Titolo: Schiava del nemico
Autore: Greta Gilbert
Editore: Harper Collins
Genere: Romance Storico
Collana: I Grandi Romanzi Storici
Data di pubblicazione: il 19 Marzo 2021
Alessandria d’Egitto, 48 a.C.
Grazie alla sua conoscenza del latino, la schiava Wen è al servizio della Regina Cleopatra in qualità di interprete e consigliera. Acuta e coraggiosa, diffida degli uomini e soprattutto dei Romani, che considera invasori, tuttavia non può fare a meno di sentirsi attratta dall’affascinante Titus, presentatosi a corte come nunzio dell’Imperatore Giulio Cesare e del suo messaggio di pace per l’Egitto. Ma mentre loro cadono inesorabilmente l’una tra le braccia dell’altro, in una passione divorante quanto proibita, giochi di potere e tradimenti fanno danzare i loro due regni tra la guerra e l’alleanza. Wen allora è costretta a domandarsi chi sia davvero Titus: un uomo che farà di tutto per amarla nonostante appartengano a fronti opposti, oppure un nemico di cui non avrebbe mai dovuto fidarsi?
Ho cominciato la lettura di Schiava del nemico con estremo entusiasmo, intrigata dalla trama e dall’ambientazione.
Nella magnificenza dell’antico Egitto, la strada della schiava Wen si incrocia con quella del comandante romano Tito. Wen è stata scelta dalla regina Cleopatra in persona per le sue doti di interprete e consigliera. Ha per i romani una forte avversione, a causa di un’aggressione subita, e nutre forti dubbi sulla lealtà del legionario. Sarà suo il compito di scoprire le reali intenzioni dell’uomo di Cesare.
Lei è un personaggio femminile acuto e brillante. Nel corso della storia ha intuizioni precoci, proposte consone alle situazioni e una cultura che la porta a spiccare. Certo, tutte queste doti sono un po’ irreali considerata la sua condizione di schiava, ma l’autrice fornisce una valida spiegazione nel corso del romanzo.
Tito è inizialmente molto orgoglioso, convinto della superiorità maschile. Ha, nell’evolversi della vicenda, una bella crescita. Tuttavia, la sua figura ha del potenziale inespresso, in quanto la sua caratterizzazione non viene eccessivamente approfondita. Da un comandante delle truppe romane mi sarei aspettata una maggiore incisività.
È molto particolare la versione che l’autrice ci riporta di Cleopatra. Nel romanzo viene raccontata con fedeltà la passione della regina per la cultura e le sue innumerevoli conoscenze. Ho trovato, però, eccessivamente romanzato il suo personaggio: benevola fino all’inverosimile e senza mordente.
La narrazione è agile e sciolta. Gli avvenimenti accadono nei giusti tempi e mantengono viva l’attenzione del lettore.
Una lettura molto piacevole.