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Recensione Serie Tv: Burden of Truth 2×02 “The Rabbit Hole”

Burden of Truth 2×02 “The Rabbit Hole”

Burden of Truth 2x02 “The Rabbit Hole”

 

 

Salve gente!

Eravamo rimasti a Joanna, spaventata dalla manomissione della sua auto.

Il giorno dopo, la donna si reca in taxi alla centrale di polizia – mossa poco intelligente, dettata dalla paura – e quando le vengono poste domande alle quali non può rispondere, capisce di aver commesso un errore. Chiede aiuto a Billy e incontra una donna che lavora per una società di sicurezza privata che vuole aiutarla a proteggersi, mentre un uomo in auto la pedina a sua insaputa.

Sappiamo veramente poco di questa società, ma da quanto possiamo già intuire, sa il fatto suo. Alla fine, la “saggia” decisione di Joanna di andare via dalla stazione di polizia, risulta vincente.

Beh, una serie tv sulla legge, che mostra quanto questa possa essere sbagliata.

Altri motivi per amarla??

Andiamo avanti.

Grazie a questa società di sicurezza, i dubbi di Joanna vengono messi a tacere.

Dietro la manomissione della sua auto c’è la Lovand, la ditta privata di appalti militari che ha denunciato – se ricordate l’episodio precedente – l’hacktivista Noah.

Mettersi contro questa grande multinazionale non è proprio un’ottima idea, ma il capo di Joanna, anche dopo essere stato messo a conoscenza dei fatti, continua a spingerla verso la risoluzione del caso.

Cosa potevamo aspettarci?

Eppure, nonostante la donna sembri essere intelligente, riesco a pensare solo ad un cervello da gallina che desidera uova d’oro. I soldi ed il successo vengono prima della sicurezza di una persona.

Questo dettaglio, ancora, ci mostra quanto la legge in Burden of Truth sia marcia dall’interno.

Un’immagine realistica di ciò che è la società odierna.

Un caso che all’apparenza risulta complicato e che si dimostra ancor di più intricato quando Jared Lapinsky, un ragazzo amico di Noah, si uccide. Joanna pensa di rintracciare l’uomo per conoscere più dettagli, ma incontra la sua compagna che è molto delusa dal ragazzo. Quando le due donne avranno modo di confrontarsi e parlare, Joanna scoprirà nuove informazioni, ma i suoi dubbi ed i pericoli non fanno che aumentare.

Quello che spinge Joanna a pensare, subito dopo, ovvero che la sua famiglia sia in pericolo, ci porta ad una scena molto tenera.

Sappiamo che, nel corso della prima stagione, l’avvocatessa continuava a trovare nella sorellastra Luna un’ottima compagnia e – se vogliamo – una certa vicinanza, ma questa è la dimostrazione di quanto Joanna continui ad essere sola, ad eccezione forse di Luna e Billy.

Come dicevo, il suo lato protettivo la porta a correre da Luna, che continua a vivere con Molly (ignara della confusione della compagna) nonostante stia affrontando una crisi – definiamola così – che avrà modo di spiegare all’amica Taylor.

Crisi amorose a parte, Luna ha intrapreso la via del volontariato presso il Clan dell’Orso, un’associazione che cerca in qualche modo di far sentire i cittadini al sicuro da situazioni che la polizia non riesce o non vuole risolvere.

La madre, al contrario della figlia, ha deciso di continuare la sua lotta contro il padre di Joanna, per denunciare le sue colpe. Inizialmente cerca di non rivolgersi a Billy, ma cambierà idea.

Saggia decisione.

Posso comprendere la voglia di fargliela pagare dopo 20 anni, ma non riesco a capire dove tutto questo accanimento porterà Billy o il personaggio della donna.

Spero sempre che il miracolo avvenga, e che cioè arriverà il momento in cui Joanna avrà bisogno di una spalla fidata e sicura.

Ma siamo solo al secondo episodio, direte voi. L’attesa è orribile.

Billy Crowford, al momento, sta affrontando il ritorno del fratello.

Spero caldamente che sia solo di passaggio, perché, da quando è arrivato, il ragazzo sembra avere problemi con l’alcool e un disturbo della personalità.

Certamente l’idea di portare a Millwood una micro birreria per dare lavoro a coloro che l’hanno perso con la chiusura dell’acciaieria, è ottima, ma sarebbe più facile se al fianco di Billy non ci fosse il fratello.

Bocciato. Come personaggio, a pelle, non mi piace e non penso cambierò idea; ma come attore lo trovo più che sufficiente.

Parliamo adesso di quello che dovrebbe essere il secondo protagonista della stagione: Noah.

Il ragazzo sta ancora combattendo per mantenere attiva la sua app.

Dopo aver rifiutato l’offerta della controparte, licenzia Joanna e decide di difendersi da solo in tribunale. Tutto quello che accade in seguito si rivela essere una mossa studiata per farsi pubblicità e portare avanti la sua causa – anche se non comprendo ancora come ciò avverrà.

Joanna, segue il “consiglio” del suo capo e si annuncia in tribunale come suo avvocato, mentre cerca in ogni modo di evitare coloro che possono essere dalla parte del nemico, e quindi creare problemi per vincere la causa.

Burden of Truth dimostra ancora una volta di saper mantenere le aspettative e di tener viva la trama, nonostante gli intrecci con il resto dei personaggi possano far scemare l’entusiasmo.

Alla prossima!

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StaffRFS