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Recensione Serie Tv: Star Trek Picard – 1×03 – “The End is The Beginning” (La Fine è l’Inizio)

Progetto grafico a cura di Teresa

Eccoci arrivati alla terza puntata di questa nuova serie del franchising Star Trek che promette molto bene e che sta accontentando largamente le aspettative dei trekker, un ottimo sequel che chi ama la saga da sempre e un valente prodotto di fantascienza anche per chi si affaccia adesso a questa realtà.

Ricordo che la storia è ambientata circa vent’anni dopo gli avvenimenti narrati nel film Star Trek Nemesis, dopo l’esplosione dell’astronave romulana Scimitar.

La serie sta dimostrando di colmare le lacune temporali che hanno abbandonato i fan nell’incertezza da quando si lasciò l’equipaggio tanto amato di The Next Generation.

Come abbiamo già appreso nelle precedenti puntate, l’ammiraglio Picard si è dimesso dalla Flotta Stellare, perché in profondo disaccordo con la decisione di abbandonare i Romulani al proprio destino in seguito all’esplosione del loro pianeta natio Romulus.

Questa puntata inizia con un flashback, in cui viene approfondita la figura di Raffi Musiker, che abbiamo scorto appena nella puntata precedente e che ci era apparsa come una sorta di vagabonda che vive in quella che potremmo definire una roulotte in mezzo al deserto.

Nel flashback, scopriamo che Raffi faceva parte della Flotta e che lavorava con Picard. È  lei la prima a sapere, da lui stesso, che la Flotta ha accettato le dimissioni di Jean-Luc; dimissioni che erano state rassegnate per puro spirito di ribellione – e che non sarebbero state davvero accettate – per forzare la mano e indurre la Flotta Stellare a rivedere la propria posizione di non coinvolgimento nei confronti del dramma romulano. Invece, Picard si ritrova in pensione suo malgrado e anche Raffi, in seguito a ciò, viene congedata e cade in disgrazia.

Nel presente, capiamo che Raffi nutre del rancore nei confronti di Picard, principalmente perché lui non si era più interessato al suo destino, ma è proprio a lei che l’ex ammiraglio si rivolge per trovare un’astronave e un pilota, aggirando così il rifiuto della Flotta di procurargli un mezzo e l’equipaggio necessario per investigare sul complotto romulano a cui la Federazione non crede.

Noi sappiamo ovviamente che il grande Jean-Luc ha ragione, anche se ancora non riusciamo a collegare tutti i fili di quella che appare una intricata storia a lungo termine, così diversa dagli episodi auto conclusivi a cui eravamo abituati, ma così piena di fascino e di suspense.

La narrazione avviene tendenzialmente su tre linee, quella terrestre di Picard e la sua ricerca, quella del complotto (di cui sappiamo molto poco) tra membri della Federazione e della Tal Shiar romulana, che tramano; e quella nello spazio, all’interno del cubo Borg divenuto di proprietà romulana, in cui lavora Soji, sorella gemella di Daji, che è stata sedotta dall’agente romulano, sotto copertura, Narek, che tutti noi speriamo abbandonerà, citando un’altra pietra miliare della Fantascienza, il lato oscuro.

Ci appare evidente che Daji non ha consapevolezza di quel che è realmente, e nemmeno noi, in fondo, sappiamo davvero chi sia, nonostante ci sia stato fatto capire, fin dalla prima puntata, che in lei e nella sorella ci fosse la traccia neurale dell’androide Data, membro onorato della Flotta, grande amico del capitano Picard, sacrificatosi durante la battaglia contro il romulano Nemo, come narrato nel film Nemesis che già ho citato.

La narrazione raggiunge un culmine alla fine, in cui la linea di Picard e quella di Soji si impennano entrambe: Picard, perché viene attaccato dai romulani, Soji, perché viene attaccata da una romulana ex borg, Ramdha, che l’accusa di essere una devastatrice, e che sembra conoscerla nonostante Soji sia sicura di non averla mai vista.

In questo episodio viene introdotto il personaggio di Cristobal, il capitano Cris che, devo ammetterlo, mi ha ricordato, sia per la scena che per il tipo, l’indimenticabile Han Solo di Star Wars.

Si aggiunge alla missione anche la dottoressa Agnes Jurati, massima esperta in Cibernetica, che confida a Picard che l’ammiraglio Oh della Flotta è decisa a ostacolarlo.

Picard ha la sorpresa di trovare a bordo anche Raffi e finalmente inizia il viaggio nello spazio.

Ammetto di essermi emozionata quando Picard pronuncia la fatidica frase per comandare la partenza dell’astronave: Engage! (seguo la serie in lingua originale).

So che, come me, milioni di trekker aspettavano questa parola.

Auguro buon viaggio a questa piccola spedizione che, lo sento, salverà l’universo, augurandomi tanti Jean-Luc anche nella nostra realtà, gente che non ha paura di combattere le ingiustizie, i malvagi, che non teme di rimettersi in gioco contro le avversità.

Star Trek, com’è stata fin dagli albori, com’era nella mente del compianto Gene Roddenberry che l’ha creata, si riconferma filosofia di vita.

Lunga vita e prosperità!

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StaffRFS

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