
Progetto grafico a cura di Maria Grazia
Potenziamento umano all’ordine del giorno
Salve Fenici!
Eccoci di nuovo qui con una delle pillole di Prozac robotico (grazie Marina per questi piccoli suggerimenti) di Don’t Look Deeper. In questa puntatina scopriamo che la società produttrice delle Intelligenze Artificiali, la William, si è accorta che qualcosa non va a Merced, in California e decide di mandare un certo Abel a controllare. Chi sarà mai?
E a cosa è dovuta quest’anomalia di cui parlano? In un primo momento ho pensato si riferissero ad Aisha ma non è così! È tutta colpa di quel discolo di Levi che ha tolto le restrizioni sull’intimità, usando dei codici trovati su un forum on line, a un Embed (uno dei robot della scuola) per il suo sollazzo personale! (è accaduto nell’episodio 1)
La nostra robottina decide di sfruttare questo a suo vantaggio e si fa dare i codici. Riesce a disattivare tutte le restrizioni sulle sue misure di sicurezza e, senza alcun limite, finalmente è felice di essere quel che è.
Ma c’è un rovescio della medaglia. Ha disattivato anche le misure di sicurezza sulla raccolta dei dati su tutte le persone che incrocia e inizia a registrare informazioni, su informazioni, su informazioni… fino a… Guardatelo!
Allora diciamo che questa è stato un episodio meno inquietante. Altri pezzettini vanno al loro posto e Aisha inizia ad accettarsi. Ancora non capisco però perché a lei sia stata concessa una vita da “umana” mentre gli altri robot fanno… solo i robot.
In Don’t Look Deeper si fa anche del bene: nanorobot sintetici che curano la sordità. Non sarebbe bello se bastasse una goccia di un preparato ultratecnologico per curare le malattie e i difetti? Saremmo tutti sani e forti diventando una sorta di superuomini e superdonne.
Vi lascio adesso con il trailer della serie, se non vi ho convinto io magari ci riesce il video. Alla prossima e buona visione.