
Progetto grafico a cura di Francesca Poggi
Fede: Avete tutti presente Dr Jekyll e Mr Hyde e la tiritera sul dualismo interiore, la doppia personalità e blablabla? Ecco, in questo momento, dopo aver visto questa quinta puntata, mi sento come il povero Jekyll che deve convivere col suo mostro interiore. Da una parte, sono piuttosto soddisfatta della puntata: ricca di avvenimenti, nuovi personaggi introdotti e tante, tantissime emozioni con conseguente pianto a fontana. Ma dall’altra… le mie aspettative di fan accanita della serie sono sempre più deluse.
Come al solito, però, facciamo ordine. A te la parola, Phedre!
Phedre: Cara Fede quanto mi dispiace per te!
Per una volta sono contenta di non sapere nulla dello svolgimento di questa storia, che così mi sto gustando alla grande!
Una puntata molto amara, densissima di avvenimenti, che mi ha fatto passare dall’esaltazione nel vedere Lyra che galoppa Iorek, alle lacrime nel momento tristissimo della morte del piccolo Billy.
Ritroviamo il nostro “misero” drappello di buoni, guidati dal daimon di Serafina, in cammino verso “Bolvangar”, con l’orso e Lee ormai perfettamente integrati nel gruppo. Lyra, sotto richiesta di Lord Faa, consulta l’aletiometro che, tra le altre informazioni, le suggerisce di visitare un villaggio di pescatori nelle vicinanze in cerca di un “fantasma”. Questo farebbe perdere del tempo al gruppo, ma Lyra, convinta della necessità di farlo e consultata anche Ma Costa, si allontana dal gruppo con Iorek.
I due sembrano molto affiatati, Lyra sta vicino all’orso per scaldarsi e lui sembra aprirsi con lei e le racconta che è stato allontanato dalla sua specie per aver ucciso un altro orso. Infonde poi coraggio alla ragazzina che ritrova in una capanna il povero Billy Costa, in assenza del suo Daimon, ancora vivo, ma completamente assente dalla realtà, proprio come se fosse un fantasma.
Fede: A proposito del rapporto Lyra-Iorek, mi è un po’ dispiaciuta la lentezza con cui va avanti. Nel libro, in un modo assai particolare, i due sono strettamente legati sin da subito: vi è immediatamente sintonia e profondo rispetto l’uno per l’altra. Inoltre, con i suoi racconti di lotte e avventure, l’orso infonde nella ragazzina un coraggio sempre nuovo e, soprattutto, sempre più grande. Lyra stima molto Iorek e vuole a tutti i costi renderlo orgoglioso.
Nel telefilm, invece, stanno un po’ rallentando il decorso della cosa, o almeno così l’ho percepito. Magari mi sbaglio e, nelle prossime puntate, andrà decisamente meglio!
Phedre: Nel frattempo al campo dei gyziani assistiamo a una delle scene più emozionanti della puntata ossia all’incontro tra Serafina Pekkala e Farder Coram. Lei è una strega immortale, quindi non invecchia, mentre gli anni hanno cambiato Coram. Immutato è rimasto il loro amore e il dolore per la loro perdita. Ho amato questo incontro e Farder Coram continua a essere il mio personaggio preferito. Serafina mette in guardia l’uomo sulla pericolosità della missione e gli promette aiuto. Fede, ti sono piaciuti?
Fede: Ti dirò, Phedre, l’ho adorato! Come hai anticipato, Farder Coram reincontra dopo tanti anni la sua amata e, dal punto di vista umano, è stata una scena davvero eccezionale! Densa di emozione e di molte parole non dette. Mi è piaciuto davvero tantissimo! Ho persino pianto assieme al vecchio e saggio gyziano. Peccato solo per un dettaglio: nel libro non esiste! O, almeno, non in questo modo. Ma devo ammettere che è stata un’aggiunta davvero piacevole e d’effetto. Un punto a favore della serie!!!
Essendosi vista al buio e in pessima qualità video, aggiungerei, non sono ancora riuscita a farmi un’idea precisa su Serafina Pekkala. Nel romanzo la si presenta, per la prima volta, così:
“Era giovane, più giovane della signora Coulter; e bionda, con brillanti occhi verdi;
e vestita come tutte le streghe con strisce di seta nera, ma senza né pellicce, né
cappucci, né guanti. Pareva non sentire affatto il freddo. Attorno al capo aveva una
semplice ghirlanda di fiorellini rossi. Sedeva sul suo ramo di pino-nuvola come in
arcioni a un destriero, e parve arrestarlo con uno strappo alle redini a un metro
appena dallo sguardo carico di meraviglia di Lyra.”
Chissà come sarà! Aspetto con ansia di rivederla!
Phedre: Tornando al nostro mondo, Lord Boreal è sulle tracce della moglie e del figlio di John Parry. Will è un ragazzo adorabile, un adolescente che si prende cura della madre, con evidenti problemi psichici dopo la scomparsa tredici anni prima del padre, ufficialmente dopo una missione in Alaska. Boreal si confronta con Elaine fuori da casa sua, sostenendo di essere un compagno di John Parry nei Royal Marines. Fingendosi scioccato nel sentire la notizia della sua morte, Boreal finge di offrirle aiuto, agitandola ancora di più.
