♦ Traduzione a cura di Barbara Cinelli * Triskell Translation Service.
L.A. Witt, acquistabile qui ♦
Il pilota da caccia Bennett “Roid-Rage” McKinney ha da anni una cotta per uno dei compagni di squadra, Aaron “Tex” Austin. L’irascibile ufficiale addetto alle intercettazioni radar è sexy, sarcastico, gay… tutto ciò che Bennett ha sempre cercato in un uomo.
Una delle rare notti in cui Tex non avverte il solito dolore provocatogli dall’essersi dovuto eiettare in volo qualche anno prima, va in cerca del corpo caldo più vicino a lui… che guarda caso è quello di Bennett.
Dopo una notte rovente, però, Bennett si sveglia da solo. Tex inizia a mandargli dei messaggi confusi: un attimo prima lo vuole, e un minuto dopo è freddo e distaccato. Bennett non ha intenzione di prestarsi a fare giochetti, nemmeno con l’uomo che ha sempre desiderato. I rapporti occasionali gli stanno bene, ma non vuole iniziare una relazione con qualcuno che potrebbe sparire alla prima occasione.
E mentre i due uomini cercano di resistersi l’un l’altro, Bennett si rende conto di non essere l’unico ad aver paura di iniziare una relazione con un uomo che potrebbe battere in ritirata da un momento all’altro.
L’amicizia è alla base dei rapporti fra Bennett McKinney e Aaron Austin, e se per Bennett non è solo amicizia, ma un’attrazione molto vicina a un’infatuazione vera e propria, non si può dire lo stesso da parte di Aaron; almeno così crede Bennett, che non ha mai provato a fare qualche avance al collega e amico.
Tutto questo cambia una sera dove, complice forse un bicchiere di troppo, i due si ritrovano a passare un’ infuocata notte di passione. Certo Bennett è tenerissimo e anche un po’ tordo, quando alla vicinanza di Aaron riesce a parlare con molta difficoltà e al velato interesse mostratogli, non recepisce subito, ma solo quando fanno più esplicite:
“Allora, davvero non sei mai stato all’Habu Palace?”
“Fanculo l’Habu Palace.” Si tolse la cintura di sicurezza. E improvvisamente mi fu vicino.
E contro di me.
E prima che potessi fare altro se non prendere un respiro stupito, mi baciò, cazzo.
Il mattino Bennett ha un brutto risveglio: Aaron è scomparso, andato, ogni traccia del suo passaggio nell’appartamento è sparito, tant’ è che se non fosse per certi indolenzimenti Bennett si convincerebbe di aver sognato tutto. Che dispiacere che ho provato per lui! Finalmente riesce a realizzare il suo desiderio segreto e… niente, dalle stelle alle stalle! Aaron si è comportato proprio come il più grande figlio di buona donna che esista: passano una notte insieme e poi che fa? Scompare senza lasciare neanche un bigliettino. Però è vero che non ha mai promesso niente di più di ciò che ha dato, quindi si può perdonare. Anche se, all’incontro che hanno alla base, si torna ad odiarlo per il comportamento da verme che dimostra nei confronti di Bennett: oltre a non filarselo per niente, lo guarda come se fosse arrabbiato e non lo fa avvicinare neanche per un saluto amichevole!
E lui continuava palesemente ad evitarmi.
Il resto della squadra sembrava adattarsi quanto più poteva. Non sapevano che Aaron mi stesse ignorando, e io feci del mio meglio per nascondere come invece io non riuscissi a fare altrettanto.
Quando Bennett archivia l’accaduto e se lo butta alle spalle, ecco che Aaron torna, anzi, quasi si scontrano e hanno un incontro ai limiti dell’illegalità in un vicolo. Dal luogo pubblico decidono di spostarsi in appartamento e qui, dopo un inizio promettente, vengono bloccati dai fortissimi dolori che prova Aaron e, in un clima di comprensione reciproca, vengono a galla i motivi che stanno dietro allo strano comportamento di Aaron. Con tutte le carte messe in tavola mi sono avvicinata ad Aaron, non me la sono più sentita di condannarlo e disprezzarlo, in fondo lui stava cercando solo di proteggere il suo cuore, anche se poteva farlo molto più diplomaticamente!
Da questo momento in poi mi sono sciolta e ho continuato la lettura con i cuoricini che mi ballavano intorno, i protagonisti mi hanno fatto infuriare a volte, altre avrei voluto abbracciarli e non lasciarli più….. Bennett, di lui non ho potuto che innamorarmi, magari ci fossero più uomini così nella vita!
Ma l’unica cosa che sapevo per certo era che per il momento lui era lì con me.
E stare sdraiato accanto a lui?
Era molto meglio che volare.
Ho trovato solo una pecca in questo romanzo: è finito troppo in fretta.
Recensione a cura di
Editing a cura di