
Progetto Grafico di Francesca Poggi
“The Right Thing”
In questo episodio, mentre Matt va in Oregon a trovare i due ragazzi Darden, uno dei quali, Griffin, era venuto a trovare gli ex colleghi del padre nella puntata precedente, ecco arrivare alla stazione 51 il suo sostituto, un estroverso ed entusiasta Danny Walback.
I suoi complimenti alla squadra sembrano strani e un po’ immotivati per un ben poco coinvolgente intervento: hanno solo salvato un tizio babbione, intrappolato in un autolavaggio perché impegnato al cellulare (!). Praticamente ancora non li ha visti lavorare e già li sommerge di apprezzamenti, mah!
Matt è arrivato da Griffin: la casa è in evidente stato di abbandono, come ha detto una volta un’amica anni fa: “Ho visto container di terremotati più ordinati di questo!”.
È chiaro che Griffin è l’unico che ci sta mettendo un po’ di impegno, il fratello Ben se ne sbatte le balle e, con la madre in prigione per guida in stato di ubriachezza, mi immagino che divertimento da ‘ste parti! 😉 Non riesco a capire come sia possibile che due ragazzi così giovani siano abbandonati a loro stessi. Forse perché le famiglie sono sparpargliate in diversi stati, i legami sono un po’ saltati e le conseguenze sono queste, davvero tristi.
Nel frattempo Hawkins, il capo di Sylvie, è stato convinto da Mouch a dare una seconda possibilità alla sua proposta di miglioramento del servizio di paramedici, e si presenta alla stazione 51 per conoscere la persona che dovrà essere responsabile di tutto il progetto e per seguire con lei un’azione sul campo.
Le cose non vanno come pensava quando, durante il soccorso di un barbone in overdose, Sylvie viene minacciata con un coltello, ma, con un’invidiabile sangue freddo, riesce a contenere la situazione.
Da “Molly’s” Ritter e il suo ragazzo vengono presi in giro da un paio di clienti omofobi. Questi ultimi, non contenti di essere stati sbattuti fuori, li assalgono all’uscita, dopodiché uno dei due fugge in auto ed è così scemo da andare a sbattere e provocare un incendio. Ritter gli salva il fondoschiena e lui ancora fa lo schifato. Certa gente non merita proprio!
Quello che succede non rimane senza conseguenze: il ragazzo di Ritter, pur amandolo, lo lascia, tra di loro le cose non sono più le stesse, è ora di guardare in faccia la realtà.
La situazione dei due fratelli Darden è decisamente grave: dato che la zia, che ha vissuto con loro per qualche tempo, ora è dovuta tornare a casa propria, i servizi sociali si stanno attivando e hanno intenzione di mandare i due ragazzi in case affidatarie, purtroppo diverse. Matt si offre di occuparsi di loro a Chicago, ma l’assistente sociale sottolinea come tutta la rete di relazioni familiari e di amicizia siano in Oregon: è un bel problema.
Al ritorno dal viaggio un Matt molto pensoso arriva a notte fonda alla stazione 51. L’unico sveglio è Herrmann che ascolta il suo piano per aiutare i due figli del collega e migliore amico: Casey vuole trasferirsi in Oregon! Che colpo di scena!
Ragazzi, se Matt se ne va… mamma mia che situazione! Non ci posso credere. Viene meno uno dei pilastri di tutta la stazione 51! E che ne sarà della sua relazione con Sylvie? Non credo che la ragazza lo seguirà in questa nuova avventura, soprattutto adesso che Hawking ha dato l’ok al suo progetto e lei si è assicurata anche la collaborazione di Mouch.
La fine della relazione tra Ritter e il suo boy mi ha lasciato un po’ perplessa. A parte l’essere una coppia gay interrazziale (cosa già particolare di suo) i due mi sono sembrati un po’ privi di iniziativa. Io sono convinta che una coppia si debba evolvere e non continuare a cercare di riprodurre le sensazioni, seppure fantastiche, classiche dei primi incontri, come le farfalle nello stomaco o la passione travolgente. Voi che ne pensate?
Alla prossima