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Recensione Serie Tv – Moon Knight – 01×05

 “Asylum”

 

Bentornate, Fenici!

Sono in estasi!

Moon Knight si rivela la migliore delle serie fin ora messe in onda dalla Marvel su Disney+, a pari merito con The Falcon and the Winter Soldier.

Ma veniamo a noi. Dove eravamo rimasti?

Lo psichiatra Harrow continua a dire a Marc, sempre più stordito dalle medicine, che quello che sta vivendo è solo frutto della sua immaginazione: non esistono gli Dei e lui non è un supereroe. Gli spiega che quello che vede si chiama “principio organizzativo” e ogni mente la gestisce in modo diverso: c’è chi avvista un castello e chi un ospedale, in questo caso un reparto psichiatrico. Qui coabitano le varie personalità che decidono chi deve avere il controllo del corpo ospitante.

Nel frattempo vediamo la Dea Tueret che parla ai due protagonisti, dice loro cosa gli farà e che abbatterà il muro che li separa. Il suo scopo è portare Marc/Steven nel Duat, l’Aldilà egizio.

Tueret mi piace moltissimo: è caotica e pasticciona, ma anche molto saggia. La Dea gli spiega che l’Aldilà è composto da vari piani dell’esistenza, con diversi pantheon e altrettante coscienze. È antica e svolge questo “lavoro” da tempo immemore, eppure è la prima volta che ha a che fare con un reparto psichiatrico.

Quando Marc, in fuga dalla Dea, apre una delle innumerevoli porte del corridoio si trovano tutti sulla barca solare, il vascello che trasportava le anime dei defunti verso i campi di Iaru. Tueret estrae i cuori dei due e li mette su un piatto della bilancia sorretta da Anubi, mentre sull’altro pone la piuma della verità di Maat. Il giudizio non viene emesso, perché i cuori sono incompleti, così la Dea propone loro di cercare sulla barca i ricordi di entrambi, ciò che ancora non si sono detti e che porterà all’equilibrio. In caso di giudizio negativo, però, l’anima è condannata a essere dilaniata nel Duat.

Ritornati nel corridoio del reparto all’interno della nave, rivedono tutto quello che è successo fino al quel momento, tranne un ricordo che nessuno dei due rammenta. Entrano in una delle stanze, dove Marc trova tutti quelli che ha ucciso, una sorta di “memoria” delle vite tolte in nome di Khonshu. Qui, poi, vedono un bambino che Steven insegue fino a un’altra porta, chiudendo Marc fuori.

Quella a cui assiste è l’infanzia di Marc. Un tempo c’erano due bambini, Marc e Roro (così chiamato dalla madre, ma non sappiamo il nome completo), che amano giocare ed esplorare, finendo poi per mettersi nei guai. Mentre li segue, Steven cerca di fermarli, ma uno dei due muore. Purtroppo si tratta del minore. Il maggiore, sopravvissuto, viene incolpato dalla madre per la morte del fratellino.

Steven, a questo punto, insegue il Marc bambino su per le scale della casa, dove ogni piano ne rappresenta un compleanno, con la madre assente e il padre che tenta di giustificarla. La donna avrebbe preferito che fosse stato il figlio più grande a perdere la vita, e appena si fa adolescente Marc va via di casa.

Una volta adulto, dopo la spedizione in Egitto, viene tradito dal proprio comandante, Boushman, che uccide tutti. Marc, morente, arriva sotto la statua di Khonshu per uccidersi, ma il Dio lo ferma: vede in lui del potenziale e sente che la sua mente è spezzata, rotta.

“Vuoi essere la mia parola sulla terra? Proteggere i viaggiatori notturni e incarnare la vendetta?”. Lui accetta e risorge come Moon Knight (come ricorderete, le vesti cerimoniali di Khonshu hanno il potere di guarire da qualsiasi ferita).

