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Recensione: “Quella piccola libreria in fondo alla strada” di Camilla D’Amore

Care Fenici, oggi La Min ci parla di “Quella piccola libreria in fondo alla strada” di Camilla D’Amore

Cover realizzata da Sweet Fire

L’amore nasce tra le pagine di un libro

Il ritrovamento di un diario avvicina Elise e Sefron, che attraverso la lettura rivivono insieme le storie nascoste tra le pagine ingiallite. Elise Evans vive a Mills, cittadina inglese non particolarmente eccitante, e sfugge alla noia e alla solitudine curando con passione il proprio giardino e lavorando in una libreria. Tutto cambia quando sul suo cammino incrocia Sefron Wyler, il nuovo vicino, schivo e taciturno. Basta uno sguardo, infatti, perché Elise e Sefron si riconoscano come simili. Avvicinarsi non sarà facile, ma ad aiutarli ci penserà un vecchio diario, che Elise trova per caso, nascosto sotto il pavimento della sua camera: leggendo quelle pagine i due ragazzi rivivranno le vicende di un amore bellissimo, sbocciato cinquant’anni prima all’ombra degli stessi alberi che ora separano le loro case. Un amore non fortunato, purtroppo, segnato da un infausto destino. È forse possibile che la storia di quei due amanti si ripeta? Nonostante il sentimento che sta nascendo tra Elise e Sefron, su di loro aleggia infatti lo spettro di un segreto. Un segreto che Sefron custodisce e che lo tormenta. Che ha interrotto la sua brillante carriera di violinista e lo costringe a vivere in una sorta di limbo. L’amore inaspettato che è sbocciato fra loro riuscirà a liberare Elise e Sefron da un passato scomodo e doloroso?

Il romanzo di cui vi parlo oggi ha catturato il mio interesse grazie a una trama che lasciava pensare ad amori perduti, salti temporali e il tanto sperato lieto fine.

Devo ammettere, con dispiacere, che la realtà, questa volta, non è stata all’altezza delle mie aspettative.

Questo romanzo è scritto con grazia e senza sbavature, le descrizioni sia paesaggistiche che dei personaggi sono assimilabili a visioni artistiche di pittori di un tempo, piene di particolari che si lasciano scoprire solo con il tempo e un’attenta lettura. Tuttavia, a me sono parse sfocate e ho sempre avuto la sensazione che mancasse qualcosa, un particolare importante o un momento significativo in grado di trasformare una piacevole lettura in qualcosa di magico, avvincente, commovente; quel libro dal quale non riesci a separarti e a cui pensi anche quando non puoi leggerlo o lo hai terminato.

La trama ha decisamente del potenziale, molto più inespresso che palesato. L’autrice riesce a coinvolgere molti personaggi nella narrazione e, proseguendo nella lettura, scopriremo che gran parte di essi sono connessi tra loro e, a dispetto delle differenze di età o dei percorsi che hanno scelto o dovuto vivere, hanno una storia d’amore struggente e un sogno infranto da raccontare che li accomuna.

Questo è il particolare che più mi ha dato dispiacere: in realtà, ho trovato molto più interessanti le storie d’amor perduto del passato rispetto a quella tra i protagonisti.

Durante il mio percorso di lettura, ho incontrato dei passaggi molto ben strutturati, emozionanti e coinvolgenti, come, ad esempio, l’amore tra Sofia e Adam, ma anche quello della fragile Brona e di Fred; l’odio spontaneo per due figure paterne orribili, ma importanti per l’evoluzione della storia.

Piccole perle di saggezza lasciate come sassolini bianchi su un cammino ombroso e, in generale, situazioni emotivamente toccanti e potenzialmente coinvolgenti, ma interrotte, come se limitarsi a narrare brevemente la loro storia in poche pagine potesse essere sufficiente a colmare le lacune e i passaggi poco chiari di alcuni capitoli. Penso che, se anche una sola di queste storie avesse potuto essere narrata dal principio sino alla fine, avremmo avuto il nostro batticuore e il sollievo di aver patito tanto, con la consolazione però di aver vissuto un po’ delle loro vite tramite le parole dell’autrice. Forse troppe idee e poco spazio per elaborarle, forse il desiderio di far emergere la difficoltà di Sefron con il suo disturbo fisico che spezza il sogno di una vita, la distonia focale me la sono andata a cercare su internet per capire meglio, tuttavia non sono riuscita a comprendere la reticenza di lui, il voler nascondere la verità e trasformare in un segreto qualcosa che avrebbe potuto benissimo essere condivisa. È difficile parlare di un libro che si limita a sfiorarci, ma non raggiunge il nostro punto focale. Per me è stato complesso sedermi e scrivere cercando di rimanere obiettiva, per dare a ognuna di voi l’opportunità di scoprirlo e confutare le mie impressioni. Ognuno di noi reagisce a una storia a seconda della trama, certo, ma penso dipenda anche dal momento in cui la si legge e dal gusto personale, che, per fortuna, ci rende esseri umani variopinti e differenti.

Io, con rammarico, posso solo dirvi che ho assorbito molto dolore e amori mancati, in questa lettura. Avrei voluto di più, o qualcosa di diverso: avrei voluto, per almeno uno dei personaggi del passato, un momento di gioia, anche un riscatto in tarda età. Ma come vedrete leggendo il libro, alcune realtà oggettive impediranno il lieto fine e di Elisa e Sefron posso solo dire che non ho intravisto nulla di nuovo. Niente, in questi due giovani protagonisti, che mi abbia lasciata languire nell’attesa o sospirare per il fato avverso, o il timore che si potessero ripetere le tristi conclusioni degli amori passati e appena sfiorati.

La pittoresca e quasi sconosciuta cittadina inglese di Mills, in cui è ambientata la storia, la immagino come un delizioso e pacifico luogo in cui tradizione e cultura si tramandano di generazione in generazione, dove ogni pietra di ogni vecchia casa conosce i segreti sussurrati del passato e devo dire che questo luogo mi ha colpita molto.

La narrazione procede a pov alterni, eccetto nei momenti in cui avvengono dei salti temporali nel passato, quando a parlare sono i personaggi coinvolti, allora giovani. Generalmente questa strategia narrativa porta a comprendere maggiormente i vari punti di vista dei personaggi e aumenta le aspettative in merito alle rivelazioni e alle scoperte. In questo libro ho individuato molte tessere interessanti, alcune brillanti, altre meno, ma l’idea che all’inizio mi aveva persuasa, era che avrei trovato ogni piccolo tassello e, una volta collocato correttamente, la visione d’insieme avrebbe meritato lo sforzo di cercare e mettere accanto ogni dettaglio. Fatica inutile. Come ho detto, moltissimo potenziale e alcune storie d’amore davvero struggenti e delicate, di quelle che lasciano il segno per tutta la vita, ma irraggiungibili. Come stelle cadenti, mi hanno sorpresa e interessata per poi svanire senza lasciarmi nulla. Un vero peccato.

 

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