
Progetto Grafico di Francesca Poggi
“Should i stay or shoud i go”
In questa nuova puntata di Grey’s Anatomy vediamo l’intero ospedale alle prese con il fuggi-fuggi generale di medici e specializzandi, mentre Richard e Meredith, a causa della proposta di Hamilton, non si parlano. Farà però il suo ritorno Addison con il trapianto dell’utero, e la Bailey chiederà a Wilson di rinunciare alla sua specializzazione in ostetricia per ritornare a fare il chirurgo generale.
È stata un’oscenità! Davvero, non ho nemmeno mezza parola carina per descriverla. Allora, ho già detto che non mi è piaciuto lo scontro tra Miranda e la Grey avvenuto in precedenza, come non mi piace il fatto che lei e Webber non si parlino. Cosa siamo, all’asilo o in ospedale!?
Mi spiace, ma sotto questo punto di vista ha ragione Meredith. È libera di andarsene, non la possono obbligare a restare solo per una questione di lealtà, anche tutti gli altri se ne sono andati senza grossi problemi. Peccato che queste parole più che a Nick, la Grey dovrebbe dirle ai diretti interessati.
Non ho apprezzato le scene né della Bailey, né di Catherine, né tanto meno di tutt’e due insieme. Le uniche più o meno decenti sono di Jo, al bar con i due fustacchioni, dove la situazione era talmente tesa a un certo punto, che mi pareva di stare lì al tavolo con loro.
Senza contare che l’anima pia in tutto ciò è Addison! Mai avrei pensato di dirlo! Speravo le dedicassero più spazio, soprattutto con la Wilson e la Shepard.
Tutto il resto possiamo anche cestinarlo; cioè, davvero, è inutile. Crudo il confronto tra Niko e Levi; dopo la loro storia mi aspettavo qualcosa di più animato. I siparietti di Teddy e Owen che parlano di Leo e della possibilità di andare da uno psicologo altrettanto obsoleto, per non parlare del fratello di Winston… Tra un po’ oltre che i medici, il programma perderà pure gli spettatori. Spero vivamente si riprenda per il finale.