Ottavo episodio per The Mandalorian dal titolo “The Reckoning”. Vediamo cosa ne pensa la nostra Shelby. Qui intanto quello precedente. Buona lettura!
Ebbene con l’ottavo episodio siamo giunti alla fine di questo viaggio, almeno per ora; la seconda stagione è in lavorazione e uscirà nell’autunno 2020.
Dopo la conclusione poco originale della saga cinematografica di Star Wars, questa serie ha portato una ventata di aria fresca, regalandoci personaggi e storie nuove, dimostrandoci che la Galassia è vasta, lontana e non piccola come la lampada di Aladino, dove tutti sono imparentati o legati a Palpatine e agli Skywalker.
Quindi, cosa è successo in quest’ultimo episodio? Ve lo dico subito senza troppi giri di parole. Ancora non sappiamo nulla del “piccoletto”, lui possiede la Forza, e il compito di Mando è prendersi cura di lui, oramai i due sono una famiglia e il loro destino è legato l’uno all’altro.
Quello che è davvero interessante è la verità che scopriamo riguardo le origini del vero protagonista, da cui prende il nome la serie; Mando è un trovatello, ha perso la sua famiglia e una volta raggiunta la maggiore età ha giurato fedeltà al Credo, perché i Mandaloriani non sono una razza ma un credo… e finalmente conosciamo il suo nome, Din Djarin. E in una scena molto bella possiamo vedere il suo volto.
Lui, Cara e Karga sono in trappola e stanno per essere letteralmente vaporizzati, l’intervento del droide IG-11 sarà provvidenziale, perché aiuterà loro, salverà il “piccoletto” che era stato catturato e inoltre si sacrificherà per farli fuggire.
L’episodio termina con la sconfitta di Moff Gideon; Cara e Karga decidono di rimanere sul pianeta Navarro, libero dal dominio imperialista, mentre Mando e il “piccoletto” partono diretti verso nuove avventure… ma Gideon, ancora vivo, continuerà a dar loro la caccia.
Un episodio ricco di combattimenti, rivelazioni sul protagonista e scene davvero emozionanti, la più bella per me è proprio quella in cui Mando ricorda la morte della sua famiglia… scena stupenda.
Vi dirò i pro e i contro di questa serie, che nel complesso mi è piaciuta da matti.
Iniziamo con ciò che mi è piaciuto: il protagonista, interpretato da Pedro Pascal, con il supporto di due stuntman, ha dato corpo e anima a un personaggio affascinante e misterioso; la regia dallo stile simile ai vecchi film di George Lucas; i combattimenti ben realizzati senza un uso eccessivo della CGI; aver ampliato il mondo creato da George Lucas con personaggi e avventure nuove. Inoltre l’ultimo episodio è stato fantastico perché alla fine compare nelle mani di Moff Gideon, la spada laser più potente della saga di Star Wars… la Darksaber, la storia di questa spada è lunga, vi dico solo che è stata creata dal Mandaloriano Tarre Vizsla, che fu uno Jedi. Quindi nella prossima stagione ci sarà molto da vedere.
Ora passiamo a quello che non mi ha entusiasmato: la trama era partita bene, poi però il filo narrativo si è un po’ perso per strada, con episodi talvolta noiosetti, sebbene con il finale di stagione ci sia stata una ripresa (grazie al cielo); il “piccoletto” o “Baby Yoda”, carino ma non si è detto niente su di lui, sappiamo solo che possiede la Forza (lo dico sinceramente, personaggio davvero dolce, ma il mio preferito è Mando); infine mettere il cattivo solo al termine della storia, ha reso tutto un po’ debole; giuro, se esce fuori Palpatine nella prossima stagione sclero di brutto, mi rifiuto di credere che in questa cavolo di Galassia ci sia solo lui come villain, siate creativi, dopotutto è il vostro lavoro.
Dalla Galassia lontana lontana (ovvero casa mia), il viaggio per ora è finito, quindi potete togliere le cinture e ci vediamo alla prossima avventura!