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Recensione Serie TV – Transpland – 1×03/04

Progetto Grafico di Francesca Poggi

 

Episodio 3

Fenici, questa serie mi piace sempre di più a ogni puntata. Il Dottor Bashir ha problemi con l’ospedale perché impossibilitato a presentare i documenti della sua Università che ne attestino la Laurea, rischiando di perdere il lavoro che ama e che ha appena cominciato.

Al pronto soccorso arrivano due ragazzi. Uno dei due ha una ferita alla testa, tutto questo per entrare in una confraternita.

Arriva anche un bambino con la febbre,  portato da suo fratello. La madre è morta e il padre è al lavoro.

Visto che le cure che gli hanno dato non fanno effetto, i medici cercano di capire il perché. A quel punto il fratello li informa che il bambino non è stato vaccinato.

Questo argomento molto scottante nel periodo che stiamo vivendo, viene affrontato molto bene, e mette in evidenza le complicazioni che possono capitare a chi non si sottoponga alle cure adeguata.

Lo sfogo di Bashir con il padre del bambino malato, che non vuole far curare con medicine il figlio è comprensibile visto che in Siria, i bambini muoiono proprio perché non possono vaccinarsi.

Verrà fuori che il bambino ha la difterite, in quelle condizioni potrebbe morire.

Vedere che gli specializzandi non hanno una vita al di fuori dell’ospedale fa riflettere.

Quando stanno per dimettere il ragazzo con la ferita nella testa, il suo amico va in arresto cardiaco, con insistenza ma senza ricevere una risposta chiedono cosa ha preso lo studente.

Viene fuori che per l’iniziazione si è bevuto una bottiglia di salsa di soya. Il ritardo con il quale viene fornita quell’informazione, causa il decesso del paziente, non accudito per carenza di informazioni.

Episodio 4

Questa puntata è stata molto emozionante, le immagini che si vedono fanno riflettere arrecando molta sofferenza.

Bashir è sotto stretta osservazione dall’ospedale, ma mentre è al lavoro riceve una videochiamata da un suo amico in Siria, studia medicina ed è al primo anno, facendo il volontario per aiutare i feriti durante i bombardamenti.

 

Vedere la differenza di situazioni in cui si trovano a lavorare i medici nelle due realtà è inquietante, sapere che in occidente ci lamentiamo se dobbiamo aspettare poche ore in unpronto soccorso, mentre in un altro paese, si rischia la vita ogni giorno, elemosinando poche cure essenziali, non ha metro di paragone.

Arrivano due vittime di un incidente d’auto, sono madre e figlia che sono state speronate da un autista ubriaco.

Un uomo viene portato in ospedale dalla moglie per un trauma toracico; viene fuori che è l’autista ubriaco, colpevole dello stato delle due pazienti.

Per prestare soccorso a una bambina in Siria, Bashir viene aiutato dal pediatra. E’ una bella cosa che si vedano scene dove il bisogno di assistere il prossimo viene prima di tutto.

Un saluto care Fenici e a presto.

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Francesca

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