
Progetto grafico a cura di Teresa
Ciao a tutti amanti delle serie TV!
Stateless è una serie drammatica ambientata in Australia e annovera tra i produttori la straordinaria Cate Blanchett, che vi prende parte anche come attrice. La prima stagione è composta da sei episodi di circa un’ora ciascuno.
La puntata pilota introduce le vite di tre persone estranee l’una all’altra le cui vicende sono percorse in modo parallelo; è necessario in questa fase prestare molta attenzione o si rischia di perdere il filo perché quello che succede rappresenta la base che farà intrecciare i loro destini.
Sofie Werner è una hostess, insoddisfatta del proprio lavoro e della propria vita; si sente ingabbiata da una famiglia che non la ritiene all’altezza della sorella Margot e vorrebbe vederla fidanzata con un uomo che lei detesta. Il suo stato mentale precario, la porta a infilarsi in una setta gestita da Pat e Gordon e il colpo di scena non mancherà.
Ameer è un rifugiato afghano diretto in Australia con la propria famiglia per sfuggire alle persecuzioni nel suo paese; dopo essere stato derubato dalle persone che avrebbero dovuto aiutarlo nel suo viaggio, cerca un modo per far arrivare a destinazione almeno la moglie e le due figlie.
Cam Sandford è un uomo sul lastrico, padre di famiglia alla ricerca di un lavoro migliore; segue per questo un corso per diventare guardia in un campo di detenzione amministrativa per immigrati. Al suo primo giorno di lavoro presso il campo, Cam e un suo collega accoglieranno un gruppo di persone appena approdate nel paese; in quest’occasione avviene un altro colpo di scena che – lo ammetto – mi ha lasciato spiazzata.
Pur essendo solo all’inizio, la serie ha suscitato subito in me un discreto interesse; il tema dell’immigrazione e della gestione dei campi detentivi in Australia è per me un argomento nuovo e sono curiosa di vedere come sarà sviluppato. Sono sempre stata attratta da questo paese e dalla sua produzione televisiva e cinematografica che si difende molto bene in un panorama dominato dalle produzioni britanniche e statunitensi, che, ben inteso, adoro. Spero che i personaggi di Pat e Gordon non siano solo una meteora e che la loro presenza animi anche gli episodi successivi perché credo, ne vedremo delle belle.
Non resta che vedere cosa ci riserverà il secondo episodio.