
Progetto grafico a cura di Maria Grazia
Fenici, ogni puntata di questa serie è sempre più avvincente, soprattutto grazie al commissario Petra, che da quando ha concluso il suo lavoro nell’archivio, non riesce a celare i sentimenti e le emozioni che cercava di tenere nascosti.
In questo episodio Petra e Monte si trovano a indagare su una setta che evira i propri adepti per farli arrivare più vicini a Dio attraverso il dolore.
Dopo un’apparizione in tv, Petra inizia a ricevere peni dentro un barattolo. Durante le indagini si unisce a loro un investigatore russo, poiché un ragazzo del suo paese, dopo essere stato in Italia, è morto per infezione dopo l’evirazione.
Questi temi così spinosi sono trattati da una parte, con Monte, in modo discreto con una certa pudicizia, mentre Petra è più diretta e sboccata anche nel linguaggio.
Purtroppo moriranno dei ragazzi a causa delle conseguenze di questo intervento, ma la grande tristezza, che li accomuna, è che se all’apparenza sembrano stare bene, studiano e hanno buone famiglie, nel profondo hanno dei problemi di autostima e in quella setta vengono promesse loro felicità e pace.
Il cast è bravissimo, e non mi stancherò mai di dire << grande Cortellesi >>, una bella scoperta in un personaggio così particolare.
La regia di Maria Sole Tognazzi ha un fascino molto sottile: inquadrature d’effetto che tengono incollate allo schermo.