In gioventù Hugh MacCarrick e la bellissima inglese Jane Weyland si erano amati per dieci anni. Ormai sul punto di sposarsi, lui era sparito, convinto di non poterla amare a causa di una maledizione che gravava sulla sua famiglia. Per dimenticarla aveva abbandonato tutto per diventare sicario della Corona, lasciando Jane con il cuore spezzato. Anni dopo, quando Hugh ricompare nella sua vita con la missione di proteggerla dai nemici del padre, l’antico dolore di Jane è dimenticato. Non però il desiderio che provava per lui, tanto da coinvolgerlo in un gioco di seduzione al quale l’aitante scozzese è costretto a resistere…
Premetto che lo stile della Cole che scriva fantasy o romance è a dir poco riconoscibilissimo, ma questa volta mi manca qualcosa.
Dopo aver passato le ultime settimane a fare scorpacciata di romanzi in cui donne decise e moderne dovevano domare a suon di sesso maschi scozzesi testardi e ottusi, qui c’è qualcosa di diverso. Certo siamo alle prese con una coppia che presenta le stesse basi delle altre, ma la loro storia intima viene subissata dall’intreccio giallo. Non so se sia volontà della scrittrice o se non abbia avuto la giusta ispirazione nello sviluppo del rapporto amoroso, ma siamo di fronte a una continua rivisitazione del passato. La coppia sembra immersa negli eventi vissuti 10 anni prima e, nonostante Jane faccia propositi di conquista, non riesce a superare il muro di omertà eretto da un arrapatissimo ma ostico Hugh, succube di una maledizione praticamente inesistente che lo rende un vero pappamolle. Sicario della corona un accidente… nell’unico scontro diretto con Grey , il killer che li insegue, viene atterrato e messo ko come neanche un principiante! Jane totalmente digiuna di tecniche e pratiche di guerra riuscirà a districarsi meglio di lui contro Grey, un perfetto psicopatico di assoluta intelligenza che pare essere il personaggio meglio sviluppato del libro, mentre leggiamo i suoi deliri. Hugh al contrario, defluito tutto il suo sangue nelle parti basse, non convince nemmeno come amante. Perde colpi nell’attenzione e nelle decisioni da cui dovrebbe dipendere la vita sua e della moglie, ma li perde anche a letto deciso a resistere stoicamente per non scatenare la maledizione su Jane, capitola solo una notte dove toglie a Jane la sua verginità; un evento importante nell’800 direte voi , e certo rispondo io, ma probabilmente per la nostra scrittrice non è così visto che quasi sorvola su questo unico rilevante episodio erotico di cui tralascia particolari importanti e sensazioni provate, e per quanto ci comunichi che Hugh ha replicato ben 4 volte nella stessa nottata, nei giorni successivi ritorniamo in zona out. Sebbene Jane sia avida lettrice di romanzi spinti, non mette certo a frutto le cose apprese e pagine dopo pagine il romanzo (lunghissimo) arriva alla conclusione tra un continuo cedo, non cedo, che non porta a nulla di concreto. Insomma, per me divoratrice della serie urban fantasy degli “Immortali” dove il testosterone è sparato a 1000 e dove le donne irretiscono si gli uomini con un solo sguardo, ma poi arrivano al sodo, questo romance è stato un po’ una delusione. I due protagonisti fondamentalmente non interagiscono né a livello fisico né in fondo a livello verbale, persi nei loro ricordi e nei loro pensieri. Inserito nella trilogia dei fratelli MacCarrick questo libro ne rappresenta l’anello debole, dopo un primo volume dove i protagonisti facevano faville.
Ho scritto questa recensione senza aver ancora letto il libro dedicato al maggiore dei tre fratelli, speriamo bene.
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