Woah! Seven Adam Fifteen, Fenici, che qui il cliffhanger è una maledetta b-o-m-b-a.
Eravamo già partiti benissimo, col detective Armstrong che come suo solito è super amichevole e in apertura di episodio si trova al bar a rilassarsi con le reclute: 100 punti per lui.
Qui Lucy conosce Caleb, un ragazzo carino che poi la cerca in centrale e le lascia il suo numero: 800 punti per Bradford che si comporta da fratellone e fa il prepotente con lui.
La leggerezza finisce molto presto, perché istruttori e reclute devono scortare una terribile serial killer che ha stretto un accordo con la procura, secondo cui le verrà risparmiata la pena di morte se farà ritrovare i poveri resti delle vittime accertate e mai scoperte.
Questa donna è da brivido, sappiatelo.
La detenuta ha fin dall’inizio il pieno controllo della situazione e appena dissotterrano il primo cadavere, i nostri agenti, sconvolti, ne trovano un secondo accanto, molto più recente. Inizialmente pensano di sospendere questa “gita di piacere”, ma alla fine convengono che riorganizzarla dopo qualche settimana o addirittura mesi non farebbe altro che aumentarne la pericolosità, quindi proseguono. Di nuovo, al ritrovamento della seconda vittima di Rosalind, nella fossa c’è un altro corpo, sepolto apparentemente da pochi mesi.
All’obitorio, Bradford e Chen notano che entrambe le nuove vittime hanno tatuata la data della morte, e la squadra capisce che di lì a poco verrà uccisa una terza vittima.
Gli indizi sui corpi e un libro nella cella di Rosalind portano gli agenti al vecchio zoo abbandonato, dove trovano una ragazza legata e drogata e vengono aggrediti da un uomo mascherato, che poi fugge.
Il turno finisce.
Nolan rimane vicino ad Armstrong e lo aiuta col caso, facendogli però anche da supporto mentre cerca di affrontare quanto gli è costato arrestarla 5 anni prima, mentre sua moglie moriva di cancro e lui era completamente assorbito dalla cattura di questa serial-killer.
Bradford consiglia a Chen di non andare a riposare, sostenendo che dopo una giornata così pesante ha bisogno di uno sfogo, quindi la recluta decide di chiamare Caleb e uscire con lui.
In centrale arriva una notizia: l’uomo che credevano complice di Rosalind, in realtà è morto.