita e scappano. Un romanzo molto originale, che fonde horror, science-fiction e thriller, su ciò che può accadere quando noi umani ci troviamo ad affrontare forze al di fuori del nostro controllo che noi stessi abbiamo suscitato.
Il mito di Frankenstein ha sempre affascinato migliaia di lettori ed è sempre stato “copiato” da tanti autori, rivisitandolo, amalgamandolo per le proprie storie.
Ed è quello che fa Faldbakken con il suo romanzo Siamo cinque.
In un piccolo villaggio della Norvegia, Råset, vivono due giovani innamorati, molto diversi tra di loro ma in qualche modo complementari: il possente, muscoloso e intelligente Tormod, e la bellissima, apatica e testarda Siv.
Dopo un’adolescenza turbolenta l’uomo, insieme all’aiuto instancabile di lei, decide di mettere la testa a posto e di smettere con droghe, bisbocce, comportamenti destabilizzanti, come se in lui vi fossero due personalità, e di mettere su famiglia.
La vita trascorre serena e pacifica a Råset, dove non succede mai nulla di nuovo. Siv ha il suo salone di parrucchiera e Tormod lavora per la ditta del padre, in fondo lui è sempre stato bravo nei lavori manuali, e con la sua mente e il suo talento fuori dal comune, poteva costruire qualunque cosa. Insieme hanno due figli adorabili e curiosi: Alf, troppo occupato con i videogiochi ed Helene, sveglia e portata per i lavori manuali come il suo papà.
Tutto cambia quando Tormod e i bambini chiedono a Siv un fratellino, perché, lui ha sempre sognato di essere in cinque. Ma la donna non è disposta a subire di nuovo quel “calvario “ che è il parto, e cosi optano per un cane, un bel elghund svedese, che diventerà la felicità di Tormod e dei bambini. Ma questa gioia dura poco e il cane scompare. Così l’uomo si chiude nella sua officina e costruisce “qualcosa”, un essere fatto di argilla. Da qui una serie di eventi bizzarri, terrificanti, malsani che catapultano tutta la cittadina in episodi paradossali e deliranti.
Con una scrittura accattivante, narrata in terza persona che prediligo, Siamo cinque è un romanzo originale, un mix tra horror e thriller. Una storia che ricorda la leggenda del Golem. Usando i Mostri per parlare di quello vero che popola questa terra, ovvero l’uomo, con le sue ossessioni, le sue manie di grandezza, la sua doppia faccia, il suo credersi, a volte, un pallido e piccolo dio in terra. Alla fine quello che ci viene chiesto è proprio quella cosa che siamo meno disposti a cedere.
Ho apprezzato molto il rapporto del padre con i bambini, molto presente, affettuoso, sempre pronto ad ascoltare, a leggere la favola della buonanotte, a renderli partecipi in vari giochi.
Un padre modello direi, con un enorme problema.
Epilogo da brividi, con un monito a non desiderare ardentemente una cosa perché potrebbe avverarsi. Lo consiglio a chi ama i libri che raccontano il male che si cela dentro gli uomini.