“La Tomba”
Bentornate, Fenici!
Siamo giunti al quarto episodio di questa stupenda serie che ci stupisce ogni volta.
Dove eravamo rimasti?
A inizio puntata vediamo l’avatar di Osiride mettere via la statuetta di pietra di Khonshu, in quello che sembra essere una prigione nella piramide, dove scorgiamo altre statuette di Dei ribelli, tra cui anche Anubi.
Steven sviene dopo aver aiutato Khonshu a ritrovare la “notte perduta”, quella della sepoltura di Ammit, così Layla lo mette in salvo. Il giorno dopo arrivano alla tomba della Dea e qui Marc continua a insistere affinché gli venga lasciato il controllo del corpo: quello che andranno ad affrontare non è una gita, ma una missione pericolosa. Steven non arretra, anzi, Marc capisce che si è innamorato di Layla. La parte più tenera di Marc, ovvero Steven, mette al corrente la donna dei piani di Khonshu, che desidera che lei diventi il suo avatar.
Entrati nella tomba, Steven è affascinato dalle antichità che trovano e quando arrivano a un labirinto, il nostro protagonista riesce a trovare la via usando l’Occhio di Horus. Per gli Egizi è un antico amuleto, simbolo di protezione nella tomba e di solito messo alle persone di alto lignaggio, come i faraoni. L’Occhio rappresenta i sei sensi e capiamo che il Faraone lì sepolto è la voce di Ammit, il suo avatar. Layla fa notare che nel dipinto in alto ci sono i sacerdoti/stregoni che sono stati tumulati con il sovrano quando è morto, e quella in cui sono ha tutta l’aria di essere una camera per l’imbalsamazione.
Ben presto comprendono che c’è qualcosa che prende corpi freschi (i seguaci di Harrow) e li imbalsama da vivi, eviscerandoli e ponendo gli organi nei vasi Canopi. Capiscono di essere in pericolo, così scappano, ma Layla viene presa da questo sacerdote/mummia e per fortuna riesce a farlo fuori. Steven arriva alla camera funeraria dove c’è il sarcofago, Marc è ancora arrabbiato dopo che lui ha baciato la moglie, ma lo perdona, perché le ha anche detto dei veri scopi di Khonshu.
Si scopre che le iscrizioni sia sul sarcofago che nella tomba, oltre a essere in geroglifico, sono scritte in macedone e… tenetevi forte, si tratta della tomba perduta di Alessandro Magno (mai trovata nella realtà)!!!
Harrow intanto parla con Layla, insinuandole il dubbio su Marc e su chi sia in realtà, e la verità sul padre morto.
Steven apre la tomba: Alessandro è l’avatar di Ammit, la sua voce. Così ha un’intuizione: la statuetta della dea si trova nella bocca della mummia. Quando Layla torna da Steven, vuole la verità da Marc che riprende possesso del corpo e le dice come sono andate le cose. Lui era lì e il suo partner ha ucciso il padre di lei, ma mentre cercava di salvarlo è stato ferito a morte (in questo modo Khonshu lo ha trovato).
Arrivano Harrow e i suoi, combattono e Marc viene colpito di nuovo a morte, cadendo in acqua. La scena cambia e lui si trova in un manicomio, dove ci sono tutti quelli che abbiamo visto in questi quattro episodi. Il suo psichiatra è Harrow e sembra che tutto quello che sia successo sia frutto della sua mente alterata, ma… quando fugge ritrova Steven in un sarcofago. I due iniziano a correre e si accorgono di un altro sarcofago chiuso (molto probabilmente la terza personalità che deve ancora farsi vedere). L’episodio si conclude con loro che incontrano la Dea ippopotamo, Tueret.
Considerazioni
Ho amato TUTTO!!
Il finale sembra un pelino incasinato, quindi ho dovuto metabolizzare per trarre le mie conclusioni. Dunque, prendete la mia analisi come ipotesi, ma penso proprio di averci azzeccato.
In questa puntata le atmosfere ricordano molto La Mummia, e io amo tutto quello che è legato all’Egitto.
Siamo arrivati al clou: con il ritrovamento di Ammit come statuetta di pietra; a questo punto penso che se la rompono, uscirà fuori la Dea stessa, e allo stesso modo verrà liberato Khonshu. Addirittura, gli sceneggiatori hanno scomodato Alessandro Magno! Lui stesso aveva un amore per l’Egitto e si considerava un faraone.
Il finale sicuramente vi ha lasciati con un “WTF?”.
Eh sì, ma andiamo con ordine. L’uccisione di Marc è molto significativa, soprattutto per la caduta in acqua, un elemento di rinascita a nuova vita, e non solo nella cultura egizia, ma in qualsiasi religione è un elemento importante. Si pensi al Cristianesimo, in cui un bambino viene battezzato per mondarlo dal peccato originale, o al paganesimo, che considera l’acqua come il ventre della vita stessa, e così via.
Il manicomio può essere la rappresentazione della mente incasinata di Marc, o una sorta di limbo in cui è caduto, come se fosse in coma. Qui si ritrovano tutti, anche Steven, e la terza personalità ancora imprigionata, Jake Lockley.
La Dea ippopotamo è Tueret, considerata la grande protettrice delle donne incinte e dei bambini, che vegliava anche sul sonno. Lei, rappresentata come un ippopotamo femmina gravida, è considerata la madre del sole e aiuta il defunto a rinascere a nuova vita. Quindi, molto probabilmente, aiuterà Marc a rinascere e la rivedremo.
Grande serie, grandi attori, grandi in tutto.
La vostra Mal ve la stra-consiglia. E meno due alla fine.
Alla prossima!
Un saluto dalla vostra Mal.