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Recensione Serie Tv: “La compagnia del cigno” episodi 1-2-3-4-5-6

episodi 1-2-3

Progetto grafico a cura di AstreaLux

 

La prima puntata è andata in onda il 7 gennaio su Rai Uno alle 21:25 seguita dalla seconda e dalla terza la sera dopo, 8 gennaio. Il regista, scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo, già noto al grande pubblico per la serie TV Sirene, andata in onda sempre sulla Rai nel novembre e dicembre del 2017 e per il film a tematica LGBT Un bacio (2015), ci regala questa volta una serie tutta incentrata sulla musica.

Protagonisti di spicco Alessio Boni e Anna Valle nei panni del temutissimo Prof. Luca Maroni e della moglie Irene. La fiction è stata interamente girata all’interno del Conseratorio Giuseppe Verdi nel cuore di Milano, istituto ottocentesco che ha “laureato”, negli anni, figure di spicco quali Amilcare Ponchielli ed Enzo Jannacci.

La serie si allontana dalle tematiche di solito trattate negli sceneggiati contemporanei italiani: non più una gioventù demotivata e senza stimoli ma impegno e passione al limite della sopportazione umana.

Oltre ai due attori amatissimi dal pubblico, personaggi di spicco nella serie prendono il volto di Giovanna Mezzogiorno, Carlotta Natoli e Alessandro Roja. Altri nomi importanti che partecipano alla serie: Francesca Cavallin, Marco Bocci, Stefano Dionisi, Giorgio Pasotto, Rocco Tanica. È prevista inoltre la partecipazione di Mika nei panni di se stesso. Il cantante anglo-libanese, grande amico di Ivan Cotroneo, ha inoltre firmato la sigla di apertura della fiction.

Gli studenti del Conservatorio veri protagonisti della serie, invece, quasi tutti sono esordienti, tranne Michele Bravi, cantante vincitore di Xfactor5 e qui insolitamente in veste di attore.

Molte sono le tematiche che, attraverso le storie personali dei professori e degli studenti del conservatorio, vengono affrontate in questa fiction:

Leonardo Mazzarotto, che impersona Matteo, è un violinista dotato di grande talento e che viene accettato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano dopo che la grande tragedia del terremoto di Amatrice gli a distrutto scuola e famiglia: il ragazzo, infatti, pur mascherando bene il suo dolore, ancora non ha superato la grave perdita della madre nel terremoto.

Hildegard De Stefano impersona Sara, anch’ella violinista e ipovedente a causa di una malattia progressiva che le permette solo di percepire ombre sfocate. Determinata e provocatoria, Sara è dotata di grande determinazione e il Prof. Maroni l’ha scelta anche per il carattere combattivo e forte oltre che per l’innegabile talento musicale.

Francesco Tozzi invece interpreta Rosario, figlio di una tossicodipendente e in affido a due genitori affidatari che lo amano come se fosse loro. Percussionista e batterista, dovrà lottare per restare a Milano e terminare gli studi, andando contro la madre che, disintossicata, lo rivuole a Firenze a vivere con lei.

Storie parallele si avvicendano a quella dei protagonisti: le vicende di Daniele, zio omosessuale di Matteo, che lo ospita in casa sua a Milano; Giacomo, interpretato magistralmente da Michele Bravi, studente tormentato che, in seguito a un crollo nervoso ha lasciato la scuola l’anno precedente e, si sussurra tra i corridoi, a causa dell’eccessiva severità del Prof. Maroni. Le problematiche dei genitori di Robbo (interpretati rispettivamente da Giorgio Pasotti, Francesca Cavallin e dall’esordiente Ario Nikolaus Sgroi insieme alla sorellina Chiara) e l’impatto che una separazione tra i genitori può avere sui figli; tra delusioni, sfide, sgambetti e tradimenti, sia professori che alunni dovranno confrontarsi con realtà diverse e lottare per raggiungere i propri obiettivi.

Molto coinvolgente la presenza nella serie della musica come tema e protagonista principale: dalla classica studiata a scuola e “spiegata” con veemenza attraverso la durezza impositiva di Alessio Boni, nelle vesti del cattivissimo Maestro Maroni, a quella pop, cantata dai giovani studenti in momenti di grande pathos narrativo nel corso delle puntate, oltre ai testi di canzoni storiche italiane recitati come appassionanti poesie.

Una serie che lascia con il fiato sospeso e attaccati allo schermo senza poterla

abbandonare fino alla fine.

Consigliatissima a giovani e meno giovani.

 

 

 

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StaffRFS