
Progetto grafico a cura di Vita Firenze
“Alcuni di noi non possono scegliere a cosa rinunciare.
Le cose che amiamo ci vengono tolte
o non diventano mai nostre
Se siamo fortunati la vita viene definita non da quello che lasciamo andare,
ma da quello che facciamo entrare.
Amicizia e parole gentili, fragilità e speranza.
Essere umani significa essere imperfetti e accettarlo ci fa prosperare.
Nessun cammino è sempre cosparso di fiori, ma al suo interno, risiede il potere di ogni singola, tenera fioritura…
Ben ritrovate mie fenici al secondo appuntamento di questa stagione di Call the Midwife, queste sono le parole pronunciate dalla fantastica voce di Vanessa Redgrave, alla fine dell’episodio, che come al solito è stato molto toccante.
Amo la voce fuoricampo e il modo in cui inizia e conclude le puntate, è come se fosse la ciliegina su una torta già squisita.
Questa nona stagione continua a piacermi e ad alternare interessanti casi medici a belle riflessioni sulla fragilità della natura umana.
Il tema della puntata sono le rinunce, quelle che, visto il periodo di Quaresima, cercano di fare Trixie e Val, con le sigarette o Violet e Fred con i dolci, ma soprattutto quella importante che ha affrontato Tina, giovane protagonista della puntata.
La ragazza è una prostituta incinta e con una malattia venerea, che trova sul suo cammino Sister Julienne, la quale, quando scopre che ha già avuto due figli, che ha abbandonato si convince che abbia solo bisogno di aiuto per diventare la madre che vorrebbe essere.
In realtà Tina non ne ha intenzione, ha appunto rinunciato a quel ruolo, per il quale non si sente adatta. È la prima volta che Sister Julienne subisce una sconfitta e mi ha colpito molto vedere come abbia sofferto e come le ci sia voluto del tempo per accettare la decisione di Tina, ma ho anche molto apprezzato che alla fine della puntata aiuti la ragazza consentendole di accedere a metodi anticoncezionali che normalmente non approverebbe. Ho trovato il racconto di queste vicende molto delicato e toccante e perfetta la frase finale
…Essere umani significa essere imperfetti e accettarlo ci fa prosperare…
Molto interessante il caso medico di questa settimana, l’Emocromatosi è una patologia poco conosciuta, dai risvolti drammatici se non diagnosticata e, il nostro dottor Turner come al solito, ha dato prova di tanto acume. Da medico mi piace molto come è stato scritto il suo personaggio, che oltre a essere molto empatico trovo speciale proprio per quella sua capacità di studiare sempre, aggiornarsi, mettersi sempre in discussione.
L’unica nota che mi ha veramente rattristato è stata la decisione del tenente Woolf di interrompere la liaison con la signorina Higgins, mi piacevano troppo insieme, ma l’uomo scoprendosi sofferente di cuore, come spesso accade, cerca di allontanarla per non crearle dolore. Come andrà a finire? Non lo so, intanto Miss Higgins ha trovato un’amica preziosa…
Alla prossima puntata!