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Recensione Serie Tv – Monterossi – Prima stagione completa

 

 

 

Ben trovate, care Fenici. La serie italiana di cui avrò il piacere di parlare oggi, tratta di una tematica complessa, intrigante e veramente avvincente.

Monterossi è un autore televisivo del grande successo Crazy Love, condotto da Flora De Pisis. Nonostante le pressioni della sua agente decide di lasciare lo show a cui collabora, rinunciando a un compenso da capogiro, mosso dal desiderio di fare la differenza. Nella sua scelta è supportato da una giornalista di successo, Lucia, che si occupa di casi difficili e socialmente impegnati. Una sera, da solo nella sua casa di Milano, subisce un’aggressione da parte di un killer professionista. Con invidiabile sangue freddo riesce a sfuggire all’esecuzione, scoprendo poi di essere il terzo su di una lista ben prefissata. Si ritrova così coinvolto nelle indagini della polizia, diventando un elemento chiave per la risoluzione del caso. Insieme ai suoi amici, Nadia e Oscar, porta avanti delle ricerche parallele, che lo condurranno nuovi fondamentali indizi. Il suo tentato omicidio era un errore di omonimia, ma ormai il danno è fatto e lui si trova proiettato nello sporco mondo della malavita, in cui dei poco di buono arrivano a dar fuoco a una bambina per liberare un terreno da un campo rom. I capi del gruppo di nomadi cercano vendetta. Faranno di tutto per arrivare a scoprire il colpevole e diverse teste cadranno. Nella faida si ritrova coinvolta una ragazza che, pentita del suo stato, cerca di cambiare vita. Per aiutarla Carlo Monterossi fa partecipare al suo vecchio programma: lì la giovane racconta la sua storia, di amore, violenze e soprusi. L’autore sceglie quindi di tornare al suo lavoro, capendo che solo così potrà fare davvero la differenza. Collaborando con il sovrintendente Ghezzi porterà avanti le sue indagini, cercando di salvare le sventurate coinvolte in quello sporco mondo criminale.

Dalle pagine dell’autore Alessandro Robecchi, il detective in erba prende vita, trasportandoci in una visione trash e distorta del mondo criminale. Malinconico, intenso, dai tratti noir e ironici, Monterossi ci prende per mano, per farci conoscere una realtà difficile e dolorosa. L’amore viene trattato in diverse forme, da quello romantico e idealistico per la sua collega a quello lesionista e mercenario delle escort. Il ritmo narrativo è dissonante e ci lascia spaesati in alcuni momenti. Nel complesso, comunque, la trama regge e questo eroe un po’ buffo e dinoccolato, decisamente in là con gli anni, ci commuove per i suoi atti di tenerezza e il suo rispetto per la figura femminile. Interista, patito del whisky e di Bob Dylan, ricorda ogni tanto le figure riflessive e introverse dei fumetti bonelliani, da Nathan Never a Dylan Dog, per quell’aria un po’ persa, sofferta e vissuta. Ma Monterossi ha quel retrogusto un po’ dandy, come quel non so che di nostalgico alla Humphrey Bogart, merito del bravissimo attore Bentivoglio, che riesce a interpretare in modo magistrale il ruolo dell’autore/investigatore. Perché è questo che diventa nel corso della serie. Così, da semplice indagine atta a svelare il mistero intorno al suo tentato omicidio, la sua ricerca condurrà verso acque notevolmente pericolose, che lo porteranno a scoprire più di quello che i suoi occhi avrebbero mai voluto vedere.

Che dire allora di più? Consiglio la visione dai sedici anni in su, per le immagini forti e intense.

Aspettiamo di sapere la vostra opinione in merito.

A presto, care Fenici.

 

 

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Francesca

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