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Recensione Serie Tv: Outlander – 5×08 – “Famous Last Words”

Progetto grafico a cura di Barbara

Spezzati, poteva essere questo il titolo dell’episodio, avrebbe reso meglio. Non c’è granché da raccontare, sono quaranta minuti da vedere, in cui si può solo empatizzare. Roger non riesce a superare il trauma della tentata (sì, avevo ragione, non era morto) impiccagione, non riesce a parlare, ma non è tanto un problema fisico quanto psicologico.

All’inizio riviviamo un episodio della vita di Roger e Bree negli anni ’70, quando lui era insegnante di storia e al di là del tema trattato: le ultime parole che si potrebbero dire in punto di morte. I due, una volta finita la lezione, dovrebbero andare a vedere una maratona di film muti. Inizialmente non capivo il senso di un tale ricordo, ma poi tutto è stato chiaro, la quasi morte di Roger noi non l’avevamo vissuta. La puntata precedente si concludeva nel momento in cui lo trovavano a penzoloni da un albero.

Viviamo l’accaduto appunto come se fosse un film muto e in bianco e nero, che si ripete nella testa di Roger all’infinito, soprattutto il momento in cui il barile su cui poggiava i piedi viene spinto via, vediamo la paura, nel suo sguardo, leggiamo la sofferenza, in un loop da cui non riesce a uscire e noi con lui. Il suo silenzio è più assordante di un urlo.

Bree è preoccupata, gli chiede chiaramente se riuscirà mai a riavere l’uomo che ha sposato.

Claire le spiega che sicuramente il marito soffre di una malattia che ai tempi in cui era medico veniva chiamata nevrosi da trauma, quella che oggi definiamo comunemente stress post traumatico.

Nel frattempo abbiamo un lieto ritorno, o così si presume: Ian, il nipote di Jamie; appare subito evidente che il ragazzo è cambiato: quando è partito unendosi ai Mohawk era giovane, ingenuo e sicuramente incline al sorriso, ma questo è un uomo e, abbigliamento a parte, è chiaramente ferito, anche lui non fisicamente, non sembra almeno.

Si intuisce subito l’affinità che il giovane prova verso Roger, e quando Lord John arriva al Ridge per offrire a Roger delle terre da parte della Corona per il torto subito, si unisce a lui per andare a fare le misurazioni.

La conversazione langue, ma finalmente scopriamo cosa tormenta Ian, l’amore ovviamente, aveva una moglie, che ha perso, non è morta, si presume che l’abbia lasciato, si fa spesso cenno a un bambino, che lo abbia perso? Di più non ci è dato sapere, solo che la sua voglia di smettere di vivere e di soffrire è palese.

Intanto al Ridge Claire si accorge che delle radici di cicuta sono sparite, immediata l’associazione, se presa in quantità eccessiva è un veleno e il pensiero vola a Roger.

Piccolo episodio un po’ slegato dagli altri in questa puntata un po’ strana: Jocasta e Jamie fanno una sorta di funerale a Murtagh, lei come moglie, lui come figlio, anche se non lo erano. Sono entrambi molto provati da questa perdita. Lei indossa il ciondolo che gli ha regalato il giorno del suo matrimonio, lo stemma di Murtagh. Jamie le dice che ha rispettato fino in fondo il giuramento che aveva fatto a lui e alla madre rimanendo leale fino alla fine. Jamie chiede a Claire se nel suo tempo esista una medicina per il lutto. No, purtroppo non esiste. Forse solo il tempo, che allevia il dolore ma non lo fa passare del tutto.

Intanto Ian si allontana mentre il suo compagno dorme, sarà Rollo a svegliarlo, appena in tempo per impedirgli di commettere l’irreparabile, inequivocabile il fatto che questo gesto avventato sarà la salvezza di Roger, non sono certa su Ian.

L’uomo gli parla, per la prima volta da mesi, esprime i suoi pensieri a parole e gli fa capire e lo capisce lui stesso, che gettare la spugna per un dolore, anche se immenso, non è la cosa giusta.

Una volta tornati entrambi a casa, Roger si reca da Bree e le da la risposta alla domanda che aveva posto alla sua classe, le ultime parole prima di morire, non sono parole, ma un volto, il suo. Non solo, le promette che anche se la sua voce non gli permetterà più di cantare come una volta, lui lo farà comunque, per lei!

E lì, abbracci e baci e tante lacrime e su queste felici note, vi saluto e… alla prossima settimana!

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StaffRFS

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