
Progetto grafico a cura di Barbara
Questa stagione si conferma sempre più stabile e dà prova di enorme coerenza rispetto alla scorsa. Potremmo definire questo episodio come di transizione, in realtà è qualcosa di più. Mette un punto alla storyline di BelleChiappeBonnet.
I nostri arrivano a Willmington, dove grazie a Mr. Wylei, hanno teso una trappola proprio al nostro pirata, a interpretare il ruolo di Alexander Malcom stavolta sarà Ian. Purtroppo le cose non vanno come previsto e mentre quest’ultimo, Jamie e Roger cercano di destreggiarsi in quest’avventura, Claire e Bree dopo alcune commissioni si recano sulla spiaggia, peccato però che Stephen non abbia abboccato, anzi, seguendo le donne riesce a rapire Bree.
La ragazza si risveglia da sola con lui, e dopo un primo momento di confusione e rabbia, la razionalità le impone di stare al gioco. Interpretazione assurdamente incredibile da parte di Ed Speleers, che nei panni di Bonnet ci mostra un altro lato del pirata, pazzo sì, ma anche fragile.
Quasi camaleontica la sua trasformazione, anche se manca di quell’empatia che lo possa rendere credibile, si ha la sensazione che stia recitando il ruolo di cui c’è bisogno in quel momento, si sente in dovere di essere un gentiluomo, ma non sa come fare, sarà una rigidissima e consapevole Brianna a cercare di aiutarlo.
Molto bello il momento in cui finge di leggere Moby Dick, recitando frasi a memoria e creando metafore tra lui e Achab, bellissimo il momento in cui lui incredulo, non riesce a capire come la balena possa vincere, ma come dice Bree, dipende da come lo interpreti, chi è davvero il cattivo? Colui che agisce spinto in nome di una vendetta effimera o l’animale che senza nessuna colpa cerca solo di salvarsi? Bell’analogia con la vita reale, che noi spettatori cogliamo subito, ma non lui.
Bonnet appare in tutta la sua fragilità, scopriamo essere orfano, cresciuto per strada e proprio il suo percorso di vita lo ha reso quello che è, ha imparato a sue spese che fidarsi degli altri è solo un inganno, quasi dispiace per lui. Vogliamo parlare del suo incubo ricorrente in cui annega da solo? Non so perché, ma dopo cinque anni, ancora nessuno ha capito che dire qualcosa a voce alta in Outlander equivale a una gufata colossale!
Se inizialmente la recita di Bree riesce in qualche modo a essere credibile, il tutto si sgretola alla semplice richiesta di un bacio, il pirata non è stupido, sa che si può giocare con le parole, ma non con i sentimenti.
Si può dire che va tutto puttane? Beh, è così, ed ecco che la natura malvagia di Bonnet emerge in tutta la sua prepotenza, la donna che sembrava essere una semplice serva (ma noi la conoscevamo già, e sapevamo esattamente che il suo mestiere non era quello) asseconda o meglio obbedisce al suo bisogno di dimostrare a Brianna “cosa si sta perdendo”. Dopo una sveltina sul sofà di cui vediamo in modo crudo tutti i dettagli, compreso il fatto di un lato B non indifferente del nostro pirata e della scarsa igiene dell’epoca, insomma lei si pulisce con uno straccio, bah.
Nonostante le preghiere di Bree la donna, che sorpresona viene chiamata Eppie (chissà perché?) non cede, anzi le consiglia di fare esattamente cosa le viene chiesto perché Bonnet a suo dire è uno che un momento è felice e il momento dopo è capace di lasciarti a terra in una pozza di sangue, che sia bipolare?
Dopo tutto ciò viene deciso che Bree sarà venduta, inutile descrivere la scena barbara in cui viene esaminata e trattata come un oggetto, ma tutto è bene quel che finisce bene, arrivano i nostri e un Roger estremamente cazzuto atterra Bonnet, e la ragazza è salva tra le braccia dei genitori.
Sarà proprio Brianna a decidere di lasciarlo in vita e di farlo processare, il verdetto è scontato: colpevole! Grazie anche al piccolo favore che Tryon doveva a Jamie dopo la defiance ad Alamance.
Condanna terribile: morte per annegamento, impossibile non pensare alle parole dell’uomo inerenti al suo incubo ricorrente, come se fosse stata una profezia.
Proprio come nel suo sogno l’uomo si ritrova da solo, legato a un palo in mezzo al mare attendendo la marea che inevitabilmente ne causerà la morte e proprio come nel suo incubo sarà da solo, peccato che le cose non andranno proprio così, Brianna e Roger appaiono dal nulla e la ragazza gli spara in fronte.
Addio Bonnet, pirata, uomo estremamente fragile e incredibilmente malvagio, non sapremo mai se la sua morte sia avvenuta per un accenno di compassione o per vendetta, Brianna non risponde a questa domanda. Mi piace pensare che l’abbia fatto per compassione, ma se così non fosse, la potremmo condannare?
Intanto a casa Innes, Jocasta viene quasi uccisa da Forbes, che in affari con Bonnet per prendere tutto ciò che la donna possiede, viene bloccato dalla stessa che vorrebbe donare i suoi averi alla sua famiglia, fortunatamente il nostro Ulysses arriva prontamente a risolvere la situazione, la zia si salva, l’avvocato no, ci mancherà, ci spiace per lui? Anche no.
Mancano solo due episodi al finale di stagione, succederà di tutto, d’altra parte stiamo parlando di Outlander 😉