
Progetto Grafico di Francesca Poggi
“Status Quo aka the Mess We’re In”
Care Fenici, a quanto pare Will ce l’ha fatta: il nostro agente segreto all’Havana è riuscito a infiltrarsi nella VASIK LABS, raccomandato dal collega Cooper. C’è anche un “casuale” incontro alla caffetteria tra lui e l’informatrice scientifica della società. La cosa non è passata inosservata a Dean Archer, sempre pronto a vedere complotti in ogni dove (non lo sopporto, non so se si capisce, eh?).
Marcel ha preso sotto la sua ala protettrice Taylor, la figlia che Maggie ha dato in adozione molti anni prima. La ragazza è piena di sacro fuoco e persino Crockett la trova un po’ esagerata e le consiglia di rallentare un po’ i ritmi, onde evitare di bruciarsi nel primo anno di praticantato.
A un personaggio antipaticissimo come Archer fa da contraltare Scott, il nuovo medico che quest’anno è arrivato al Chicago Med. Ex poliziotto pieno di umanità, che mette i suoi pazienti davanti a tutto il resto, non andrà mai d’accordo con un amante delle regole come il temporaneo direttore del Pronto Soccorso.
Will, che ha assistito un ragazzo in preda al vomito dopo innumerevoli feste di riapertura post-COVID del campus, sta tenendo una prova per la conferenza di presentazione dello strumento VAS-COM al collega Cooper e alla ragazza che è agente della ditta produttrice. Indovinate chi viene a ficcare il naso? Il nostro esimio dottor Archer a cui nulla sfugge!
Purtroppo questa intromissione rischia di vanificare tutto il lavoro fatto da Will per entrare nella rete della VASIK. Dato che non è al corrente dell’accordo intercorso tra Halstead e la Goodwin il dottor Dean poteva farsi una bella padella di… ehm, fatti suoi!
Il dottor Marcel ha un paziente che lui sospetta avere un raro caso di tumore all’aorta. Tanto raro che il cardiologo in carico invece lo tratta come un aneurisma aortico, un’evenienza molto comune.
Scott ha portato in ospedale un ragazzo, trattato come schizofrenico, dopo una crisi. Dato che il paziente assumeva regolarmente la dose di farmaci prescritta, Scott chiama Charles per un consulto psichiatrico e il medico rigetta la diagnosi di schizofrenia insistendo per un disturbo bipolare. La cosa interessante è che nei maschi neri la valutazione più comune di disturbi mentali è la schizofrenia, che viene trattata con farmaci che mirano a tranquillizzare. Scott pensa che l’errore sulla corretta individuazione della malattia sia dovuto al fatto che gli uomini di colore sono visti come più aggressivi e quindi si utilizzano medicine con lo scopo di eliminare i sintomi senza entrare nel merito delle cause.
Ancora una volta si evidenzia come l’essere di colore in USA abbia conseguenze legate semplicemente al colore della pelle; anche in un caso precedente avevamo visto che una bimba di colore non era stata seguita correttamente per la sua malattia. Che bruttissima situazione: il razzismo che pervade anche le situazioni di vita di tutti i giorni, mettendo a repentaglio la sicurezza e la salute delle persone.
Il paziente di Marcel aveva in effetti un tumore all’aorta, come lui aveva correttamente diagnosticato, ma l’intervento viene affidato a un chirurgo specializzato e non a lui, definito come un chirurgo di emergenza e quindi senza i titoli per operare. Povero Crockett!
Con il proseguire della stagione mi sta piacendo sempre di più Tyler, la figlia di Maggie, che sta cercando di spiegare le sue ali e spiccare il volo già da un po’. La ragazza rivela alla dottoressa Hammer la cotta per Marcel, il suo mentore, ma la donna la mette in guardia con tono dolceamaro. Anche lei, a suo tempo, si era innamorata del suo referente, e la cosa era arrivata fino al matrimonio, poi miseramente naufragato.
Sto apprezzando anche la Hammer, comunque il mio preferito tra i nuovi rimane Scott, super impegnato e che è riuscito a convincere Charles a partecipare a un programma di addestramento al corpo di polizia per il trattamento dei pazienti psichiatrici.
Un’ottima puntata, a parte il disturbo provocato da Archer. 😉
Alla prossima!