Vanessa la ribelle o Vanessa la testarda?
Quale sia l’appellativo che scegliamo su di lei, non cambia la sua voglia di perseguire il suo scopo: ritrovare sua figlia.
E la sua fuga sta creando non pochi disagi nei due mondi, sia umano sia vampiro.
All’interno delle fazioni c’è sempre più malumore e la tensione è alle stelle, e questa puntata lo dimostra.
Julius, “generale” dei vampiri, riesce a catturare Vanessa; l’ordine è di consegnarla a Dmitri, il vampiro antico a capo di tutto, che la vuole disperatamente: sa che lei è diversa, ma ancora non sa come definirla, e a capire chi sia veramente.
Ma la consegna non avviene. Spinto dalla sua sete di potere, Julius la vuole per sé; vuole capire e comprendere il potere della ragazza, con scarsi profitti, aggiungerei. Infatti, dopo una dimostrazione pratica (Vanessa morde la sua vicina di casa del periodo pre-apocalisse), la Salvatrice riesce a fuggire, portando con sé la sua amica.
Nella fazione umana c’è molto movimento. Tra i sopravvissuti, chiusi all’interno dell’ospedale, c’è dissapore, e molto anche. I ruoli si ribaltano: i nuovi arrivati assumono il comando del posto, rinchiudendo gli altri in una specie di cella. L’astio e la diffidenza serpeggia tra loro. Non si sa più chi è nel giusto e chi no.
I ribelli, che vivono ancora all’esterno, iniziano a progettare la loro ribellione contro i vampiri.
Le puntate si fanno interessanti, la voglia di rivalsa si fa sempre più viva. Ma il mistero di Vanessa ancora non viene risolto: quanto ancora dovremo attendere perché la sua vera natura venga fuori? Quanto ancora ci vorrà perché sia riconosciuta come una VanHelsing?
E con queste domande, un’altra ne viene fuori spontanea: se lei è una discendente VanHelsing, lo è anche sua figlia? Perché a oggi, sembra proprio che la figlia sia un normale essere umano, senza doti particolari: resta solo da capire che fine abbia fatto, ma soprattutto se sia ancora viva e sia riuscita a scappare dall’apocalisse.
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