Più tardi la donna, accortasi che qualcuno ha perquisito la casa, mostra al ragazzo delle lettere inviate dal padre, che Will decide di non leggere.
C’è molto mistero intorno al personaggio del padre, capace di varcare i mondi… vedremo cosa succederà e come e se Will interagirà con Lyra.
Fede: Phedre, sono sempre più in brodo di giuggiole per il personaggio di Will. Finalmente vedo la trasposizione televisiva di quello che, nel romanzo, è la controparte maschile di Lyra. Sono felicissima, estasiata, elettrizzata, entusiasta e chi-più-ne-ha-più-ne-metta!!! Nei libri ho adorato questo ragazzo, soprattutto perché farà sì che la nostra protagonista affronti, finalmente, una reale crescita e un reale sviluppo del personaggio. Sì, Phedre, non è un “se”, ma un “quando” si incontreranno!!! Oltre questo, però, non vi dirò nulla, se non che amo la lealtà e dedizione del ragazzo verso una madre che, per vicissitudini che spero verranno spiegate anche nella serie (non solo la scomparsa del marito), perderà il lume della ragione.
Phedre: Ed eccoci arrivati alla scena più straziante della serie finora: Billy, privato della sua anima-daimon, si spegne tra le braccia di Ma Costa, momento in cui ho allagato di lacrime il divano. Segue il funerale del piccolo durante il quale viene intonato un toccante canto in cui si sottolinea l’importanza che il corpo si ricongiunga all’anima e dove, invece, sono partite le mie parolacce rivolte alla “cara” signora Coulter e al Magisterium.
Fede: Una cosa che mi è piaciuta davvero, ma davvero tanto, è il pathos che c’è stato in questo episodio. Al momento, almeno secondo il mio parere, è stata la puntata più emozionante delle cinque uscite. Come dicevo prima, ho pianto con Farder Coram durante il suo incontro con l’amata, e mai dimenticata, strega; mi sono sciolta in una valle di lacrime durante il funerale gyziano; mi sono incazzata come poche cose al mondo alla morte di Billy Costa… aspetta un momento… incazzata, qui, è dir poco! E, no, non per i motivi che pensate. Phedre, ragazzi/e che leggete la recensione, vi voglio svelare un piccolo, ma cruciale segreto del romanzo: Billy NON MUORE!!! Per la miseria! Sia nel film, che nella serie, uccidono sto povero disgraziato di bambino gyziano; ma che vi ha fatto mai di male? So che introdurre un nuovo personaggio è difficile, eccetera eccetera. Ma, cavolo, non era importante mettere la sua storia, bastava far vedere solo il dettaglio della recisione!
Ok, ok, adesso faccio un bel respiro per calmarmi e vi spiego meglio. Nel romanzo, Lyra e Iorek (che, tra parentesi, non impiegano giorni interi per andare al villaggio di pescatori, ma una notte toccata-e-fuga) trovano, sì, un bambino scappato da Bolvangar, ma non è affatto Billy!!! È un ragazzino di nome Tony Makarios, il cui daimon si chiama, appunto, Ratter [avrei dovuto capirlo quando Billy dice il nome del daimon la prima volta. Mannaggia!]. Quindi, cari membri del #teamMaCosta, non temete! La madre gyziana, almeno nel libro, si ricongiunge serenamente all’adorato figlio.
Come al solito, poi, la cosa che mi lascia sempre più perplessa è la quasi totale assenza dei daimon: sono comparse occasionali, che non sempre affiancano l’umano di cui fanno parte. In questa puntata, da un certo punto in poi, è sparito persino Pan!!! Ma siete seri??? È uno dei protagonisti, porca paletta!!! Grrr, che rabbia!!!
Phedre: La puntata si chiude con un colpo di scena, il campo viene attaccato e Lyra rapita. La ragazza si ritrova a Bolvangar, dove è in procinto di essere sottoposta al “rito”.
Un finale veramente imprevisto che ci fa desiderare ardentemente la prossima puntata.
Fede: Aspetta, aspetta. Non c’è fretta Phedre! Credevate me ne fossi dimenticata? Ammettetelo, ci speravate! Eh no, cari miei! Anche oggi vi ripropongo la nostra rubrica “Le chicche di Fede: piccole curiosità utili sui nostri amici daimon” [sì, mi ci sono affezionata!!!]. Phedre, hai presente la scena in cui la tipa bionda cerca di prendere Pan a Bolvangar, e lui si trasforma in una falena? Vedi, la sua reazione è del tutto spontanea e “giusta”. Toccare il daimon di un’altra persona è un tabu inviolabile! È un gesto molto intimo e riservato, che non viene assolutamente mai fatto, se non in casi eccezionali (che, se tutto va bene con la serie, vedremo verso la fine). Concettualmente, è come se, potendo camminare col proprio cuore in mano, lo lasciassimo toccare e maltrattare da chiunque. Sarebbe innaturale e alquanto strano sentire tutte quelle mani sfiorarci, no? Quindi, capirai la reazione del povero Pan quando si è quasi visto afferrare da un’estranea.
Beh, credo che, per ora, sia davvero tutto. Alla prossima puntata, Fenici!