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Recensione Serie Tv – Chicago Fire – 10×15

Progetto Grafico di Francesca Poggi

“The Missing Piece”

 

Siamo alla prima esperienza di Stella Kidd da tenente e, oltre agli onori, arrivano gli oneri: deve trovare un nuovo membro per la squadra, a corto di personale. Per questo ha già richiesto due candidati da testare nei prossimi turni. La prima a unirsi alla squadra è Kim Rossi, una giovane donna decisamente volenterosa, forse fin troppo! Herrmann e Mouch la qualificano immediatamente come una “Gallo”, una recluta che vuole sempre fare del proprio meglio, finendo con l’essere una gran rottura di balle! Non è un caso che con Blake siano battibecchi continui.

Durante il soccorso, Stella si trova a dare una mano al fidanzato, Kelly Severide, per recuperare Wendy Seager, dell’OFI (l’ente che si occupa di indagini sugli incendi sospetti), nostra vecchia conoscenza. La donna ha un debole per Kelly, non lo nasconde, e la neo tenente si trova a doverle salvare la pelle! Essendo semisepolta da una scalinata di legno crollata, Severide è costretto a calarsi e agganciare la collega portandola su con lui. Wendy, fortunatamente, sta abbastanza bene e, dopo una breve sosta in ospedale per farsi medicare una ferita alla testa, è pronta a tornare al lavoro. Il suo capo, Van Meter, invita Kelly a collaborare alle indagini di quello che sembrava un incendio banale, senonché una telefonata anonima ha insinuato sospetti di dolo.

I due interrogano il proprietario dello stabile, primo sospettato, poiché potrebbe averlo appiccato per ottenere il risarcimento dall’assicurazione; l’uomo smentisce tutto, provando invece di essere pronto a fare un grande investimento per costruire un condominio nell’area.

Sylvie Brett e Violet Mikami si scambiano confidenze sui reciproci amori. Quello di Violet, il capo di entrambe, è pieno di ardore e sex-appeal, mentre la povera Sylvie è costretta a eterne videochiamate con Matt, attualmente in un altro stato e impossibilitato a tornare presto.

Dopo un breve colloquio con la “floater” Rossi, Stella sa già che la ragazza non è la persona giusta, il “pezzo mancante” della sua squadra. Herrmann suggerisce alla donna di considerare Mason, un ragazzo che voleva entrare nella squadra tempo prima ma, essendo un ex detenuto, non aveva potuto fare richiesta, a causa della fedina penale sporca. Adesso, però, ha ottenuto la cancellazione del reato, di piccolo calibro, e sarebbe disponibile, tuttavia Stella decide di continuare per la sua strada e convoca il secondo “floater”.

Wendy e Kelly tornano sul luogo dell’incendio e l’uomo si accorge che la scala non ha ceduto a causa del fuoco, ma il legno della ringhiera è segato di fresco. Si tratta quindi di una vera e propria trappola, rivolta ai vigili del fuoco. Il vigile del fuoco nota la presenza di un’altra persona che li sta spiando, un uomo, lo insegue e sta quasi per raggiungerlo, quando questi si dilegua dietro un cancello.

La scala manomessa e la presenza dell’uomo cambiano tutta la prospettiva: non è un incendio doloso, bensì un tentativo di danneggiare l’OFI, con la certezza che questi sarebbero successivamente arrivati a indagare. A questo punto, le indagini si spostano su chi l’OFI abbia in qualche modo potuto danneggiare. Ovviamente, tra le migliaia di pratiche aperte dai due, gli occhi di Kelly (magici) cadono immediatamente su un giovane, Marc Greene, condannato per aver dato fuoco all’auto del compagno della sua ex ragazza; insomma, uno scherzetto che gli è costato qualche mese di galera.

I due si dirigono a casa del giovane, dove vengono accolti a male parole dal padre di lui, incazzato nero con tutti i vigili del fuoco che hanno, a suo dire, rovinato la vita del figlio; perché si sa, dare fuoco all’auto di un’altra persona, cosa vuoi che sia?!?! È chiaro fin da subito che non è stato il ragazzo a fare la chiamata anonima, ma i sospetti si concentrano quasi immediatamente sul genitore che, infatti, si rivela il vero autore del gesto. Marc era il tizio che Kelly aveva inseguito qualche sera prima, ma era lì solo perché preoccupato dall’atteggiamento del padre.

Sylvie, molto provata dopo una telefonata con Matt, rivela alle amiche di sempre, Violet e Stella, che la lontananza da Casey si fa sempre più pesante da sopportare, e già da un po’ sta pensando di prendersi del tempo per stare con lui. Non si tratta di qualche giorno o di un weekend, ma di un periodo lungo ed esteso. Le altre due la incoraggiano e c’è un lungo abbraccio tra le tre che già sa di commiato.

Il nuovo arrivato in squadra, Sykes, si rivela un ottimo pompiere e un pessimo compagno: serio, squadrato e noioso come una tarma. Nella nuova missione di soccorso, la squadra viene accompagnata anche da Mason, diventato vigile del fuoco in un altro stato e a Chicago di passaggio (guarda un po’ la combinazione). Sarà proprio lui a indirizzare le ricerche dell’origine del fumo verso la strada giusta, mentre il nuovo arrivato ha tralasciato con noncuranza di verificare un allarme antincendio. Insomma, è proprio Mason il pezzo mancante! E, ancora una volta, al vecchio Herrmann non la si fa!

Quindi abbiamo una new entry e un nuovo arrivederci, forse un addio? Mi dispiace molto che stiano sacrificando Sylvie, sperando si tratti di una pausa temporanea e non definitiva. Il suo personaggio, uno di quelli storici, mi mancherà molto. E chi sarà il nuovo compagno di Violet?

Alla prossima!

 

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Francesca

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