Se non avessi preso l’impegno di recensire la stagione di Chicago PD, penso proprio che avrei lasciato perdere la serie tempo fa! Sta diventando ripetitiva, noiosa, e per questo motivo, la recensione dell’episodio sarà molto, ma molto corta…
In questa puntata il personaggio principale è Antonio Dawson. Vi ricordate che precedentemente vi avevo detto che il problema della spalla sembrava dimenticato? Bene, non lo è!
Scopriamo infatti che Antonio è diventato un tossico dipendete, anche se lui stesso non lo vuole ammettere; addirittura, per avere le anfetamine, non disdegna nemmeno di proteggere degli spacciatori.
Spacciatori che arriveranno a rapire la figlia di Antonio, per usarla come riscatto per liberare il loro capobanda, imprigionato dopo una retata da parte dell’Intelligence di Hank.
Da questo momento Hank, con la sua squadra, farà di tutto per proteggere Antonio, iniziando anche una missione in incognito, in cui il buon sergente può tornare ad usare i vecchi metodi, come la gabbia per fare confessare i prigionieri.
Alla fine della puntata il colpo di scena. La figlia di Antonio viene salvata, e quest’ultimo (idiota ) anche se stra fatto picchia il rapinatore buttandolo involontariamente giù da una finestra. Cosa succederà? Non ci è dato di saperlo finché non terminerà la pausa invernale.
Mi auguro vivamente che gli sceneggiatori diano una scossa a questa serie, perché sta decadendo e se continua così, secondo me, è alla sua ultima stagione.