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Recensione Serie Tv: Manifest – 02×11 – “Unaccompanied Minors”

Trip

Progetto grafico a cura di Eve

Michaela assiste a una rapina in un minimarket e insegue il ladro. Riesce ad acciuffarlo, ma la voce nella sua testa le dice di lasciarlo andare. Poiché il ladruncolo dichiara di aver preso soltanto una merendina, l’agente decide di assecondare la chiamata. Tuttavia, il ragazzo le ha mentito: non ha rubato uno snack, bensì molte confezioni di antinfluenzali che servono agli spacciatori per produrre metanfetamine. Comprende che, forse, la chiamata le ha suggerito di non arrestarlo per poter sgominare l’organizzazione per la quale lavora.

Nello stesso istante in cui Ben ha la visione di un treno in corsa, T.J. viene invaso dalle immagini di una fenice.

Le due chiamate sono collegate e portano gli uomini a una fermata della metro, dov’è dipinto lo stesso disegno. Non sanno la motivazione per la quale sono stati mandati lì, ma all’improvviso un anziano tenta il suicidio cercando di buttarsi sui binari mentre il treno è in arrivo. Ben e T.J. salvano l’uomo che viene portato in ospedale. Tuttavia, quest’ultimo non ha nulla con sé che possa identificarlo, se non un carillon che suona una strana melodia: la stessa ninna nanna che Grace stava cantando quella mattina alla piccola Eden.

Intanto, Michaela decide di chiedere aiuto a Jared per la questione del ragazzo. I due riescono a rintracciarlo e scoprono che era soltanto un corriere ignaro: nel dark web ci sono persone che, in cambio della consegna di qualcosa, accreditano un bel gruzzoletto. Decidono, dunque, di proseguire l’indagine, riuscendo a trovare l’indirizzo dove un noto produttore di metanfetamine ha creato il suo nuovo covo. Mentre attendono il momento giusto per entrare, Michaela decide di mettere in chiaro le cose fra loro: lei sta con Zeke e non è interessata a tornare con Jared. Il detective, quindi, le confessa di aver “accettato” in un certo qual modo la cosa, ma non sopporta l’idea di non averla nella sua vita neanche come amica. Le confessioni vengono interrotte quando arriva l’uomo che si occupa di consegnare gli antinfluenzali. I poliziotti irrompono in casa e Michaela trova il laboratorio in cui producono la droga. Tuttavia, mentre sta per arrestare il capo di quella piccola organizzazione, un’altra chiamata le dice di non farlo.

La donna è confusa e anche arrabbiata perché Zeke sta morendo, nonostante tutti seguano sempre le missioni. Perciò, decide di non ascoltarla e arresta tutti.

Nello stesso momento avviene un’importante rivelazione: l’anziano salvato da Ben e T.J. è il padre di Zeke. Quest’ultimo, però, prova un intenso odio verso di lui perché ha abbandonato la famiglia dopo la morte di sua sorella. Riesce però a trovare le forze per perdonarlo, comprendendo anche di essere stufo di aspettare una cura. Vuole vivere appieno tutti i giorni che gli restano.

Ci sono molti elementi interessanti in questo episodio. Zeke sempre più vicino alla morte, Ben che per un attimo dubita del bene delle missioni e Michaela che decide di non ascoltare la chiamata. Quest’ultimo punto di certo si rivelerà il più cruciale. Il diario di Al Zuras era stato chiaro: rinnegare le missioni porta alla fine. Difatti, le ultime scene fanno capire che le ombre inquietanti che ossessionano Cal – e che ha visto anche Adrian – appartengono ai tre che Michaela ha arrestato. Ma cosa mai potrà accadere di tanto pericoloso?

Non meno importante è l’allontanamento di Saanvi dal laboratorio. La dottoressa stava proseguendo le sue ricerche, ma viene improvvisamente scortata fuori dall’ospedale dalla sicurezza. A ripensarci, era un po’ che non si parlava del Maggiore… di certo non è stato sconfitto ma trama ancora contro i passeggeri.

In ultimo, assisteremo a una bella proposta! Quale? Non vi resta che guardare l’episodio.

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StaffRFS

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