Quando le due personalità ritornano sulla barca del sole, Tueret dice che il Duat è nel caos, con anime in subbuglio. Comprendono che la colpa è di Harrow, così la Dea decide di aiutarli (fregandosene di Osiride) a liberare Khonshu, affinché il corpo ferito di Marc possa rigenerarsi.

Steven ha di nuovo un momento isterico e stavolta è lui a ritrovarsi nello studio del dottor Harrow. La madre è morta e lui ha sempre parlato a un telefono muto, come una sorta di antistress quando lui stesso è “l’antistress” di Marc. Infatti i due (ancora a “caccia” di ricordi) entrano nella camera del bambino e qui vediamo la madre che inizia a picchiarlo con la cinghia. È questo il momento esatto in cui è stato creato Steven, così da fuggire al dolore infertogli dalla donna.

Vanno avanti nella memoria, Marc era effettivamente andato al funerale della madre, ma non è mai entrato a renderle omaggio. È così amareggiato che se la prende con la Kippah, il tradizionale copricapo ebraico, ed è come prendersela con Dio. Nella tradizione ebraica, infatti, il copricapo significa che tutti “sono sotto a Dio”. In quel momento ha nuovamente un blackout e torna a essere Steven (da qui si capisce che la seconda personalità viene fuori nei momenti di stress), che non sa perché si trovi lì, così va via.

Marc e Steven si riuniscono. Quest’ultimo perdona l’altro per tutto: si è sempre incolpato per quanto successo al fratello e si ritiene responsabile per il comportamento della madre (ammetto di essermi commossa, mannaggia a Oscar Isaac!).

La bilancia, a questo punto, è quasi sul punto di equilibrarsi, ma è troppo tardi. Giunti di fronte al portale di Osiride (che li avrebbe portati sulla terra), gli spiriti del Duat assaltano la Barca solare per avere le loro anime. I due combattono, fino a quando Steven cade fuori nel mare di sabbia diventando una statua. Ecco che la bilancia raggiunge l’equilibrio perfetto. Il viaggio finisce e Marc arriva ai campi di Iaru.

 

Considerazioni

Mamma mia, che episodio BOMBA! Sapete, quando dite “oh WOW!”? Ecco, io ero così e finalmente abbiamo tutta una spiegazione che ci porta al finale.

Asylum in inglese vuol dire siamo asilo, ma anche manicomio, quest’ultimo qui è inteso come luogo di stallo delle personalità di Marc, dove sono immagazzinati i suoi ricordi. Avevo intuito che la “suddivisione” della personalità fosse nata quando era piccolo, dovuta a un trauma, ma mai avrei pensato che avesse un fratellino più piccolo!

Steven è ciò che di bello era in Marc e lui lo fa rivivere dividendosi, cambiando. Una madre che non ha mai accettato la perdita del figlio minore, incolpando il maggiore di non essere stato attento e picchiandolo. Sfido chiunque a non rimanere traumatizzati! E infatti, quando ne ha avuto la possibilità, Marc è andato via. I sensi di colpa però lo hanno divorato per tutto quel tempo, rendendolo terreno fertile per Khonshu, che ha trovato in lui un perfetto Avatar terreno.

Ho amato tutto. La Marvel sa come stupirti in ogni senso e Moon Knight diventa una delle mie serie preferite con TFATWS.

La rappresentazione della mitologia egizia, lo scavare nei ricordi, l’introspezione e l’argomento del disturbo dissociativo della personalità sono dei punti forti della storia. Grazie, Marvel. Grazie.

Oscar Isaac è da Emmy!

Però la vostra Mal ha una domanda che le frulla nella testa. Se Steven è nel mare delle sabbie pietrificato (quindi è svanito) e Marc è nel Paradiso egizio (i campi di Iaru), chi prenderà possesso del corpo? La terza personalità, quella di Jake? O avremmo un colpo di scena?

In attesa del grande finale, vi consiglio di vederla, non ne resterete delusi.

Alla prossima.

Un saluto dalla vostra Mal.

 

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Francesca

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